giovedì 30 gennaio 2014

In generale


In generale, non si può essere tutto per tutti. Non si può essere contemporaneamente Paccianisti puri e Paccianisti-Merendari e Merendari-Mandantisti e Narducciani e Sardisti e  Lottisti e Innocentisti ecc.; bisogna esercitare il discernimento e la ragion critica e, una volta fatto questo, scegliere una ipotesi, poiché esse si escludono a vicenda; oppure, avere il coraggio di sospendere il giudizio, ammettendo di non sapere e capire abbastanza.

Non si può neppure, come qualcuno fa, attribuire al Mostro di Firenze tutto il male accaduto in Italia dal 1968 al 1985; neppure tutto il male accaduto in Toscana; e neppure tutto il male accaduto nella provincia di Firenze; è pur sempre troppo e troppo diverso per un uomo solo. Infatti gli assassini irrisolti continuano ben oltre il 1985, e certo gli assassini di donne continuano ancora oggi. Ma la pistola non ha più sparato, il coltello non ha escisso pubi, tagliato seni.  Diamo al Mostro di Firenze quello che è suo: gli assassini di coppie di giovani amanti avvenuti intorno a Firenze tra il 1968 (forse, ma non è probabile) e il 1985.

Una serie non è un disordinato accumulo di elementi disparati, è una successione legata da un filo conduttore, una sua logica interna, riconoscibile per quanto perversa. Un omicida di massa, che uccide indifferentemente chi gli capita sotto tiro, non è un serial-killer.

Più allarghiamo il quadro, meno possibilità abbiamo di capire: il Mostro di Firenze non è  Gilles de Rais redivivo, non è anche il mostro di Bargagli, non è anche Ludwig, non è anche Stevanin o Donato Bilancia, è lui e non altri. 

C’è anche chi pensa (seriamente?) che il MdF sia parte di un qualche complotto internazionale o dei servizi segreti deviati, (anche della CIA e del KGB?), di una setta esoterica-satanista, della massoneria, della Uno Bianca o, preferibilmente, di tutte queste cose insieme. Naturalmente, non ci sono punti di contatti tra queste ipotesi, poiché né la CIA era o è satanista, né la massoneria stava dietro alla banda della Uno Bianca, che a me sembra, piuttosto, emulare i nefasti delle bande di pistoleros del vecchio West. Tanto meno ci sono punti di contatto con i delitti del Mostro di Firenze. Cosa, ad esempio, quel gruppo di banditi, rapinatori e assassini in divisa abbia da spartire con un soggetto (o, ammettiamolo per puro amore di ipotesi, più soggetti) dediti ad omicidi per libidine (lustmoerder, in criminologia) non mi è e non mi sarà mai chiaro, a meno di veramente clamorosi sviluppi.

mercoledì 29 gennaio 2014

Pensieri sparsi


La lettura delle deposizioni dei testi al processo “Compagni di Merende” (1997-8), che Flanz Vinci sta man mano pubblicando su “Insufficienza di prove”, l’ascolto delle registrazioni del processo di appello (1999) disponibili su Radio Radicale, la lettura delle tre sentenze, compresa quella di Cassazione (2000), forniscono lo spunto per pensieri sparsi che forse potranno in futuro essere sviluppati in altri volumi della “Storia del Mostro di Firenze”, se ci saranno.

Ad esempio, Mario Vanni: ma quale sarebbe stato nei racconti di Giancarlo Lotti il ruolo di Vanni sulla scena degli omicidi? Ha il coltello, ma lo usa solo per praticare le escissioni (e con ciò vengono a cadere tutti i ragionamenti del processo del 94 sui trincetti di Pacciani, la sua abilità di cacciatore/scuoiatore/impagliatore e simili). Non ha l’auto e non la guida. Non risulta che vada lui in cerca di coppiette da uccidere. Quando i Compagni sono in difficoltà (Baccaiano), non fa nulla se non lo spettatore; a Giogoli è un convitato di pietra, a Scopeti, quando il francese scappa, è Pacciani costretto ad inseguirlo e finirlo con un altro coltello; l’unica partecipazione attiva sarebbe a Vicchio, quando finisce a coltellate la povera Pia.

Viene da chiedersi: che bisogno avrebbe avuto Pacciani di un compagno di sangue così palesemente passivo e privo di iniziativa?  Usando il rasoio di Occam, il Vanni si può tranquillamente tagliare dalla scena di ogni delitto senza compromettere nulla.

martedì 28 gennaio 2014

Prime recensioni

I primi lettori apprezzano  :

Ema Nu Ele (dal gruppo Facebook): Lettura altamente consigliata per chi intende approfondire il delitto Locci/Lo Bianco e la Pista Sarda. Il primo libro che propone un' accurata analisi storica di quelle realtà, esaminandone i particolari attraverso differenti prospettive.

A.F. (dal forum): Ho appena finito di leggere Storia del Mostro di Firenze Vol. 1 di Frank Powerful. Trattasi di un lavoro eccelso in quanto narra i fatti e le ipotesi con un approccio storico dettagliato e preciso, evidenziando sempre i rapporti causa-effetto degli eventi. La sensazione è che, se l'autore manterrà tale stile e livello anche per i successivi volumi, ne verrà fuori l'opera migliore sul caso per chiarezza e completezza. Potrebbe essere il primo mattone di un qualcosa di definitivo sul mostro di Firenze: utile sia per informare approfonditamente i neofiti, che per "spazzare via" tanti libri superflui e inutili sull'argomento. Staremo a vedere...

lunedì 27 gennaio 2014

Appunti di viaggio 2013 (7)

14 giugno


 
 Percorso di Natalino
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
primo ponticino in pietra sulla destra
 
 
 
 
 
 
 
 
poi ponte moderno
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
e già da lì si vede distintamente
 casa De Felice
 
 
 


… il mistero si infittisce…

venerdì 24 gennaio 2014

Appunti di viaggio 2013 (6)


13 giugno
 
A Scandicci due case dei M., via Manzoni e via Acciaiolo. Decenti, borghesi, probabilmente negli anni 80 erano periferia estrema. Via Manzoni vicinissima a via dell’Arrigo. Quale componente della famiglia ci abita ora ?

Poi a Roveta, che non è altro che una zona boscosa sull’altro versante del colle di Mosciano, anche abbastanza distante. In salita, un viottolo sulla sinistra porta dritto al luogo (!); chissà se c’era già nel 1981.
 
 
 

Poi San Casciano, il Piazzone, Mercatale case Pacciani (insomma, proprio casettine), Montefiridolfi. Pranzo alla cantinetta del nonno vicino a piazza Pierozzi.

Incredibile estensione del territorio dei comuni della zona, attraversare il comune di San Casciano da una parte all’altra è un viaggio.

La Romola, casette nuove e il nucleo vecchio, povero e squallido; Barbara Locci e Giancarlo Lotti avranno abitato qui. E’ da qui che comincia tutto?
 
 

giovedì 23 gennaio 2014

Appunti di viaggio 2013 (5)

13 giugno

Alle 22.00 a Calenzano c’è ancora luce… inoltre c’è una mezza luna; probabilmente un’ora dopo sarà buio completo, non c’è alcuna fonte di illuminazione artificiale. (Che bello Travalle!) Esperimento di appostamento notturno poco riuscito, ma non sembra possibile scorrere in macchina e individuare la coppia.
 
 
 Quindi 3 ipotesi:

o era già sui luoghi e se una coppia arrivava, bene

o le seguiva dall’inizio

o aveva una o più talpe (es. Faggi a Calenzano).

mercoledì 22 gennaio 2014

Appunti di viaggio 2013 (4)

12 giugno

Pranzo alla Casa del Prosciutto, strapieno…
 
 

Alla Boschetta tutto semplice, sono sceso fino al fiume.
 
 
Fin qui giungevano le tracce di sangue...guadato il torrente si risale verso il Forteto.

martedì 21 gennaio 2014

Appunti di viaggio 2013 (3)


12 giugno

sono stato  oggi a Rabatta, ma, basandomi sulle immagini e mappe pubblicate su forum e blog, dopo incredibili peripezie e giri a vuoto, non sono riuscito a localizzare la lapide commemorativa di Stefania e Pasquale. E' possibile che sia stata inglobata dal deposito di legnami o addirittura divelta? qualcuno c'è stato recentemente?
 
 
 
 (In effetti no, riuscirò ad arrivarci in un giro successivo ad ottobre 2013: la lapide è semisepolta dai rovi ed addossata alla recinzione, ma tuttora visibile).
 
 

lunedì 20 gennaio 2014

Appunti di viaggio 2013 (2)


11 giugno


Mattina da incubo a Firenze, alla ricerca di via de’ Cimatori 42, dove non esiste alcuna libreria. Comprato carta provincia 1:150.000 insoddisfacente (otterrò in seguito ottime carte dell'Istituto Geografico Militare, ma non per la zona del Mugello, purtroppo non disponibile).


Pomeriggio Lastra a Signa, casupola di SM in un vicoletto perpendicolare a via XXIV Maggio. E’ dietro l’argine dell’Arno, ora c’è una zona nuova con campo sportivo e attività commerciali. Al piano terra abita la figlia di xxx, i Mele probabilmente abitavano al primo piano. Signa Cinema Giardino Michelacci in Piazza Cavour (sarà la copertina dell'edizione a stampa del libro), poi percorso scosceso fino a cimitero e Villa Castelletti (probabilmente esiste o esisteva una scorciatoia). Luogo omicidio a 100/150 metri dal ponte sul canale, ma a sinistra o destra? Se è a sinistra, perché NM dovette attraversare 2 volte un ponticello? Oggi comunque sulla destra non ci sarebbe posto per passare in auto (dubbi poi risolti, come si può leggere nell'Appendice "Il percorso di Natalino").
Sotto, Villa Castelletti vista dal luogo dell'omicidio.


domenica 19 gennaio 2014

Appunti di viaggio 2013 (1)

10 giugno

A Calenzano la mattina è piovuto, nel viottolo ci sono pozzanghere come nel 1981. La vite sulla destra, dietro la quale si nascose il MdF, è stata espiantata e sostituita da giovani olivi.
Enorme contrasto tra la città ipermoderna, industriale e commerciale (ancora o già abbandonata e disabitata, sembra una città morta di un racconto di fantascienza), e pochi passi al di fuori, oltre il torrente, la meravigliosa campagna di ulivi e cipressi rimasta come era nel 1500. Paesaggio costruito dalla mano dell’uomo di un tempo e dalla mano dell’uomo di oggi rovinato.


A Sant’Angelo a Lecore, via dei Sodi è interrotta per lavori (come nel 1968!). Il campanello è moderno, all’interno 1 abita qualcuno con un nome sudamericano. La casa è sempre bianca e il lampione c’è ancora. Si vede certo in lontananza, ma da dove? Anche qui l’ambiente è molto trasformato (cartelloni pubblicitari, centri commerciali, bar di lap dance e sexy girls); ma la casina bianca dove tutto cominciò sembra rimasta immobile nel tempo.
 

 

Uscito in edizione elettronica e su carta

Il libro "Storia del Mostro di Firenze - Volume I - L'esordio" è ora disponibile sia in versione elettronica (per IPAD/MAC, per Kindle, o PDF per tutti i dispositivi) sia in stampa (print on demand sul sito ilmiolibro.it).
Dettagli cliccando sulle icone a destra.