Nella raccolta di fonti che introduce l’articolo sul presunto anonimo del 1982 (qui)
avevo già citato il passo di Giorgio Sgherri sull’Unità, che riporto qui per
comodità:
L’Unità 7 novembre 1982
(articolo di Giorgio Sgherri, che brucia i colleghi e pubblica la notizia)
affermando: “L’inchiesta su questo duplice omicidio è stata riaperta nella base
di alcune lettere anonime giunte agli inquirenti, le stesse lettere anonime, a
quanto pare, facevano riferimento a 5 e non a 4 duplici omicidi. È così che i
magistrati sono andati a rispolverare il fascicolo sulla tragica fine di
Barbara Locci e Antonio Lo Bianco”.
Questa versione riceve ora autorevole conferma da parte dell’avv.
Vieri Adriani, che al recentissimo convegno di Pistoia (18.09.2017) ne ha trattato, forse un
po’ troppo brevemente. Non avendo potuto presenziare, ho trascritto quanto ho
capito dalla registrazione disponibile su Youtube (qui; siamo intorno al minuto 70 del file).
Riferisce Adriani, parlando della Dott.ssa Della Monica, di
aver reperito agli atti “una Direttiva d’indagine del 20 agosto 1982, in cui
lei scrive al Reparto Operativo Carabinieri di Firenze testualmente: <<Il G.I. del Tribunale di Firenze
dottor Vincenzo Tricomi segnalava a questo Ufficio l’importanza di una lettera
anonima Questa lettera indirizzata alla scrivente (Procura della Repubblica) e trasmessa
per indagini a codesto reparto, la quale evidenziava come i duplici omicidi
commessi dal Mostro fossero cinque, non quattro, richiamando l’attenzione su un
episodio analogo avvenuto in passato in altra località della provincia. Questo
Ufficio ritiene indispensabile al fine delle ulteriori indagini concernenti
l’identificazione dell’autore dell’anonimo rientrare in possesso dello scritto
potendosi ritenere plausibile (?) che esso sia attribuibile a persone a conoscenza
dell’identità del vero assassino. Facendo seguito pertanto a passate
sollecitazioni verbali, si prega di voler procedere a pronta trasmissione>>.
In realtà passeranno diversi mesi a quanto ho potuto
verificare io, prima che questo pezzo di carta rientri nella disponibilità
della Procura della Repubblica e per esso (?) del G.I.”
Qui termina il discorso di Adriani sull’argomento
specifico.
E il cittadino amico?
E l’articolo di giornale?
Non disponendo personalmente di altre notizie, preferisco
per ora non commentare e limitarmi ad informare.