tag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.comments2024-03-16T05:01:43.541+01:00Storia del Mostro di Firenze omar quatarhttp://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comBlogger1670125tag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-36320451327225603482024-03-13T04:37:55.710+01:002024-03-13T04:37:55.710+01:00NM non è acriticamente attendibile in tutto, vist...NM non è acriticamente attendibile in tutto, visto che in più occasioni ha detto tutto ed il contrario di tutto. Idem il padre. In Tribunale però, dove ne andava realmente delle sorti del suo unico genitore rimasto, e delle proprio dal punto di vista paterno: SM conferma di aver sparato, come già aveva detto e dimostrato sul campo fin dal 23 agosto, e di aver accompagnato il figlio. E NM, altrettanto altro non fa che confermare ciò che già aveva detto il 24 agosto: di essere stato accompagnato dal padre.<br /><br />Il delitto è del 22 agosto . Un giorno o due, le panzane anche le meno verosimili e le più difficili da digerire, passano. Ma già il 23, e a conferma figliare il 24, vacillano e crollano come è giusto e normale che sia. Non è credibile che 8 colpi di pistola non sveglino. Non è credibile camminare scalzi su quell'acciottolato e cumuli di ghiaia al buio. E' quel tipo lì di loro affermazioni che non vengono credute perchè non sono credibili. E non è che ostinarsi a spingere tanto in direzione alternativa e contraria cambi di un millimetro le carte in tavola. Quelle del 23 e 24 ago, sono le prime dichiarazioni di appena caduto l'alibi. Le più fresche, le più spontanee: quelle con meno tempo a disposizione per essere preparate. Come anche ribadito in Tribunale nei tre gradi di giudizio e poi di nuovo spiegato e con dovizia di particolari spiegato nella sentenza Rotella.<br /><br />Ridateci Reimarus che lui leggerlo è un piacere.osservatorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-497271103896363282024-03-12T21:59:06.914+01:002024-03-12T21:59:06.914+01:00E allora? A cosa mirano queste tirate retoriche di...E allora? A cosa mirano queste tirate retoriche di stampo Hazettiano? Natalino non è attendibile, oppure è attendibile in tutto, non è che si può discernere fior da fiore come le pare. Nel recente libro di Zanetti c'è una parafrasi del parere dello psicologo rilasciato 11 giugno 1969. Evidentemente le accuse allo zio Piero avevano messo in allarme gli inquirenti.omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-67015646381689726332024-03-12T21:22:45.168+01:002024-03-12T21:22:45.168+01:00Non mi risulta di aver scritto che NM abbia detto ...Non mi risulta di aver scritto che NM abbia detto di aver visto il padre sparare. Non mi risulta che si dica una simile cosa da nessuna parte. Quindi a che pro una Sua frase del genere? Mi risulta, come anche a Lei e come a tutti, che NM mise il padre sulla scena del crimine, visto che indica che dall'auto lo accompagno fine nei pressi della nota casa con la lucina. Così come a chiunque abbia letto verbali e sentenze risulta che il padre confermò presenza in loco e accompagnamento fin anche in tribunale. Piaccia o non piaccia. E' quindi obbligatorio porsi la domanda: perchè citare NM, solo molto parzialmente, solo per le dichiarazioni del 21 aprile 1968, e non invece per quelle in Tribunale? E' nel corso del processo, legislazione italiana vuole, che si formino le prove; non altrove. Le risulta che NM a dibattimento, 20 marzo 1970, abbia accusato il Pie(t)ro? A me, no. minimamente.Osservatorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-73749470882671135062024-03-11T15:58:30.766+01:002024-03-11T15:58:30.766+01:00Non mi risulta che Natalino abbia mai accusato il ...Non mi risulta che Natalino abbia mai accusato il padre, se non al massimo di averlo prelevato dall'auto e accompagnato. Se crediamo a Natalino, l'assassino è lo zio Pie(t)ro.omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-12113468744836220962024-03-10T19:00:04.077+01:002024-03-10T19:00:04.077+01:00Fare il segno di allargare le braccia, magari alza...Fare il segno di allargare le braccia, magari alzando contemporaneamente un minimo anche le spalle:<br />non solo può significare 'non sapere', ma altrettanto può essere una risposta affermativa di cosa così particolarmente ovvia, da non necessitare ulteriori parole.<br />Tanto quanto i ripetuti 'visto che sono morti' o il 'visto se sono morti' o il 'visto se sono morti?',<br />sono frasi che possono tranquillamente, in tutte e tre le versioni, avere anche funzione affermativa. Dipende dal tono della voce, dalla mimica facciale, dalla spaziatura temporale tra le singole parole, dallo stato d'animo di mentre le si dice, magari anche pure dal fastidio di ripetere nelle ultime ore sempre la stessa cosa.<br />I fatti, certi ed ovvi, sono che 'mamma e zio' erano morti; che NM fosse lì al momento dell'uccisione; <br />che NM fin da subito disse ai DF e ai Cc che erano morti. Fatti oggettivi, non ambigue e vaghe interpretazioni vagamente psicoanalitiche che nel contesto lasciano davvero il tempo che trovano: cioè nessuno.osservatorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-82418339208847259652024-03-10T18:20:37.324+01:002024-03-10T18:20:37.324+01:00Assenza di emotività, concetto della morte, consa...Assenza di emotività, concetto della morte, consapevolezza che lo fossero davvero: APPUNTO! Prima di mettere in pista quelle domande, è obbligatorio farle antecedere almeno da quella del se è possibile non svegliarsi ai botti di un caricatore di colpi sparati a poche decine di centimetri dalle orecchie. Si vuol quindi sostenere che NM fosse stanco più di un sasso?? Va bene... solo che poi diventa al 100% irrazionale ipotizzare che un bimbo così stanco possa farsi quel tragitto scalzo sul pietrisco, al buio, senza idea di dove sta dirigendosi fino al secondo ponticello da dove poi potrà intravedere una lucina, nei tempi parametrati di quella notte. E sinceramente nemmeno si comprende proprio il perchè del porsi quella domanda sul grado di comprensione della morte per il NM. Tra il materiale constatare un'assenza di vita e l'etereo filosofeggiare su cosa implichi il nostro stato terreno: ci passa un abisso. Anche per gli adulti. Un abisso che nulla ha a che vedere con una indagine investigativa. E' una palese inutile perdita di tempo dato che è lui stesso a dirlo e ripeterlo e ad argomentarlo ai DF prima ai Cc poi, che eran morti; vedasi a conferma anche proprio la frase da Lai su citata dal libro. <br />Ergo, quello che invece andrebbe apertamente chiarito, non è se NM questo o se NM quell'altro. Ma il a che gioco si voglia giocare con queste arruffaggini mezze mascherate che paiono esclusivamente essere animate, verso altra direzione, dal medesimo spirito metodologico di quelle che animano le esposizioni del Segnini. <br /><br />Ricordo che è lo stesso NM a dire di essere stato accompagnato, dal padre. E che il padre l'ha confermato. Se si vuole sostenere che così non sia andata, allora è necessario ed obbligatorio mettere in tavola le prova che gli investigatori abbiano prodotto prove fasulle, estorto confessioni e quant'altro. Ma, peccato, non basterebbe nemmeno quello perchè se se si esclude il padre, tocca trovare un altro nome a fare da accompagnatore. Solo che la rosa è molto ristretta delle persone di cui un bimbo di 6 anni accanto a mamma e zio morti possa fidarsi per farsi accompagnare; ed ancora più difficile trovare un estraneo che per caso passi di per caso e lo accompagni. Ed ancora più strano di entrambi i casi: che il NM non ne faccia invece menzione e piuttosto accusi il padre.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-43168751186699856842024-03-10T12:51:03.695+01:002024-03-10T12:51:03.695+01:00Non capisco bene l'oggetto della polemica, si ...Non capisco bene l'oggetto della polemica, si stava parlando, inizialmente, dell'apparente assenza di emotività di Natalino, testimoniata da chi lo accolse in casa quella sera. Poi sul concetto di morte che può avere il bambino e la consapevolezza che mamma e zio erano proprio morti, se acquisita da sé o appresa da altri (l'accompagnatore?).<br />Sul vuoto intorno al momento vero e proprio dell'uccisione, esso è in atti e dimostrato dalle versioni diverse che Natalino darà dal 1968 al 1970 (il seguito non lo considero). Copio un passo a mio parere significativo dal recente libro di Zanetti (testimonianza De Felice 31 agosto):<br />"gli domandano se avesse la sicurezza che la mamma e lo zio fossero effettivamente morti.<br />Il bambino replica di aver provato a prendere la mano della mamma, ma che questa era ricaduta inerte e non sa precisare le cause della morte facendo segno di allargare le braccia."omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-16438681197655869212024-03-09T02:19:56.353+01:002024-03-09T02:19:56.353+01:00Quindi, riassumendo si avrebbe che NM aveva memori...Quindi, riassumendo si avrebbe che NM aveva memoria della 'fase del cinema' e memoria della 'fase del cammino fatto', ma contemporaneamente non aveva memoria 'della sparatoria'. Se ne deduce, mi si permetta, per consecutio logica che questo sarebbe il motivo principe per il quale 'non avrebbe potuto capire che madre e zio erano morti'. Un costrutto elucubrativo che non va al di là del puro soggettivismo personale a prescindere, in pieno contrasto con quanto lo stesso NM riferisce fin da subito ai De Felice circa il fatto che mamma e zio siano morti; e che fa a pugni, ben oltre il comico, che un caricatore di colpi esploso a poche decine di centimetri dalle tue orecchie non ti svegli e non ti lasci ricordi. Più che un ragionamento, in tutta onestà, sembra una mera presa di posizione; una pezza a coprire le falle al ricorso alle memorie selettive per sostenere cosa più personalmente affascina. In soldoni, una posizione che per approccio e difesa è espressione della stessa identica medesima ars metodologica che usa Antonio Segnini. Eppure inspiegabilmente vi criticate l'un l'altro.<br />Letti da fuori, commettete entrambi lo stesso errore di inventarvi ognuno il proprio ordine di esecuzione delle operazioni aritmetiche (prima si eseguono le potenze, poi moltiplicazioni e divisioni, infine addizioni e sottrazioni), cioè ognuno per il proprio conto decidere, sbagliando entrambi, quale sia l'ordine corretto in cui mettere gli elementi.<br />Uscendo dall'aritmetica e rientrando in quello investigativo: prima di plausibilità, buon senso, studi accademici, testimonianze ed interpretazioni: c'è l'impossibilità fisica a comandare. Le domande da porsi per risolvere un quesito devono essere non solo quelle giuste, ma devono essere poste nell'ordine giusto, pena il dover ricorrere a sterili arrocchi su specchi per difendere risultati errati.Osservatorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-3708263755013195512024-03-08T16:40:53.522+01:002024-03-08T16:40:53.522+01:00Che vuole che le dica, il sig. Manetti, che era su...Che vuole che le dica, il sig. Manetti, che era sul posto fece verbalizzare le frasi come domande, con il punto interrogativo. Penso che anche lui fosse del posto, visto il cognome (sì, nato a Campi Bisenzio dice il verbale). Ma è possibile che chi batteva a macchina abbia capito male o abbia italianizzato un'espressione sentita come dialettale. Sinceramente non vedo come si potrebbe approfondire, ma il punto eventualmente è a favore di chi pensa che Natalino abbia fatto tutto da solo. omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-13713353108442160282024-03-08T16:25:34.745+01:002024-03-08T16:25:34.745+01:00Premetto che non sono un seguace di Segnini. Non c...Premetto che non sono un seguace di Segnini. Non credo assolutamente che Lotti sia il MdF (per tutta una serie di ragioni), non credo che le escissioni avessero come scopo quello di fare del teatro (un’idea che contrasta con quello che validi studi criminologici ci raccontano), e ad un certo punto ho smesso di seguirlo perche' non condivido il modo in cui liquida superficialmente tutte le valide obiezioni che gli vengono rivolte. <br />Riguardo a cio’ che Nataliano disse al carabiniere, pero’, temo che Segnini abbia ragione. Sono originario di Empoli – che e’ molto vicino a Signa – ed ho la stessa eta’ di Natale Mele, per cui conosco bene l’espressione “ha visto se…” Il tono della frase e’ nettamente affermativo, e si tratta di un modo di affermare che qualcosa e’ come avevo detto io. Equivale a dire: “te l’avevo detto che era morta!” Da notare infatti che, generalmente, “ha” non implica dare del ‘lei’ all’interlocutore, ma e’ una forma abbreviata della seconda persona singolare “hai”. Questo lo si nota anche dal fatto che le parole ‘ha’ e ‘visto’ in questo caso non suonano per niente staccate l’una dall’altra, ma suonano come se si dicesse ‘avisto’. <br />Siccome si tratta di una questione importante al fine di capire se Natalino avesse consapevolezza della morte della madre, credo che meritebbe un serio approfondimento. Sarebbe interessante, per esempio, consultare l’Accademia della Crusca al riguardo. Ma davvero, personalmente nutro pochi dubbi in questo caso. Ho usato quell'espressione - con quel preciso significato di cui dicevo - infinite volte.<br />Fabio S.https://www.blogger.com/profile/15261746293656358835noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-43264971863859880392024-03-08T15:36:03.372+01:002024-03-08T15:36:03.372+01:00Premesso che stiamo ovviamente discutendo di ricos...Premesso che stiamo ovviamente discutendo di ricostruzioni arbitrarie che non potranno mai essere confermate in maniera definitiva, se mi è concesso, vorrei sottolineare il fatto che l’ipotesi proposta nel mio commento precedente si basa sulla letteratura scientifica concernente i fenomeni dissociativi. In particolare, la letteratura ci dice che:<br />1. Le esperienze dissociative peritraumatiche (cioé le esperienze dissociative che avvengono nell’immediatezza del trauma) sono contraddistinte dal fatto che l’individuo entra in uno stato di “emotional numbness” (anestesia emotiva), e che la sua memoria dell’evento si fa frammentaria (in qualche caso, che comunque non riguarda Natalino, si può addirittura avere una totale amnesia). <br />2. Le reazioni dissociative a eventi traumatici sono particolarmente comuni nei bambini.<br />3. La frammentazione del ricordo a seguito del trauma aumenta le probabilità di avere in seguito flashbacks ed incubi notturni in cui si rivive la scena traumatica. <br />4. Traumi particolarmente gravi, soprattutto in assenza di un supporto sociale adeguato, aumentano le probabilità che, negli anni che seguono l’evento traumatico, l’individuo possa sviluppare sintomi di stress post-traumatico come, appunto, gli incubi notturni. <br />Tutto questo è concordante con la mia ipotesi che (a) Natalino apparve relativamente tranquillo ai coniugi De Felice a causa di una reazione dissociativa al trauma, e che (b) gli incubi notturni che il Natale adulto ha raccontato di avere avuto per tutta la vita sono una conseguenza naturale della dissociazione avvenuta al momento del trauma. <br />A costo di apparire pedante, includo i dettagli di un’articolo scientifico relativamente recente che sintetizza statisticamente i risultati di studi relativi al tema da me discusso: <br />Memarzia, J., Walker, J., & Meiser-Stedman, R. (2021). Psychological peritraumatic risk factors for post-traumatic stress disorder in children and adolescents: A meta-analytic review. Journal of Affective Disorders, 282, 1036-1047.<br />Fabio S.https://www.blogger.com/profile/15261746293656358835noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-875916035305701482024-03-08T13:14:39.857+01:002024-03-08T13:14:39.857+01:00Veramente lo sbocco di orgoglio non lo vedo, lo ve...Veramente lo sbocco di orgoglio non lo vedo, lo vede Segnini che però sbaglia a citare la frase di Natalino, che chiese al carabiniere: "Ha visto se sono morti? Ha visto se sono morti?", non affermò enfaticamente: "Ha visto che sono morti! Ha visto che sono morti!" La differenza tra una domanda e un'esclamazione è evidente a tutti tranne che a lui e alcuni suoi fedeli seguaci.<br />Vabbé, l'argomento non è decisivo. Al Mucciarini, se gli si vuol credere, NM disse che Lo Bianco gli disse che la madre era morta "e poi si addormentò anche lui. (qui vado a memoria). Secondo me Natalino aveva memoria della fase del cinema e poi del cammino fatto (solo o accompagnato), ma non della sparatoria. Comprensibilmente l'ha rimossa, credo.omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-74043181070242535552024-03-08T04:57:06.230+01:002024-03-08T04:57:06.230+01:00Non è sinceramente credibile che NM possa non aver...Non è sinceramente credibile che NM possa non aver potuto capire che madre e zio erano morti, ossia che 'non sarebbero mai più tornati'. Infatti è proprio una delle tre cose che subito dice a chi lo accoglie in casa. Le altre due sono che ha sonno e che suo padre è a casa malato. La conferma a ciò, cioè che avesse ben chiaro che 'morti = che non vanno più da nessuna parte', sta sempre proprio nelle sue successive parole quando accompagnando alla macchina, ed è passato del tempo ormai da quando madre e zio sono stati uccisi, dice di controllare lì, che li ci sono i 'morti'. E quando gli confermano che i morti ci sono eccome, c'ha pure lo sbocco di orgoglio di aver dimostrato di non aver detto una bugia.osservatorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-31241277332901178722024-03-01T15:15:26.157+01:002024-03-01T15:15:26.157+01:00Essendo convinto della validita' scientifica d...Essendo convinto della validita' scientifica della letteratura sulla comprensione del concetto di morte nei bambini, a cui ho fatto riferimento, credo fermamente che Natalino abbia capito che sua madre era morta e dunque scomparsa per sempre. <br />Com'e' possibile, allora, che Natalino sia apparso relativamente sereno ai De Felice? La presenza di una figura familiare e tranquillizzante che accompagno' Natalino durante il tragitto puo' senz'altro spiegare questa incongruenza. Personalmente, pero', trovo difficile immaginare che nell’immediatezza di un trauma di tale entita’, qualcuno, si trattasse anche di suo padre, avesse la capacita’ di riportare Natalino alla calma completa. Per questo, credo che valga la pena prendere sul serio uno scenario alternativo, a cui Omar Quatar ha gia' accennato. <br />Ovvero, e’ possibile che il trauma subito da Natalino sia stato talmente forte da creare uno stato dissociativo, in cui la parte cognitiva dell'esperienza si separa dall’emotivita’. Cio’ che Natalino vede e’ troppo forte ed intenso per la sua giovane psiche, all'interno della quale si produce una sorta di deflagrazione, con schegge cognitive ed emotive che schizzano ovunque. Il terrore e la paura scaturiti dal vedere la madre morta si scindono dalla mera conoscenza del fatto, e scompaiono temporaneamente dalla coscienza. <br />Questa possibile spiegazione si coniuga bene con un altro fatto: Alcune di queste schegge cognitive non verranno mai piu’ reintegrate nella mente di Natalino (sempre che si creda a quello che lui ha continuamente e coerentemente raccontato nel corso della sua vita adulta). Il Natale adulto ricorda di aver visto la madre morta, di averle toccato la mano, ricorda il sangue. Ma non ricorda come usci’ dall’auto, e ha solo vaghi ricordi circa il modo in cui arrivo’ dal De Felice, a parte riferire di aver seguito una lucina lontana. Questo non e’ affatto strano, anzi e’ perfettamente in linea con quello che la psicologia ci dice a proposito del ricordo di eventi traumatici. Diversamente dai ricordi di eventi piacevoli o neutrali, che si strutturano in narrative lineari e coerenti, i ricordi di eventi traumatici si caratterizzano per il loro essere frammentari. Alcuni dettagli sono ricordati in maniera vivida, altri invece scompaiono dalla memoria. E’ molto tipico, ad esempio, ricordare benissimo il fatto centrale ("ho visto mia madre morta") dimenticando invece aspetti importanti di quello che e’ successo subito dopo, a parte, magari, vaghe impressioni. <br />Va detto pero’ che, in Natale, con il passare del tempo la parte affettiva legata all’evento si e’ ricollegata alla parte cognitiva. In un’intervista di qualche anno fa, Natale racconta spontaneamente, senza che l’intervistatore lo avesse sollecitato a farlo, di avere avuto incubi notturni molto frequenti, per tutta la vita, in cui rivedeva l'immagine di sua madre morta. <br />L'ipotesi che ho esposto puo' essere sostenuta senza dover ipotizzare la presenza di un accompagnatore. E' anche vero, pero', che non contrasta necessariamente con l’idea che Natalino sia stato accompagnato. Fabio S.https://www.blogger.com/profile/15261746293656358835noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-63611077854123375672024-03-01T00:30:37.626+01:002024-03-01T00:30:37.626+01:00Ancora sul tema:
E’ del resto certo che non può e...Ancora sul tema: <br />E’ del resto certo che non può essersi tranquillizzato da solo durante il cammino (sarebbe semmai avvenuto il contrario) ed è plausibile che sembri tranquillo perché è stato accompagnato e confortato (e non certo minacciato, come sostiene il padre!) da una figura familiare, che potrebbe essere il padre o un altro soggetto a lui ben noto e dotato di autorevolezza, un parente o anche uno degli amanti della mamma che gli fosse particolarmente familiare e non ostile.<br />Il fatto poi di riportare il bambino sulla scena del crimine (sopralluogo insieme al M.llo Ferrero) può, da una parte, essere stato utile nella ricostruzione del ricordo, ma dall’altra è anche possibile che ritrovarsi sul luogo del delitto alcuni giorni dopo abbia attivato così tanto il bambino da rendere ancor più confusi i suoi ricordi dell’accaduto. Non si può prescindere dal fatto che si è trattato per Natalino di un episodio drammatico, la cosa peggiore e più destabilizzante che può capitare ad un bambino, ossia quella di essere testimone della morte della propria madre. La mente umana, soprattutto quella infantile, tende spesso a trovare meccanismi difensivi rispetto a situazioni così fortemente stressanti, come quella di negare il fatto, o di ricostruirlo in modo differente dal reale, oppure meccanismi dissociativi, in cui l'evento viene vissuto come se fosse accaduto ad un estraneo.omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-16575358328578644652024-03-01T00:26:47.173+01:002024-03-01T00:26:47.173+01:00il programma ha eliminato il testo tra virgolette;...il programma ha eliminato il testo tra virgolette; lo ripeto qui :<br />D’altra parte, è altrettanto poco probabile che Natalino abbia potuto comprendere da solo che la madre e lo “zio” erano morti: un bambino di sei anni non ha di norma un'idea chiara della morte. Vieppiù stupefacente che abbia padroneggiato con relativa freddezza la situazione, se si considera la possibilità che il bambino stesse dormendo al momento dell'omicidio e si sia svegliato in piena sparatoria, esperimentando poi direttamente, come racconta in un primo momento, l’avvenuto decesso della coppia. E’ strano che non abbia riportato impressioni proprie o incertezze a questo riguardo nel suo discorso al De Felice, del tipo “la mamma sta male" oppure “la mamma non si sveglia" o qualcosa di simile, ma che abbia chiaramente percepito e riferito dell’avvenuta morte della madre. Sembra logico pensare che sia stato imbeccato da qualcuno su cosa dire ai suoi soccorritori...<br />Particolarmente singolari sono le sue prime parole rivolte al De Felice e l’atteggiamento di apparente calma. L’ipotesi più verosimile resta indubbiamente quella dell’indottrinamento in itinere. Volendo ad ogni costo escludere l’intervento di un terzo, si dovrebbe pensare che il bambino si trovasse in una fase di negazione dell’evento traumatico, per cui lo avrebbe riportato senza coinvolgimento emotivo e come un fatto secondario (il bisogno primario manifestato sarebbe quello di dormire perché stanco e assonnato). Anche la formulazione “ho il babbo a letto malato” si situa all’opposto del normale bisogno di accudimento di un bambino che in una situazione di pericolo richiede la presenza delle figure genitoriali. Per quanto improbabile, non si può comunque escludere che l’apparente tranquillità possa essere imputabile ad uno stato di alterazione della coscienza.omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-23402520068652180992024-03-01T00:25:51.665+01:002024-03-01T00:25:51.665+01:00l'argomento ripreso da Fabio S. è fondamentale...l'argomento ripreso da Fabio S. è fondamentale. L'avevo trattato nel mio libro, con l'aiuto di una psicologa dell'età evolutiva. Riporto qui il passo specifico, avvertendo che non sono più tanto sicuro di essere d'accordo con me stesso.Il delitto di Signa è un vero rompicapo.<br />[inizio citazione] <> [fine citazione]omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-71845916434873444092024-02-29T19:12:51.929+01:002024-02-29T19:12:51.929+01:00Grazie del commento di chiarimento OmarGrazie del commento di chiarimento OmarAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-80330214777077244452024-02-28T18:16:23.186+01:002024-02-28T18:16:23.186+01:00Il mio interesse per la vicenda del MdF e’ sporadi...Il mio interesse per la vicenda del MdF e’ sporadico, e dunque leggo solo adesso questa pagina. Vorrei comunque commentare la parte in cui Reimarus e Omar Quatar discutono della reazione di Natalino alla morte della madre. Che percezione poteva verosimilmente avere, Natalino, della morte? La letteratura psicologica su questo tema e’ piuttosto limitata. I risultati dei pochi studi effettuati sono pero' piuttosto convergenti e ci offrono indicazioni abbastanza precise. <br />Comprendere la morte implica il riconoscimento di cinque fatti biologici fondamentali: 1) tutti gli esseri umani sono destinati a morire (inevitabilita’); 2) la morte si applica a tutti gli esseri viventi (universalita’); 3) la morte e’ permanente (irreversbilita’); 4) con la morte, tutte le funzioni fisiologiche e mentali si fermano (cessazione); 5) la morte e’ causata dalla rottura dei processi corporei (causalita’). La comprensione di questi cinque fatti viene acquisita in tempi diversi ed a velocita’ diverse. I bambini generalmente comprendono l’inevitabilita’ e l’irreversibilita’ della morte gia’ a 5 anni, mentre raramente comprendono l’universalita’ e la cessazione prima dei 6-7 anni. Inoltre, vi e’ evidenza empirica che l’idea che il corpo smetta di funzionare viene acquisita prima dell’idea che la mente (pensieri, emozioni) cessino di esistere con la morte. Il principio di causalita’, essendo una nozione astratta e richiedendo la comprensione di processi complessi, non viene acquisito prima degli 8-10 anni.<br />Si puo’ dunque ipotizzare che Natalino capi’ che sua madre era morta e che l’aveva perduta per sempre, almeno nella sua forma terrena. Questo deve per forza aver costituito un trauma fortissimo, rafforzato anche dalle particolari circostanze in cui Natalino scopri' di questa morte. <br />Fabio S.https://www.blogger.com/profile/15261746293656358835noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-21676899867572377472024-02-27T13:42:18.393+01:002024-02-27T13:42:18.393+01:00Grazie Reimarus.
Leggerla è sempre un piacere.Grazie Reimarus.<br />Leggerla è sempre un piacere.Osservatorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-65091219920246820902024-02-24T22:51:29.020+01:002024-02-24T22:51:29.020+01:00Passando a questioni di sostanza, debbo dire che l...Passando a questioni di sostanza, debbo dire che la qualificazione ("romanzo") che l'Autore dà alla ricostruzione di A.S. mi trova del tutto d'accordo, e di essa avevo pensato proprio in questi termini. La verosimiglianza, carattere comune a molte opere romanzesche, non è indizio necessario di storicità o anche solo di probabile storicità (supposto che nella fattispecie verosimiglianza sempre vi sia); l'onere della prova "incumbit ei qui dicit", mentre è illogico richiedere la "probatio diabolica" di un'impossibilità o di un'inesistenza. Sul conto del L. serial killer unico osservo che la supposta corrispondenza tra la sua figura e il "profilo" che del responsabile dei duplici omicidi tracciato dal FBI in buona misura non esiste, perché gli esperti americani descrivono un soggetto che, per livello di scolarità e per attività lavorativa, non corrisponde con L., ed è anche dubbio che l'incapacità sessuale supposta dai "profilatori" di oltreoceano si riscontrasse nel L.; presentare il L. come un "furbacchione", esaltarne l'intelligenza perché in giudizio avrebbe "resistito" ai controesami da parte della difesa di Vanni non tiene conto del fatto che le sue sono state per così dire "audizioni protette", e se fosse stato, come avrebbe potuto e a mio avviso dovuto, essere incalzato dal Presidente del collegio giudicante, sarebbe probabilmente crollato, e come lui Pucci, e comunque appare di immediata evidenza che egli si rende ridicolo in plurimi passaggi delle sue dichiarazioni ("ex plurimis", tra i tanti esempi che potrebbero addursi, si consideri il ruolo di "pistolero forzato" che si attribuisce per Giogoli, dove gli sarebbe stato ingiunto addirittura di aprire la sequenza degli spari, pur non sapendosi, da chi l'avrebbe forzato, se L. avesse confidenza con armi da fuoco), che, esternate in una mescita anziché in un'aula di giustizia, avrebbero probabilmente destato scetticismo e finanche ilarità. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-32257907977028582892024-02-24T22:23:11.803+01:002024-02-24T22:23:11.803+01:00Torno solo oggi a leggere il blog di Omar Quatar e...Torno solo oggi a leggere il blog di Omar Quatar e vorrei anzitutto precisare che il mio interesse per la vicenda del Mdf è essenzialmente occasionale, ossia non ha affatto l'intensità, la partecipazione e la profondità che ha per quei non pochi che alla vicenda hanno dedicato e dedicano una diuturna opera di studio e di ricerca. Ciò posto, ben si comprende la ragione della "assenza" dello scrivente; come ho già avuto modo di scrivere in un'altra occasione, mi stupisce che persino un personaggio del tutto insignificante nel contesto della vicenda come lo scrivente diventi oggetto di supposizioni, che posso assicurare essere non fondate (e, come ho detto, se non mi si ritiene degno di fede su questo punto non so proprio che cosa farci). Ho notato che l'Autore del blog ha ripreso un mio commento, inserendolo in un post: ringrazio per l'attenzione. Colgo l'occasione per aggiungere che, se ho scelto di intervenire in questo blog, è per l'affinità di pensiero con l'Autore, per la logica del suo ragionare, per l'aderenza con quanto da tutti verificabile (materiali processuali), per il livello dei commenti, molti dei quali interessanti, e, invero, anche per l'inappuntabile cortesia dell'Autore. Se poi qualcuno ritiene che lo scrivente sia un "alter ego" dell'Autore o che abbia con lui canali di comunicazione al di fuori degli interventi pubblicati sul blog, ripeto che non so che cosa farci. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-7993661453767821922024-02-08T12:00:31.407+01:002024-02-08T12:00:31.407+01:00Va bene, ho pubblicato e per favore consideriamo q...Va bene, ho pubblicato e per favore consideriamo questa discussione chiusa. Se qualcuno vuole intervenire invece costruttivamente su "La versione di Pucci" o "Mosche a Scopeti", argomenti che sto attualmente rivedendo, è bene accetto (naturalmente tranne Hazet).omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-7072996592724607112024-02-07T23:22:32.987+01:002024-02-07T23:22:32.987+01:00Chiedere è lecito rispondere è cortesia. Risponder...Chiedere è lecito rispondere è cortesia. Rispondere per interposta persona non so davvero nè cosa sia nè cosa valga. Cosa sia invece nemmeno degnarsi di leggere e rispondere dove si scrive e si commenta: ecco, quello so benissimo cosa sia e mi ricorda moltissimo il privilegiato concetto di "uguaglianza" di alcuni animali nella famosa orwelliana fattoria. Non è certo colpa sua Omar Quatar il comportamento da puzzetta al naso di "altri"; quindi per cortesia non fraintenda questo mio commento come una accusa nei confronti suoi o del suo ed egregio lavoro di approfondimento. osservatorenoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8514730722452156837.post-69266308530120870922024-02-04T21:05:55.652+01:002024-02-04T21:05:55.652+01:00Reimarus non è obbligato a leggere il mio blog e t...Reimarus non è obbligato a leggere il mio blog e tanto meno a rispondere. Mi fa piacere che Lei, amico osservatore, lo apprezzi, ma il mio ruolo e influenza finiscono qui. Se R. invierà a sua volta un commento, lo pubblicherò.omar quatarhttps://www.blogger.com/profile/05615162309085718803noreply@blogger.com