Il primo apparire della strada polverosa percorsa per fuggire (in luogo, come sarebbe stato naturale, della Sagginalese, in un senso – verso Dicomano- o nell'altro – verso Vicchio /Borgo San Lorenzo) si ha a quanto sembra nella deposizione di Lotti del 11 marzo 1996. Cito da Insufficienza di Prove:
"Quindi partirono ed io andai dietro loro. Dopo pochi minuti presero una strada sterrata che Pietro mi disse bisognava fare per evitare il passaggio a livello ed io andai dietro di loro seguendoli a breve distanza e ricordo che riuscivo a vedere poco perché la macchina di Pacciani alzava parecchia polvere. Dopo questo tragitto in terra battuta, che sarà durato 5/10 minuti, abbiamo ripreso la strada normale verso Dicomano per tornare a casa e li seguii sino a San Casciano dove arrivammo tardi sicuramente dopo la mezzanotte."
Ne "Il Mostro", il commissario-scrittore Giuttari così riassume: "Avevano percorso una strada sterrata, molto terrosa, tanto che per la polvere sollevata dalla Ford lui non riusciva a vedere quasi nulla. Dopo circa dieci minuti avevano ripreso la strada asfaltata per Dicomano ed erano giunti a casa intorno alla mezzanotte. La dichiarazione coincide con le testimonianze(…)"
Quali sono queste testimonianze? Nel volume già citato, Giuttari così descrive la testimonianza Caini-Martelli: "I coniugi la notte del delitto stavano tornando nella loro abitazione di Fiesole, in auto. Erano reduci da una festa a casa di loro parenti che abitavano in località "Santa Margherita", a pochi chilometri dal luogo del delitto. A mezzanotte si fermarono a una fonte che si trovava lungo la strada sterrata che dalla provinciale Sagginalese conduceva a San Martino a Scopeto e Bricciana, località a ridosso della piazzola teatro del delitto. A un certo punto videro passare a forte velocità -tenuto conto del fondo stradale sterrato e dell'andamento particolarmente tortuoso della strada - due macchine, una scura e un'altra più chiara, guidate da conducenti robusti e adulti, in direzione San Martino a Scopeti-Dicomano. (…) Ambedue i conducenti avevano una sagoma robusta e non erano giovani... Costoro andavano in direzione opposta alla nostra; quindi da San Martino a Scopeto verso Dicomano."
Ora, per uscire sopra Santa Margherita partendo dal luogo del delitto su strada normalmente carrozzabile, pur non asfaltata, occorreva tornare oltre Ponte a Vicchio, girare a sinistra, farsi tutta la salita stretta e tortuosa fino a San Martino a Scopeto per poi ridiscendere sulla Sagginalese poco prima di Dicomano, come si vede dalla mappa qui sopra.
(Segue)
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