sabato 26 ottobre 2019

Lotti e le assicurazioni (1)




La storia delle auto di Lotti è ben conosciuta e molto citata, essendo il suo 128 coupé rosso il fulcro di quella leva giudiziaria che metterà, pur parzialmente, la parola fine alla vicenda con la sentenza definitiva a carico dei due “Compagni di Merende” sopravvissuti. La questione che riguarda le assicurazioni di quelle auto (il 128 e la successiva FIAT 124 celeste) passa invece, in genere, sotto silenzio; è riassunta, un po’ troppo di sfuggita, a pag. 245-6 del prezioso volume “Al di là di ogni ragionevole dubbio”; per altre informazioni bisogna consultare, e con grande attenzione e scrupolo, gli atti disponibili (verbali, trascrizioni di udienza, sentenze), spesso apparentemente discordanti.
Vale la pena di tentare di mettere in ordine, cronologico e anche semplicemente logico, questo aspetto della vicenda, che a mio parere fornisce informazioni importantissime sul vero ruolo di Giancarlo Lotti nella storia del Mostro di Firenze; meglio, nella storia delle indagini sul Mostro di Firenze, che al momento è l’unica storia che è possibile scrivere.
Ho deciso di adottare per questo articolo una procedura diversa dal solito, facendo parlare di più e direttamente le fonti e limitando gli interventi redazionali miei a funzioni di raccordo, commento ed eventuale sottolineatura in grassetto dei passaggi che ritengo focali. La lettura potrà risultare più lunga e faticosa, meno accattivante, ma il lettore interessato potrà farsi la propria idea e trarre le proprie conclusioni essendo ben poco influenzato e suggestionato dalla mia personale interpretazione. Garantisco che cercherò di riportare tutto (pro e contro), anche se, per lo storico costretto alla cernita di una documentazione da proporre, il rischio dell’eventuale “cherry-picking” è sempre presente.
La storia delle assicurazioni di Lotti è, ai miei occhi, una tragicommedia; la dividerò, idealmente, in un prologo, due atti e un epilogo.

Il prologo è ben conosciuto. In corso di processo Pacciani, viene ricercato chi, tra i suoi amici e conoscenti, potrebbe avergli prestato un’auto per compiere gli omicidi o, nel 1985, recarsi a San Piero a Sieve ad imbucare la missiva alla Della Monica; tra questi, Giancarlo Lotti, come risulta dalla seguente

Annotazione P.G. 26 luglio 1994

Dovendo dare immediato riscontro a quanto riferito dal NESI si consultava l'archivio elettronico del P.R.A. allo scopo di evidenziare quali autovetture fossero intestate al LOTTI Giancarlo.
Effettivamente egli risultava essere stato proprietario di sei auto tra le quali due FIAT 124, rispettivamente targate FI 570912 e FI E42432. Inoltre egli aveva posseduto due FIAT 128 coupé (NdR: probabilmente una duplicazione), una FIAT 850 S ed in ultimo una FIAT 131. 
Alle ore 15.00 del 21.7.94 , LOTTI Giancarlo, convocato in questi Uffici, riferiva informalmente che una delle due FIAT 124, quella più recente, era di colore celeste con la tappezzeria marrone, ma non era sua abitudine prestarla ad alcuno, neanche al PACCIANI. Specificava anche i colori delle altre macchine: l'altra 124, gialla, la 128 coupé rossa, la 850 bianca ed una Mini Minor gialla.

Quale fosse l’auto, tra le molte possedute, in uso a Lotti nella fatidica sera dell’8 settembre 1985 viene stabilito, grazie  all’intervento di Fernando Pucci, nel

Confronto Pucci – Lotti 11 febbraio 1996


“Giudice: Allora mi racconti di quella sera.
(…)
Lotti: Ma che giorno gl’era, domenica?
Giudice: Domenica
Pucci: Gl’era di domenica, ti ricordi, no?
Lotti: Sì…  (…) Ma ci avevo il 128?
Fernando Pucci: Sì, Ci avevi i’ 128.  Proprio…
Giancarlo Lotti: Quello rosso.
Fernando Pucci: Quella rossa, sì.

Si ricerca debitamente la data di acquisto del 128 coupé, per riscontrare il dato testimoniale:

Annotazione P.G. 9 maggio 1996

Il Bellini in questi Uffici riferiva altresì della compravendita inerente il Fiat 128 coupé solamente dopo averlo portato a conoscenza della targa GO 84888. Lo stesso ha confermato di averla tenuta in officina ed in seguito di aver fatto da tramite tra Z.  R. e Lotti Giancarlo per la compravendita.
In data 07 maggio u.s., presso lo studio del notaio M. M., sito in San Casciano, è stata acquisita copia autenticata dal registro di repertorio attestante la compravendita. L'atto è risultato essere stato effettuato in data 16.02.1983. Il notaio ha inoltre riferito che presso lo studio non esiste alcuna copia dell'atto.

A questo punto possiamo osservare che viene ricercata la data di inizio del possesso, ma non risulta alcun accertamento in merito alla – ugualmente importante - fine del possesso dell’auto 128 coupé, che avrebbe dovuto logicamente coincidere con l’acquisto di altra vettura, non essendo il Lotti, per possibilità economiche, il tipo che poteva “mandare due macchine”. Ma c’era una registrazione al PRA, di cui vedremo dopo.
Il prologo si chiude, quindi, con la pacifica acquisizione che Lotti dal febbraio 1983 viaggiava sul FIAT 128 coupé rosso. 
Passiamo quindi al Primo Atto della tragicommedia, che coincide con il processo CdM (Vanni + altri) in Corte d’Assise.
In udienza viene sentito in merito il Dott. Fausto Vinci, responsabile della Sezione Omicidi della squadra Mobile di Firenze:

3 luglio 1997

P.M.: Quindi lei si è occupato, questa sua veste, insieme al dirigente della Squadra Mobile, di queste indagini.
F.V.: Si, congiuntamente al dottor Giuttari ci siamo occupati di questa indagine.
P.M.: Senta, (…) Volevo sapere se lei ha fatto accertamenti mirati, specifici sia al PRA che in qualsiasi altro modo lei sia riuscito a farli, in merito alla proprietà e al possesso di una FIAT 128 da parte del Lotti. E, nel caso, le caratteristiche di questa macchina e esattamente il periodo in cui l'ha posseduta. Come era, da chi l'ha acquistata?
F.V.: Sì, sì. Allora abbiamo svolto accertamenti sulla FIAT 128 Coupé targata Firenze B56735, leggo qui gli atti del PRA: Dagli accertamenti effettuati, abbiamo accertato che Lotti ha posseduto questa macchina dal 16 febbraio del 1983 fino al 19 marzo dell'86. Il primo accertamento è stato quello del PRA (…)
E la macchina è targata Firenze B56735 ed è stata registrata per l'acquisto al PRA, il 30 marzo dell'83 da Lotti Giancarlo. Questa macchina aveva precedentemente un'altra targa, era targata Gorizia 84888. Abbiamo poi svolto accertamenti riguardo la precedente proprietaria, che abbiamo sentito: Z. Roberta di Scandicci, la quale ci ha confermato che aveva venduto questa autovettura acquistata da lei nel '73, aveva venduto questa... Anzi, aveva dato in permuta all'autofficina Bellini di San Casciano, questa macchina prendendone un'altra indietro, insomma nell'82, fine '82-'83. La signora non si ricordava precisamente, prendendo un'Alfa Romeo e ha lasciato in permuta questo 128. Abbiamo sentito anche quello dell'autofficina, il quale ci ha detto che, effettivamente, il Lotti che era un suo cliente, gli aveva appunto acquistato questa macchina dalla signora Z., lui aveva fatto da tramite. Gli aveva indirizzato per la registrazione dell'atto dal notaio, il notaio M. di San Casciano. Siamo andati dal notaio e abbiamo visto che effettivamente la registrazione della proprietà, dalla Z. a Lotti era datato 16 febbraio 1983.
P.M.: 16 febbraio. Scusi l'omicidio dell'83 ricorda in che epoca è, lei?
F.V.: Sì, quello dell'83, ottobre [sic], se non sbaglio.
P.M.: Quindi alcuni mesi prima.
F.V.: Sicuramente, molti mesi prima dell'omicidio dell'83, di quello di Giogoli, insomma.
P.M.: Dove c'è un teste che dice che aveva visto, una...
F.V.: Dove c'è un teste che diceva che era targata Firenze, se non sbaglio.
P.M.: Bene. Quindi era già targata Firenze.
F.V.: Già, la targa è, la targa Firenze era nella PRA, c'è infatti anche la registrazione precisa della data di registrazione della targa, cioè da Gorizia a Firenze, che è il 28/04/1983. Cioè, nell'aprile dell'83, ritarga la macchina, è targata Firenze; Quindi molti mesi prima del delitto di ottobre dell'83.
Qui il P.M. insiste sul 1983 per corroborare la testimonianza Nenci, vedi su questo blog https://mostrodifirenzevolumei.blogspot.com/2018/07/testimoni-giogoli.html .  PM e teste concordemente implicano che l’auto vista a Giogoli (peraltro non indicata come 128 coupé) sia quella del Lotti, ritargata Firenze, come se tutte le FIAT 128 rosse targate Fi appartenessero, per assioma, al Lotti. L’interesse è ancora incentrato sull’inizio del possesso e nessuno fa cenno ad altre auto.

Esistevano 128 rosse non coupé? Parrebbe di sì.


Si arriva così senza sorprese alla fine del processo quando, già in sede di controreplica, la difesa di Vanni sgancia la bomba che potrebbe avere conseguenze dirompenti sulla confessione di Lotti e, di conseguenza, su tutto l’impianto accusatorio.

16 marzo 1998

Avvocato Filastò: Presidente, mi scusi, (…) chiedo di potere produrre questi documenti. Il primo documento è un atto che proviene dall'ufficio del Pubblico Registro Automobilistico di Firenze e che riguarda la proprietà da parte del signor Giancarlo Lotti di una automobile che è un'auto 124 di colore, mi dicono blu, ma su questo si tratta di fare gli accertamenti...
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Senta, Pubblico Ministero, lei mi lascia parlare. Alla fine fa tutte le considerazioni che vuol fare, ma qui, siccome è un argomento, una situazione abbastanza delicata, lei mi lascia parlare dall'inizio alla fine e dopo fa tutto quello che deve e dice quello che deve dire. Cosi si evita, come dice lei, invettive ed enfasi, da parte di questo difensore Allora, questa auto 124 con targa FI42432 è stata acquistata dal signor Giancarlo Lotti con atto... con scrittura privata autenticata, del 3 luglio del 1985. Quindi, alla data del 3 luglio del 1985 il signor Giancarlo Lotti non aveva più quella macchina precedente da lui posseduta vale a dire la FIAT 128 coupé, fiscali 1,5, cilindrata 197, con targa FID56735, già Gorizia 084828, con indirizzo via Lucciano, eccetera, di cui appare cessata la circolazione in data 3 aprile del 1986. Mi preme di spiegare le ragioni per le quali io sono arrivato in possesso di questo documento, da cui appare la proprietà da parte del Lotti e quindi anche il possesso di quest'auto fin dal luglio del 1985; la ragione per cui io sono in grado di produrre questo documento soltanto adesso. E spiego la trafila del come ci sono arrivato. Ne ho già parlato in sede di discussione e quindi non devo far altro che ripetere quello che ho detto. A me dette nell'occhio — come ho già detto in sede di discussione, mi aspettavo sul punto anche che qualcuno replicasse — il fatto che: quest'auto 128 risultava cessata la circolazione in data 3 aprile, del 1986. Ricorderà la Corte che io dissi che quando un atto di questo genere viene registrato sul Pubblico Registro Automobilistico, la macchina deve essere praticamente avulsa dalla circolazione già da un pezzo, perché si tratta di farla demolire, prendere la targa, poi portarla a chi di dovere; e in questo caso, soltanto dopo questi adempimenti, il Pubblico Registro Automobilistico trascrive questa cancellazione dalla circolazione. Quindi io avevo la percezione, come dire, il sospetto che all'epoca del settembre 1985 il signor Giancarlo Lotti possedesse, fosse in possesso di un'altra automobile. E naturalmente, a questo punto, la mia osservazione si è condensata sulla macchina successiva posseduta dal signor Giancarlo Lotti, vale a dire questa FIAT 124, con targa FIE424232, almeno così appariva apparentemente, già targata Bolzano 086273, con indirizzo via Lucciano 41 — appunto il suo indirizzo — San Casciano Val Di Pesa, anno di costruzione 1966. E naturalmente, a questo punto, io ho fatto fare da una (…) Ho fatto naturalmente gli accertamenti, ho fatto fare, da questa agenzia investigativa Falco di Lucca, che corrisponde ai signori Davide Cannella e Maurizio Gagliardi, che son qui che mi ascoltano, questi signori si sono adoperati per fare questo accertamento allora dal Pubblico Registro Automobilistico di Firenze su questa macchina. (…) Ecco perché questa attestazione, che riporta, la scrittura privata autenticata con cui l'automobile viene trasferita al signor Giancarlo Lotti e la data 03/07/85 mi perviene soltanto ora. Io chiedo che vengano acquisiti questi documenti. (...) E una relazione che è stata fatta da questi signori che ho detto prima, in cui si fa il conto di tutte le auto possedute dal signor Lotti: la prima è una FIAT 850, la seconda è una FIAT 124 di colore beige o forse bianca, la terza è una FIAT 128 coupé di colore rosso — che è quella famosa, con coda mozza, che dovrebbe essere stata vista in vari posti, eccetera — la FIAT 124 di colore blu, la FIAT 131 di colore rosso e infine, l’ultima, la FIAT 131 di colore rosso. E questo documento che è la cosa ovviamente più importante. In questo documento, dell'istituto Investigazioni e Ricerche Falco, si fa riferimento anche al fatto che questi signori hanno interrogato i coniugi Scherma. I coniugi Scherma sono gli ex datori di lavoro del signor Lotti e si chiamano Roberto Scherma e la signora Scherma, e figlio. Questi signori, interrogati da questi investigatori, sono in grado di riferire come la 128 rossa del signor Giancarlo Lotti rimase completamente ferma, bloccata, perché è una macchina fabbricata nel 1966 (NdR: in realtà, risulta che le prime Fiat 128 coupé siano state messe in commercio nel 1971) a un certo punto, ovviamente per consunzione si fermò, e rimase per parecchi mesi ferma, bloccata davanti alla porta di casa del signor Lotti; quella casa di cui, vero, io ho lamentato la mancata perquisizione e che si trova appunto al Ponte Rotto, in via di Lucciano. Finché, fintanto che, un certo giorno arrivò una ruspa, mandata da un demolitore, che prendendola di peso con la ruspa, questa macchina, assolutamente immobile da mesi, la sistemò sopra un carro e la portò alla demolizione, dove poi naturalmente successe quello che successe. Quindi, io chiedo l'acquisizione di questo documento, che per me è sufficiente per affermare che alla data dell'8 settembre 1985 il signor Lotti non aveva la macchina rossa, la 128, bensì questa altra automobile 124 di conformazione mi dicono - io non me ne intendo di automobili — ma mi dicono diversissima. Perché pare che la 124 della FIAT abbia un bel bagagliaio e tutto il resto e sia completamente diversa, oltretutto anche come colore, (…) Mi hanno portato tutto questo stamattina. Ecco, Presidente. ...

Quindi, quasi sul filo di lana, Filastò chiede di riaprire il dibattimento, con l’acquisizione di documenti e l’audizione di nuovi testi. Il PM e l’avv. Bertini si oppongono.

P.M.: Scusi, l'operazione è di due tipi. Il 3 aprile '86 viene demolito il 128. Il 1 aprile '86, risulta dallo stesso documento presentato dall'avvocato Filastò, si è presentato al PRA — lui o chi per lui — a chiedere l'immatricolazione della 124. Questa immatricolazione che lui chiede il 1 aprile '86, guardate voi la coincidenza - c'è il caso nel mezzo ci sia un sabato e la domenica - sono proprio 1 aprile '86, 3 aprile '86. Quindi siamo a movimenti relativi alla proprietà di queste auto, annotate al PRA proprio esattamente nello stesso lasso di tempo, lascia il 128 e acquista il 124. Il PRA poi gli fa la annotazione, leggo qui, il 26/11/86 per il 124. Ma il punto fondamentale, dalla lettura di questi documenti, è che l'operazione, per il PRA ovviamente, per il PRA 124 e 128 è esattamente in quei primi di aprile del 1986. Quindi c'è una situazione PRA documentale di questo tipo. C'è una situazione obiettiva del signor Lotti che dice: io quest'auto l'ho tenuta fino alla demolizione e la demolizione l'ho fatta l'anno successivo in aprile. Può darsi, io non ne ho la più pallida idea, che avendo, per qualche motivo, deciso di non adoprare più questo 128 perché non gli andava, o perché aveva trovato un'altra macchina, mi sembra siano tutti oggetti che all'epoca costano uno 400.000 lire  l'uno... Cioè, questo 124 nuovo che acquista viene comprato al prezzo di lire 400.000. Il signor Lotti, per motivi suoi, avesse ovviamente il 03/07/85 come risulta da questo documento, previa verifica, ma io non ho nessun motivo di dubitarlo - deciso, presso i suoi meccanici, di comprare un'altra macchina per la quale, sicuramente, aveva fatto una scrittura privata di autenticità. Questo ce lo chiarirà il signor Lotti, se ha intenzione di chiarirlo. Ma non mi sembra, e anzi c'è la prova opposta, non c'è assolutamente alcun elemento per dire che, alla data dell'omicidio del 1985, il signor Lotti non avesse più il possesso o l'utilizzo, di questo 128 di cui ha sempre parlato. Tant'è che l'unica operazione che fa la fa a cavallo fra il 1 aprile '86 e il 3 aprile 86; (…) Il signor Lotti cessa il possesso dell'auto 128 il 1 aprile '86 e fino a quella data, insomma, l’avrà assicurata, l'avrà targata... avrà pagato il bollo. Mentre lui ne ha il possesso solo, della 124, dal 1 aprile '84 (rectius ‘86); non mi sembra che Lotti fosse tipo che pagava due bolli e due assicurazioni.

La prima argomentazione della pubblica accusa è, dunque, che la scrittura privata del 3 luglio 1985 sia una sorta di prenotazione o opzione all’acquisto, ma che l’effettivo passaggio dal 128 alla 124 sia comunque avvenuto contemporaneamente alla richiesta presentata al PRA; perché Lotti certo non avrebbe pagato due bolli e due assicurazioni. Quanto alla difesa dell’imputato:
Presidente: Se riaprire o no l'istruttoria... diciamo l'istruzione dibattimentale.
Avvocato Bertini: Certo.
Presidente: Interrompere la discussione. Questo è il problema nostro.
Avvocato Bertini: Su quello naturalmente mi oppongo.

Perché l’avvocato difensore si opponga a riaprire un’istruttoria che potrebbe scagionare il suo assistito dall’accusa di concorso in duplice omicidio, è ovviamente un mistero, a meno di non essere particolarmente malpensanti.

Replica, con considerazioni di buon senso, Filastò:
Avvocato Filastò: (…) Io sto dicendo che quel Pubblico Registro, con quell'annotazione ... anzi, 3 aprile dell'86 non certifica affatto che quel giorno lì è avvenuta la demolizione. Certifica che sicuramente in epoca precedente è avvenuta la demolizione. Perché, dicevo prima, per arrivare a questa annotazione, ad arrivare alla cancellazione di un'auto, è necessario portare al Pubblico Registro Automobilistico la targa e il libretto di circolazione, quindi la macchina deve essere già demolita. Questo è un primo dato. L'altro dato è questo. Il signor Lotti due macchine insieme non le può portare, anche per la ragione, semplicissima, che gli toccherebbe a pagare due bolli. Allora, quando io ho documentato che il signor Lotti alla data del luglio del 1985 ha comprato un'altra automobile...
P.M.: No, no, il bollo lo comincia a pagare dalla data di trascrizione, non dalla data...
Avvocato Filastò: Ma infatti. È ben per questo che...
P.M.: La data di trascrizione è 3 aprile...
Avvocato Filastò: Ma senta, mi fa parlare, ma abbia pazienza... Ma è per questo che lui evita di scrivere formalmente a suo nome la 124 fin dalla data in cui fa l'atto pubblico, autenticato dal notaro, di acquisto. Perché a un certo punto lascia impregiudicata la cosa fintanto che, fino a che almeno l'altra non è cancellata. Solamente dopo la cancellazione dell'altra si iscrive, o contemporaneamente, come è avvenuto.
(…)
Avvocato Filastò: Certo, io son calmissimo Presidente. Lui fa così proprio per evitare dì pagarsi due bolli, è abbastanza chiaro, è abbastanza evidente. (…) Allora, il dato fondamentale, importante, significativo, qual è? É che alla data del 3 luglio del 1985, come certifica un notaro e come certifica quel documento che ho prodotto, il signor Lotti ha acquistato un'altra macchina, che è una 124. E la domanda, a questo punto, è questa: ce l'ha detta questa cosa il Lotti? Ha messo al corrente il Pubblico Ministero, la Corte, quando è stato interrogato... Ammettiamo pure che, per un certo periodo di tempo, lui avesse avuto la disponibilità di due macchine, ce l'ha detto? Ve lo ha raccontato? Vi ha detto: 'guardate, signori, io a quell'epoca, per la verità, di macchine ne avevo due' Ve lo ha detto? No, lo ha accuratamente nascosto. E si può mentire anche nascondendo dei fatti essenziali. Quindi la menzogna, di Lotti, sul punto, che potrà anche rimediare, sentendolo, sono sicuro. E quando viene qui ci dice: 'ah, ma da un certo periodo di tempo .. l'ho avute tutte e due', ce lo dirà sicuramente. Non c'è bisogno nemmeno di sentirlo, perché mi immagino lo dirà, a questo punto.

Previsione di Filastò che si rivelerà esatta. Al termine dell’accesa discussione il presidente ordina la riapertura del dibattimento e l’acquisizione dei documenti e l’audizione di nuovi testimoni:
      a) -Acquisire copia della scrittura privata autenticata in data 3 luglio '85 con la quale sarebbe stata trasferita la proprietà dell'auto FIAT 124 di cui sopra nonché acquisire in copia tutta la documentazione inerente alla copertura assicurativa delle predette due auto nei periodi sopra specificati; b) — Acquisire i documenti assicurativi di cui al punto 3 del verbale di sequestro a carico di Lotti Giancarlo in data 21 (errore?), 23 gennaio '96, che non risultano trasmesse a questa Corte; c) — Esaminare il teste Bellini Franco (è il titolare dell’autofficina), nonché il teste Schwarzenberg Karl (precedente proprietario) sopra generalizzato sulle modalità della cessione della FIAT 124 a Lotti Giancarlo. Per questi motivi, visto l'articolo 523 Codice di procedura penale, dispone interrompersi la discussione in corso. Dispone l'acquisizione della documentazione prodotta dall'avvocato Filastò. Dispone acquisirsi la documentazione di cui al punto "a" e “b" sopraindicati e citarsi i testi menzionati al punto "c" a cura della Squadra mobile della Questura di Firenze. Fissa per la convocazione dei testimoni suddetti l'udienza di domani 17 marzo '98 ad ore 10.00."
(Nota: cosa sia effettivamente stato sequestrato a Lotti il 23 gennaio 1996 resta indeterminato. Antonio Segnini mi ha cortesemente fornito la nota di trasmissione del 25 gennaio in cui è cenno generico di “agende e rubriche telefoniche e foglietti con indirizzi”. Ma sembra evidente, dalle parole del presidente, che vi erano anche documenti assicurativi.)

L’udienza della mattina dopo si apre con un nuovo colpo di scena.

17 marzo 1998

Avvocato Bertini: Chiedo la parola, Presidente. (…) Io avrei da chiedere che mi si autorizzi a produrre alcuni documenti e l'elenco dei documenti oggi da produrre in originale, e l'elenco. Certificati dell'assicurazione della Compagnia Allsecures Preservatrice, relativi all'autovettura 128 FIAT targata Firenze D56735, decorrente dal 20 maggio (errore?marzo?) '85 con scadenza 20 settembre '85. Certificati - assicurazione Allsecures Preservatrice, relativi all'autovettura FIAT 124 targata Firenze E42432 - quella che si parlava ieri - decorrenza 20 settembre '85, con scadenza 20 marzo '86. E poi certificato susseguente di assicurazione della, sempre, Allsecures Preservatrice relativo alla 124 targata Firenze E42432, decorrente dal 20 marzo '86 con scadenza 20 settembre successivo. Quindi questo per dimostrare che, poiché fu fatto il cambio di assicurazione dal signor Lotti dalla 128 rossa al 124 celeste...
Presidente: Nel settembre.
Avvocato Bertini: Nel settembre ‘85. 20 settembre ‘85. Io, questi documenti, ce li ho in originale e posso produrli in originale.
Presidente: Bene. Allora, la Corte è informata già di questa storia. Quindi possiamo acquisirli già.
Avvocato Bertini: E su questo punto, Presidente, anche Lotti voleva fare delle dichiarazioni...
P.M.: ...e quindi perfettamente, sicuramente cosciente, mi sembra di aver capito e anzi, ne sono certo, perché me ne hanno dato copia, che c'è la prova documentale che il 128, al momento dell'omicidio e dopo, era, non solo in perfetto uso, perché addirittura è stato rottamato, è documentalmente provato, all'aprile del 1985 (rectius: 1986) ma era normalmente assicurato fino al 20 settembre '85. Non vedo come, davanti a una prova documentale, che in fondo era quella che ieri mi sembra cercava la Corte con la sua ordinanza, e che tutte le parti onestamente richiedevano, perché era una prova documentale, quella che è la prova di un ricordo di un ragazzo sicuramente attento, ma che riesca a dire: 'era luglio, era dicembre, era settembre', mi riesce un po' difficile (si riferisce al teste Scherma Luigi, ancora da sentire). Come vi è la prova, mi sembra a questo punto dimostrato, che il signor Lotti avesse quanto meno l'uso di entrambe le auto. Questo è documentale. Se sarà il caso, se Lotti ci vuole spiegare qualcosa, è ben accetto. Ma anche se il Lotti non volesse spiegare nulla, mi sembra che quel documento che è stato prodotto, se non ho capito male, in originale, quindi evidentemente in possesso del Lotti, dal quale risulta che è stato, il 128, assicurato fino al 20 settembre del 1985, quelle che sono le dichiarazioni testimoniali mi sembrano a questo punto superflue. Io, per dovere, deposito anche quel sequestro che aveva correttamente chiesto la Corte di quegli atti relativi a Lotti Giancarlo: sequestro del 23/01/96, e qui vi è il verbale di sequestro e questi sono i documenti, dai quali risulta, in questi atti qua - questi sono quelli che gli erano stati sequestrati perché evidentemente al momento della perquisizione li aveva a disposizione - c'è addirittura l'assicurazione del FIAT 124, qui, che decorre - il tagliando che è qua, ovviamente - dal settembre dell'86. Direi quindi che la prova, così come richiesta ieri dalla Corte, con la produzione documentale dell'avvocato Bertini, a mio avviso è completamente sfogata. L'argomento, mi sembra, documentalmente, se non esaurito, ben avanti nella possibilità di capirlo da questa Corte. Non vedo come sia possibile andare oltre, cercando ricordi di persone che, al momento che Lotti pacificamente ha avuto quell'auto fino all'aprile del 1986, dal momento che non c'è prova alcuna che quell'auto, da dopo l'omicidio, da prima l'omicidio, il 128 sia stato preso in possesso da qualchedun altro, ma lo ha avuto sempre lui. Era addirittura assicurato nell'epoca dell'omicidio fino a 10 giorni dopo.

A questo punto possiamo osservare che la registrazione PRA della nuova auto il 3 aprile 1986 non è più, per la Procura, significativa, poiché Bertini ha tirato fuori dal cilindro un’assicurazione che decorre dal 20 settembre 1985, quindi almeno da quella data la 124 era pacificamente in uso al Lotti, da cui il PM trae la logica conclusione: per un periodo – anche se non si capisce bene quale – Lotti aveva in uso entrambe le auto.

Lotti interviene volendo fare dichiarazioni spontanee e le fa, ma più confuse del solito. Ci vuole molta pazienza per seguirle. Ne riportiamo solo i passaggi principali, chi vuole leggersi tutta l’udienza può come al solito rivolgersi a Insufficienza di Prove, qui)
Presidente: Il 128 e il 124. Com'è andata la storia, se lo vuol fare.
Giancarlo Lotti: Io, il 124, l'ho comprato... il 128, l'ho comprato nell'83. Però i giorni precisi non me ne ricordo, perché è una cosa...
Presidente: Va be', quello non importa.
Giancarlo Lotti: Fino, fino all'86 avevo il 128. Poi, dopo... la macchina, il 128 era assicurato fino a il 20. Poi, da il 20 ho rigirato l'assicurazione, l'ho messa a quella di' 124. Però, quella... il 128 è rimasta ferma lì, in dove lavoravo, da Scherma.
Presidente: Il 128?
Giancarlo Lotti: Il 128 è rimasto... però l'era una macchina bell'e finita, non andava più. E allora la messi ferma lì. Un so il tempo quanto l'è stata ferma. Sempre il 128, il primo.
Presidente: E la macchina, la 124, quando l'ha avuta lei in mano?
Giancarlo Lotti: Mah, io feci... girai l'assicurazione dal 20... dal 20 settembre '85. Però l'assicurazione l'è lenta, può darsi un giorno o due ci vuole per rigirarla…
Presidente: Va be', poi ora la sentiremo per bene. Lotti, se ha altre dichiarazioni da fare sennò lo sentiremo per bene dopo, vai. Tanto ci saranno delle domande.
(…)
Presidente: Allora, siccome l'assicurazione porta la data del 20 settembre...
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: ...lei cosa dice? Che il 20 settembre ha lasciato la 128 per prendere la 124?
Giancarlo Lotti: Sì...
Presidente: É così?
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ecco. Allora, fino al 20 settembre, la 128 dove l'aveva?
Giancarlo Lotti: L'ho tenuta ferma ni' cantiere dove lavoravo da Scherma, Scherma Roberto.
(…)
Presidente: No non importa. Ecco. E la macchina, la 128, l'ha usata fino al 20 settembre, o no?
Giancarlo Lotti: No, un l'ho usata per...
Presidente: E fino a quando l'ha usata questa macchina?
Giancarlo Lotti: No, perché avevo bell'e... bell’ e deciso di vendere quell'altra macchina.
Presidente: Ecco, la 128 fino a quando l'ha usata?
Giancarlo Lotti: Il preciso un me lo ricordo quando... fino a quande. Però la unn'andava quasi più. E allora la misi ferma lì. L'ho messa...
Presidente: Va bene. Non andava quasi più. L'ha usata dei giorni prima, 15 giorni prima...
Giancarlo Lotti: No, qualche giorno...
Presidente: ...un mese prima, due mesi prima...
Giancarlo Lotti: ... giù per lì.
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Lì dentro e basta. Perché…
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Perché l'assicurazione l'avevo girata a quell'altra. Può darsi un giorno l'abbi girato senza assicurazione, li dentro…
Presidente: Ho capito, il 20 settembre. Ma parlo prima del 20 settembre.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ecco. Lei dice l'ha lasciata lì. Ma per quanto tempo l'ha lasciata lì?
Giancarlo Lotti: Mah, un mi ricordo mica di preciso quante… ferma lì. Può darsi ci sia stata un mese o più.
(…)
Presidente: Benissimo. Allora, lei... un dato è certo: abbiamo i documenti alla mano.
Giancarlo Lotti: Sì...
Presidente: Che il 20 settembre ha cessato l'assicurazione con la 128 . . .
Giancarlo Lotti: Con il 124.
Presidente: ...124.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente:  Questa 124, quando gliel’hanno data a lei?
Giancarlo Lotti: Quando gli era pronto l'assicurazione per prenderla. Il 20, il 20.
Presidente: Il 20.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Il 20 settembre.
Giancarlo Lotti: Andetti a ritirare quell'altra macchina.
 (…)
Giancarlo Lotti: Io, fino a i' 20, ho adoprato il 128.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Io, il 128, l’ho adoprato.
P.M.: Fino al 20.
Presidente: Lo ha adoperato.
Giancarlo Lotti: Sì.
(…)
Giancarlo Lotti: Quande presi quell'altra, un potevo mai mandare du' macchine. Ne avevo una sola assicurata.

Da questo guazzabuglio sembra di poter enucleare almeno un dato. Lotti, testimone gestito dal servizio protezione testimoni in albergo, ufficiosamente ad Arezzo, ha fornito al proprio avvocato, nel breve giro di una sera, dal 16 al 17 marzo 1998 il documento, fino ad allora mai emerso, che comproverebbe il suo uso continuato del FIAT 128 fino alla data del 20 settembre 1985, giorno dal quale avrebbe preso in uso la FIAT 124;  con il che conferma la sua presenza a Scopeti la sera dell’8 settembre 1985 e, implicitamente, la sua partecipazione al duplice omicidio. Il corollario, per Lotti, è che da quando ha potuto assicurare il 124 non ha più usato il 128, ma l’ha tenuta ferma dagli Scherma, perché “non poteva mai mandare due macchine”.

Il discorso viene confermato nell’esame condotto da Filastò:
Avvocato Filastò: La domanda a questo punto abbastanza inutile, comunque io gliela faccio... Lei sa dell'esistenza di questa scrittura privata autenticata in cui il signor Schwarzenberg trasferisce questa macchina a lei? Conosce che esiste...
Giancarlo Lotti: Come trasferisce? Io l'ho presa da Nandino.
Avvocato Filastò: Eh?
Giancarlo Lotti: Il Bellini. Ma io l'ho presa dal meccanico, icché c'entra.
Avvocato Filastò: Si, ma lei sa dell'esistenza di un atto con il quale questo signore dice che l'ha venduta a lei?
Giancarlo Lotti: Mah, questo di che mese l'è?
Avvocato Filastò: Gliel'ho bell'e detto: è del 3 di luglio del 1985.
Giancarlo Lotti: Di luglio? Che di luglio?
Avvocato Filastò: Di luglio, di luglio.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: C'è scritto così nel Pubblico Registro.
Giancarlo Lotti: Ma che macchina, il 124?
Avvocato Filastò: La 124.
Giancarlo Lotti: O non l'ho già spiegato quande l'ho presa io. Il 20/09/85.

Nel frattempo i documenti richiesti dalla Corte il giorno prima all’ACI e all’Assicurazione non si trovano.
Presidente: Allora, a questo punto apriamo una parentesi per dire questo. Il dottor Vinci, il funzionario della Questura fa questa comunicazione: "In relazione all'ordinanza 16/03/98, si comunica l'esito delle acquisizioni disposte. Per quanto concernente l'acquisizione di cui al punto A non è stato possibile...", sarebbe quella dichiarazione...
Avvocato Filastò: Sì.
Presidente: "Non è stata possibile eseguirla in quanto l'ACI, ufficio provinciale di Firenze, ha fatto presente che la documentazione in questione risulta essere stata inviata al macero." Quindi non c'è. "Non è stato altresì possibile acquisire copia della documentazione inerente alla copertura assicurativa della vettura FIAT 128 coupé targata FID56735 e dell'autovettura FIAT 124 targata - FIE42432, in quanto la compagnia assicuratrice Allsecures Assicurazioni ha fatto presente che la polizza numero 67053 relativa alla 128 e la polizza numero 69395 relativa alla FIAT 124, polizze entrambe emerse nella perquisizione del 23/01/96, non risultano presenti presso l'archivio di sede.

Quindi sembrerebbe che le polizze, almeno alcuni tagliandi, di entrambe le auto fossero state sequestrate il 23 gennaio; chissà come mai non si trovavano agli atti del dibattimento, ma compaiono quasi per magia. Viene introdotto il teste Bellini, che curò la vendita della FIAT 124 a Lotti.
Presidente: Senta, e volevano... prima di vendere la macchina, volevate l'assicurazione già pronta, o no?
Franco Bellini: Sì, perché generalmente senza assicurazione non si mandava via nessuno.
Presidente: Voi.
Franco Bellini: Mah, noi... non ho ricordanza di una macchina che sia uscita senza una copertura assicurativa.

Vengono sentiti altri testi che confermano che di norma un’auto non veniva consegnata se non era assicurata. Ne discenderebbe che, poiché l’assicurazione era stata volturata il 20 settembre 1985, solo da quella data Lotti poteva aver usato la 124 (e prima di quella data, per conferma indiretta, il 128). In realtà però, non si parla di una voltura, ma di una polizza della 124 decorrente dal 20 settembre 1985. Che il 20 settembre vi sia stata una voltura è una deduzione (errata, come scopriremo nel seguito) dovuta alla presentazione di un’assicurazione del 128 fino al 20 settembre.  A questo punto scoppia una vera e propria lite in aula perché Filastò vuol capire chi ha prodotto i certificati assicurativi.
Avvocato Filastò: Ho sentito dall'avvocato Bertini che quei contratti, quei documenti assicurativi, sono stati acquisiti perché trovati in una agenda di Lotti. È così, o sbaglio?
Avvocato Bertini: Sì, lo ha detto a me. (nota: ascoltando la registrazione sembra invece che questa battuta venga pronunciata dal presidente)
Avvocato Filastò: No, vorrei ci desse la conferma...
Avvocato Bertini: Cioè un portadocumenti...
Avvocato Filastò: Un'agenda, portadocumenti... Io vorrei che venisse esibito dal Pubblico Ministero il decreto di sequestro di questo portadocumenti.
(…) riportiamo solo la conclusione del lungo battibecco:
Avvocato Mazzeo: Presidente... con molta serenità ho rilevato che certi documenti che la Corte nella sua ordinanza di ieri richiedeva, correttamente, al Pubblico Ministero...
Presidente: C'è il verbale di sequestro.
Avvocato Mazzeo: Appunto perché non risultavano consegnati alla Corte, quando invece risultavano i verbali di sequestro. Stamattina venivano consegnati...
P.M.: C'è l'elenco, per fortuna c'è l'elenco.
Avvocato Mazzeo: ...venivano consegnati dall'avvocato Bertini. Io ho chiesto, con molta... dell'avvocato Bertini... (voci sovrapposte)
P.M.: No, no, no .
Avvocato Mazzeo: Ma questi documenti chi li sta consegnando?
P.M.: No, no, no, no.
Avvocato Mazzeo: Come no? L'ha consegnati Bertini e mi ha detto che venivano dalla sua agenda.
P.M.: No, no, no, no e no.
Avvocato Mazzeo: Come no? C'è un verbale.
P.M.: La confusione... la confusione è confusione. Presidente, mi scusi...
Presidente: Prendiamo il verbale, prendiamo il verbale...
P.M.: Correttamente glielo legga.
Avvocato Mazzeo: Ma perché deve fare così, ma poi è Bertini che l'ha consegnati questi qui, non il Pubblico Ministero.
(voci sovrapposte)
P.M.: Per carità...
Presidente: Ora c'è il verbale, lo verifichi lei e veda... tutti e due, vai. Per carità.
P.M.: (voce fuori microfono)
 (voci sovrapposte)
Presidente: Capisco che... Pubblico Ministero un po' di pazienza, sennò non arriviamo in porto, qui.
P.M.: Sì, Presidente, ma si continua a fare illazioni...
Presidente: Eh, allora, Scherma Rob... e va be'...
Avvocato Mazzeo: (voce fuori microfono)
P.M.: (voce fuori microfono)
(voci sovrapposte)
Presidente: Avvocato Mazzeo, Mazzeo, ora la smetta sennò a questo punto bisogna prendere provvedimenti.
Avvocato Bertini: Sono agende... Fra l'altro ci sono anche documenti dell'86, se non sbaglio, da me prodotti, quindi non c'è solo l'85 e basta.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Andiamo.
(voci fuori microfono)
Presidente: Così si fa al mercato, così si fa al mercato.
(voci sovrapposte)
Presidente: Avvocati, così si fa al mercato, meno male che ci sono le telecamere di questo spettacolo che si porta nelle case d'Italia.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
(voci sovrapposte)
P.M.: Eh, c'è un verbale di sequestro con l'elenco e l'ha consegnato il Pubblico Ministero. Per cortesia, prima di dire le cose, lo guarda, poi vedrà che...
Avvocato Mazzeo: Insomma, quei tre documenti che mi ha dato cortesemente il Giudice a Latere, provenivano dal Pubblico Ministero o dall'avvocato Bertini?
Presidente: Dall'avvocato Bertini.
Avvocato Mazzeo: Oh, grazie...

Di questi documenti prodotti dall’imputato tramite il suo avvocato (ammissibili ex art. 237 C.P.P.) parlerà brevemente Filastò nella replica finale del 19 marzo, con un’accusa di falso che non viene verificata in sentenza e che non riportiamo perché sembra non aver avuto seguito.




Dal dibattimento, ormai concluso, passiamo alla sentenza della Corte di Assise di Firenze pronunciata il 24 marzo 1998.
Prima  di  affrontare   l'argomento   dei  "riscontri",  si  rende quindi  necessario  verificare se  il Lotti  avesse, all'epoca   degli omicidi  degli Scopeti,  ancora  la disponibilità  e l'uso di una  FIAT 128 coupé di colore  rosso, di cui ha ripetutamente  parlato.
Ora, dalla deposizione resa all'udienza  del  3.7.97   dal teste dott. Vinci Fausto, responsabile  della   Sezione   Omicidi presso  la Squadra  Mobile  della  Questura  di Firenze (cfr. fasc.16, pagg.55-61),  è risultato:
a)  che    l'imputato   Lotti  Giancarlo   ha  acquistato   un'auto FIAT   128  coupé,   "senza   bagagliaio     posteriore" (e  del  tutto analoga a  quella di  cui alla fotografia   allegata   al   verbale dell'udienza  del   3.7.97)  da  tale  Zini  Roberta di Scandicci nel febbraio   del  1983 per  la  somma  di  lire  un  milione,    "tramite" l’officina   "Bellini"  di  San  Casciano, che  aveva  ricevuto l'auto dalla  donna in occasione  dell'acquisto   da parte di lei di  un altro veicolo;
b)  che  tale   auto, di  colore   "rosso   sbiadito",  era  targata GO   84888;  che  e  stata "ritargata"   a  Firenze   il  successivo 28.4.1983  con il nuovo  numero   di targa "FI   056735" e che è stata  poi  nella  materiale  disponibilità del  Lotti fino  al  19  marzo 1986,  data  in  cui è stata  chiesta  al  PRA  la cessazione   della circolazione  per  demolizione,  circostanza che  risulta anche  da documento  del  PRA   prodotto  dalla  difesa del Vanni  ed allegata al verbale dell'udienza  del 16.3.98.
Dai nuovi mezzi di prova,  come  sopra  ammessi  a seguito della  interruzione   della  discussione   orale, e risultato  poi quanto segue:
a)  che il Lotti ha acquistato il 3.7.1985  un'auto  FIAT  124 targata  "FI  E42432"   dall'austriaco    Schwarzemberg  Karl per  il prezzo  di  £.400.000,   come dal  relativo  documento   del  PRA pure allegato  al verbale dell'udienza del 16.3.68;
b) che la vendita  dell'auto   FIAT  124, di colore  blu, e stata materialmente negoziata  dall'officina   "Bellini"  di San Casciano, cui era stata  affidata  per la vendita  dal predetto Schwarzemberg Karl, che l'aveva  acquistata  per   una figlia venuta a vivere con lui in  Italia e  che,  dopo  il rientro  di  costei  in Austria, non  aveva ritenuto  più  opportuno  conservare la proprietà  e  la disponibilità del veicolo.
A riferire ciò è stato lo stesso Schwarzenberg  Karl,  che ha fatto tra l'altro presente  che, quando si recò a firmare la dichiarazione di vendita presso  la sede ACI di San Casciano alia data del  3.7.85,  provvide    "subito'' a  disdire  "l'assicurazione" dell'auto, telefonando   alla  Compagnia   "Zurigo"  di  Merano,  per sottrarsi ad ogni  responsabilità conseguente   alla  circolazione dell'auto;
c)   che l'auto suddetta, contrariamente   a quanto risulta dal certificato del PRA, è stata invece  venduta  dall'officina  Bellini per la  maggior   somma  di  £.800.000   e  che tale  somma è stata materialmente    pagata per il  Lotti  dal  suo  datore  di  lavoro  e vicino di casa Scherma Roberto (…)
Lo   Scherma, nel  riferire ciò, ha tenuto tuttavia a sottolineare che quella sera Lotti non aveva  ritirato l'auto e  che lo stesso  Lotti,   alla  consegna della FIAT  124 avvenuta in un momento successivo,  aveva  continuato  a tenere  anche  la FIAT 128  rossa  scodata, tenendola  parcheggiata per  qualche  tempo davanti  a casa, fino a quando  non era venuto un carro attrezzi  a ritirarla  e  portarla  via  per  la  demolizione:     (…)
d)  che, la trattativa  di vendita della  stessa FIAT 124 blu è stata  in particolare  condotta   presso  l'officina  Bellini dal sig. Coli Gino, che, sentito  a  sua  volta  sulla  vicenda,   ha  riferito  che  il pagamento  era state fatto dal "principale" del Lotti e che tuttavia la macchina era stata  consegnata  al Lotti  solo quando costui si era  presentato col  certificato di assicurazione, perché dall'officina non  era  mai  uscito  alcun  veicolo  senza copertura assicurativa: " ...ha  pagato   il principale     del  Lotti...   si dava (la macchina)   quando    c'era   l'assicurazione...  è  avvenuto così: quando si  consegna le macchine, si guarda l'assicurazione…  quando  prese  la  macchina, era  tutto in regola ...";
e)  che  il  Lotti,  all'acquisto  della   predetta   FIAT  124,  ha provveduto  alla  sua   copertura   assicurativa,    sottoscrivendo   la polizza n.68731 presso l'agenzia di Firenze della "Allsecures-Preservatrice"  e pagando  il relative "premio"  per i primi sei mesi, con  decorrenza  dalle  ore 24 del 20 settembre  1985  e fino alle ore  24 del 20 marzo  1986, come dal certificato  di assicurazione prodotto  in originale  dal difensore  del  Lotti ed allegato  al verbale dell'udienza  del 17.3.98;
f)  che  il  Lotti,  dopo  il  formale   acquisto   della  FIAT  124 avvenuto  il 3.7.85,  ha conservato  la copertura   assicurativa  sulla FIAT   128  coupé  targata   FI  056735    fino   alle   ore  24  del  20 settembre   1985, come  si  rileva  dal  certificato di assicurazione relativo   a  tale  auto,  pure  allegato   al  verbale   dell'udienza   del 16.3.98 (polizza n.67053 della  "Allsecures-Preservatrice", agenzia  di Firenze);
g) che  lo stesso  Lotti ha continuato  ad  usare  la FIAT 128 coupé fino a quando  non ha avuto  la disponibilità della  FIAT 124 blu  e che,  dalla  consegna  di tale  auto,  ha usato solo la stessa FIAT  124, lasciando  inutilizzata  l'altra, come  ha appunto  riferito il teste  Scherma  Luigi,   all'epoca  vicino  di casa  del  Lotti: "... da quando  lui   ha  avuto la  124  blu a  me   sembra  che  non usasse   più  la  128,  usasse   solo   la  124  blu ... prima   di  avere la  124  blu  usava   la  128...;
Sicché, sulla base delle predette risultanze, deve escludersi che il Lotti abbia avuto la disponibilità della  FIAT 124 prima  del 20 settembre  1985, essendo la copertura assicurativa di tale  auto  iniziata alle ore 24 di tale  data ed  essendo  state il teste Coli categorico nell'escludere che  l'auto  potesse  essere stata consegnata al Lotti   prima  del  20   settembre, senza copertura assicurativa.
 D'altra parte, se il  Lotti  avesse  avuto  la consegna  della FIAT  124 al momento  del  suo  acquisto o    comunque  prima del 20 settembre 1985, non avrebbe   avuto   alcun   motivo per conservare la  copertura   assicurativa anche sulla FIAT 128, tenuto anche  conto del fatto  che costui, dal  momento  in cui ha avuto   la  materiale  disponibilità della  FIAT 124, ha  usato  solo quest'ultima auto  e  non  più  la FIAT 128 (…)
Sicché   si deve  escludere che  il  Lotti, alla  data  dell'8 settembre   1985, non abbia avuto  più l'uso della  FIAT 128 coupé, auto che  ha  invece  usato  tranquillamente, in  modo "regolare", fino al momento del ritiro  della FIAT 124,  non avvenuto sicuramente prima del  20  settembre 1985.  

L’argomentazione dell’estensore della sentenza, il presidente della Corte Federico Lombardi, è logica e sarebbe condivisibile: sulla base dei documenti prodotti dalla procura e dall’imputato, Lotti aveva mantenuto l’assicurazione del Fiat 128 fino al 20 settembre 1985, quindi era pacifico che solo in quella data aveva iniziato a usare la 124, dismettendo l’altra ormai inservibile. La testimonianza dell’imputato aveva confermato la documentazione. Senonché, qualcosa di importante non era stato trovato, forse perché innocentemente smarrito, forse perché tenuto colpevolmente nascosto. Ma non sfugga il ragionamento del giudice: “lo stesso  Lotti ha continuato  ad  usare  la FIAT 128 coupé fino a quando  non ha avuto  la disponibilità della  FIAT 124 blu  e che,  dalla  consegna  di tale  auto,  ha usato solo la stessa FIAT  124”; ribadito nel successivo: “costui, dal  momento  in cui ha avuto   la  materiale  disponibilità della  FIAT 124, ha  usato  solo quest'ultima auto  e  non  più  la FIAT 128”. Tutto fila. Ma quale sarebbe stata la logica conseguenza del ragionamento, se si fosse in quella sede appurato che Lotti aveva assicurato la nuova auto ben prima della data dell’omicidio? Semplicemente che Lotti, avendo, per usare le parole del giudice, la materiale disponibilità dell’auto nuova avrebbe adoperato solo quella.
Ma qui chiudiamo il primo atto ed entriamo nel secondo, che coincide con il processo di appello, tenutosi a Firenze dal 17 al 31 maggio del 1999.

[SEGUE]