La storia delle auto di Lotti è ben conosciuta e molto
citata, essendo il suo 128 coupé rosso il fulcro di quella leva giudiziaria che
metterà, pur parzialmente, la parola fine alla vicenda con la sentenza
definitiva a carico dei due “Compagni di Merende” sopravvissuti. La questione
che riguarda le assicurazioni di quelle auto (il 128 e la successiva FIAT 124
celeste) passa invece, in genere, sotto silenzio; è riassunta, un po’ troppo di
sfuggita, a pag. 245-6 del prezioso volume “Al di là di ogni ragionevole
dubbio”; per altre informazioni bisogna consultare, e con grande attenzione e
scrupolo, gli atti disponibili (verbali, trascrizioni di udienza, sentenze),
spesso apparentemente discordanti.
Vale la pena di tentare di mettere in ordine, cronologico e
anche semplicemente logico, questo aspetto della vicenda, che a mio parere
fornisce informazioni importantissime sul vero ruolo di Giancarlo Lotti nella
storia del Mostro di Firenze; meglio, nella storia delle indagini sul Mostro di
Firenze, che al momento è l’unica storia che è possibile scrivere.
Ho deciso di adottare per questo articolo una procedura
diversa dal solito, facendo parlare di più e direttamente le fonti e limitando
gli interventi redazionali miei a funzioni di raccordo, commento ed eventuale
sottolineatura in grassetto dei passaggi che ritengo focali. La lettura potrà
risultare più lunga e faticosa, meno accattivante, ma il lettore interessato
potrà farsi la propria idea e trarre le proprie conclusioni essendo ben poco
influenzato e suggestionato dalla mia personale interpretazione. Garantisco che
cercherò di riportare tutto (pro e contro), anche se, per lo storico costretto alla cernita di
una documentazione da proporre, il rischio dell’eventuale “cherry-picking” è
sempre presente.
La storia delle assicurazioni di Lotti è, ai miei occhi, una
tragicommedia; la dividerò, idealmente, in un prologo, due atti e un epilogo.
Il prologo è ben
conosciuto. In corso di processo Pacciani, viene ricercato chi, tra i suoi
amici e conoscenti, potrebbe avergli prestato un’auto per compiere gli omicidi
o, nel 1985, recarsi a San Piero a Sieve ad imbucare la missiva alla Della
Monica; tra questi, Giancarlo Lotti, come risulta dalla seguente
Annotazione P.G. 26 luglio 1994
Dovendo dare
immediato riscontro a quanto riferito dal NESI si consultava l'archivio
elettronico del P.R.A. allo
scopo di evidenziare quali autovetture fossero intestate al LOTTI Giancarlo.
Effettivamente
egli risultava essere stato proprietario di sei auto tra le quali due FIAT 124, rispettivamente
targate FI 570912 e FI E42432. Inoltre egli aveva posseduto due FIAT 128 coupé
(NdR: probabilmente una duplicazione),
una FIAT 850 S ed in ultimo una FIAT 131.
Alle ore
15.00 del 21.7.94 , LOTTI Giancarlo, convocato in questi Uffici, riferiva
informalmente che una delle
due FIAT 124, quella più recente, era di colore celeste con la tappezzeria
marrone, ma non era sua abitudine prestarla ad alcuno, neanche al PACCIANI.
Specificava anche i colori delle altre
macchine: l'altra 124, gialla, la 128 coupé
rossa, la 850 bianca ed una Mini Minor gialla.
Quale fosse l’auto, tra le molte possedute,
in uso a Lotti nella fatidica sera dell’8 settembre 1985 viene stabilito,
grazie all’intervento di Fernando Pucci, nel
Confronto Pucci – Lotti 11 febbraio 1996
“Giudice:
Allora mi racconti di quella sera.
(…)
Lotti: Ma
che giorno gl’era, domenica?
Giudice:
Domenica
Pucci:
Gl’era di domenica, ti ricordi, no?
Lotti: Sì… (…) Ma ci avevo il 128?
Fernando Pucci: Sì, Ci avevi i’ 128. Proprio…
Giancarlo Lotti: Quello rosso.
Fernando Pucci: Quella rossa, sì.
Si ricerca debitamente la data di acquisto
del 128 coupé, per riscontrare il dato testimoniale:
Annotazione P.G. 9 maggio 1996
Il Bellini
in questi Uffici riferiva altresì della compravendita inerente il Fiat 128
coupé solamente dopo averlo portato a conoscenza della targa GO 84888. Lo
stesso ha confermato di averla tenuta in officina ed in seguito di aver fatto
da tramite tra Z. R. e Lotti Giancarlo
per la compravendita.
In data 07
maggio u.s., presso lo studio del notaio M. M., sito in San Casciano, è stata
acquisita copia autenticata dal registro di repertorio attestante la compravendita.
L'atto è risultato essere stato effettuato in data 16.02.1983. Il notaio ha
inoltre riferito che presso lo studio non esiste alcuna copia dell'atto.
A questo punto possiamo osservare che viene
ricercata la data di inizio del possesso, ma non risulta alcun accertamento in
merito alla – ugualmente importante - fine del possesso dell’auto 128 coupé,
che avrebbe dovuto logicamente coincidere con l’acquisto di altra vettura, non
essendo il Lotti, per possibilità economiche, il tipo che poteva “mandare due
macchine”. Ma c’era una registrazione al PRA, di cui vedremo dopo.
Il prologo si chiude, quindi, con la
pacifica acquisizione che Lotti dal febbraio 1983 viaggiava sul FIAT 128 coupé
rosso.
Passiamo quindi al Primo Atto della tragicommedia, che coincide con il
processo CdM (Vanni + altri) in Corte d’Assise.
In udienza viene sentito in merito il Dott.
Fausto Vinci, responsabile della Sezione Omicidi della squadra Mobile di
Firenze:
3 luglio 1997
P.M.: Quindi lei si è occupato, questa sua veste, insieme al
dirigente della Squadra Mobile, di queste indagini.
F.V.: Si, congiuntamente al dottor Giuttari ci siamo
occupati di questa indagine.
P.M.: Senta, (…) Volevo sapere se lei ha fatto accertamenti
mirati, specifici sia al PRA che in qualsiasi altro modo lei sia riuscito a
farli, in merito alla proprietà e al possesso di una FIAT 128 da parte del
Lotti. E, nel caso, le caratteristiche di questa macchina e esattamente il
periodo in cui l'ha posseduta. Come era, da chi l'ha acquistata?
F.V.: Sì, sì. Allora abbiamo svolto accertamenti sulla FIAT
128 Coupé targata Firenze B56735, leggo qui gli atti del PRA: Dagli
accertamenti effettuati, abbiamo
accertato che Lotti ha posseduto questa macchina dal 16 febbraio del 1983 fino
al 19 marzo dell'86. Il primo accertamento è stato quello del PRA (…)
E la macchina è targata Firenze B56735 ed è stata registrata
per l'acquisto al PRA, il 30 marzo dell'83 da Lotti Giancarlo. Questa macchina
aveva precedentemente un'altra targa, era targata Gorizia 84888. Abbiamo poi svolto
accertamenti riguardo la precedente proprietaria, che abbiamo sentito: Z.
Roberta di Scandicci, la quale ci ha confermato che aveva venduto questa
autovettura acquistata da lei nel '73, aveva venduto questa... Anzi, aveva dato
in permuta all'autofficina Bellini di San Casciano, questa macchina prendendone
un'altra indietro, insomma nell'82, fine '82-'83. La signora non si ricordava
precisamente, prendendo un'Alfa Romeo e ha lasciato in permuta questo 128.
Abbiamo sentito anche quello dell'autofficina, il quale ci ha detto che,
effettivamente, il Lotti che era un suo cliente, gli aveva appunto acquistato
questa macchina dalla signora Z., lui aveva fatto da tramite. Gli aveva
indirizzato per la registrazione dell'atto dal notaio, il notaio M. di San Casciano.
Siamo andati dal notaio e abbiamo visto che effettivamente la registrazione
della proprietà, dalla Z. a Lotti era datato 16 febbraio 1983.
P.M.: 16 febbraio. Scusi l'omicidio dell'83 ricorda in che
epoca è, lei?
F.V.: Sì, quello dell'83, ottobre [sic], se non sbaglio.
P.M.: Quindi alcuni mesi prima.
F.V.: Sicuramente, molti mesi prima dell'omicidio dell'83,
di quello di Giogoli, insomma.
P.M.: Dove c'è un teste che dice che aveva visto, una...
F.V.: Dove c'è un teste che diceva che era targata Firenze,
se non sbaglio.
P.M.: Bene. Quindi era già targata Firenze.
F.V.: Già, la targa è, la targa Firenze era nella PRA, c'è
infatti anche la registrazione precisa della data di registrazione della targa,
cioè da Gorizia a Firenze, che è il 28/04/1983. Cioè, nell'aprile dell'83,
ritarga la macchina, è targata Firenze; Quindi molti mesi prima del delitto di
ottobre dell'83.
Qui il P.M. insiste
sul 1983 per corroborare la testimonianza Nenci, vedi su questo blog https://mostrodifirenzevolumei.blogspot.com/2018/07/testimoni-giogoli.html . PM
e teste concordemente implicano che l’auto vista a Giogoli (peraltro non indicata come 128 coupé) sia quella del
Lotti, ritargata Firenze, come se tutte le FIAT 128 rosse targate Fi
appartenessero, per assioma, al Lotti. L’interesse è ancora incentrato
sull’inizio del possesso e nessuno fa cenno ad altre auto.
![]() |
Esistevano 128 rosse non coupé? Parrebbe di sì. |
Si arriva così senza
sorprese alla fine del processo quando, già in sede di controreplica, la difesa
di Vanni sgancia la bomba che potrebbe avere conseguenze dirompenti sulla confessione
di Lotti e, di conseguenza, su tutto l’impianto accusatorio.
16 marzo 1998
Avvocato Filastò: Presidente, mi scusi, (…) chiedo di potere
produrre questi documenti. Il primo documento è un atto che proviene
dall'ufficio del Pubblico Registro Automobilistico di Firenze e che riguarda la
proprietà da parte del signor Giancarlo Lotti di una automobile che è un'auto 124
di colore, mi dicono blu, ma su questo si tratta di fare gli accertamenti...
P.M.: (voce fuori microfono)
Avvocato Filastò: Senta, Pubblico Ministero, lei mi lascia
parlare. Alla fine fa tutte le considerazioni che vuol fare, ma qui, siccome è
un argomento, una situazione abbastanza delicata, lei mi lascia parlare
dall'inizio alla fine e dopo fa tutto quello che deve e dice quello che deve
dire. Cosi si evita, come dice lei, invettive ed enfasi, da parte di questo
difensore Allora, questa auto 124 con targa FI42432 è stata acquistata dal
signor Giancarlo Lotti con atto... con scrittura privata autenticata, del 3
luglio del 1985. Quindi, alla data del 3 luglio del 1985 il signor Giancarlo
Lotti non aveva più quella macchina precedente da lui posseduta vale a dire la
FIAT 128 coupé, fiscali 1,5, cilindrata 197, con targa FID56735, già Gorizia
084828, con indirizzo via Lucciano, eccetera, di cui appare cessata la circolazione
in data 3 aprile del 1986. Mi preme di spiegare le ragioni per le quali io sono
arrivato in possesso di questo documento, da cui appare la proprietà da parte
del Lotti e quindi anche il possesso di quest'auto fin dal luglio del 1985; la
ragione per cui io sono in grado di produrre questo documento soltanto adesso.
E spiego la trafila del come ci sono arrivato. Ne ho già parlato in sede di
discussione e quindi non devo far altro che ripetere quello che ho detto. A me
dette nell'occhio — come ho già detto in sede di discussione, mi aspettavo sul
punto anche che qualcuno replicasse — il fatto che: quest'auto 128 risultava
cessata la circolazione in data 3 aprile, del 1986. Ricorderà la Corte che io
dissi che quando un atto di questo genere viene registrato sul Pubblico
Registro Automobilistico, la macchina deve essere praticamente avulsa dalla
circolazione già da un pezzo, perché si tratta di farla demolire, prendere la
targa, poi portarla a chi di dovere; e in questo caso, soltanto dopo questi
adempimenti, il Pubblico Registro Automobilistico trascrive questa
cancellazione dalla circolazione. Quindi io avevo la percezione, come dire, il
sospetto che all'epoca del settembre 1985 il signor Giancarlo Lotti possedesse,
fosse in possesso di un'altra automobile. E naturalmente, a questo punto, la
mia osservazione si è condensata sulla macchina successiva posseduta dal signor
Giancarlo Lotti, vale a dire questa FIAT 124, con targa FIE424232, almeno così
appariva apparentemente, già targata Bolzano 086273, con indirizzo via Lucciano
41 — appunto il suo indirizzo — San Casciano Val Di Pesa, anno di costruzione
1966. E naturalmente, a questo punto, io ho fatto fare da una (…) Ho fatto
naturalmente gli accertamenti, ho fatto fare, da questa agenzia investigativa
Falco di Lucca, che corrisponde ai signori Davide Cannella e Maurizio
Gagliardi, che son qui che mi ascoltano, questi signori si sono adoperati per
fare questo accertamento allora dal Pubblico Registro Automobilistico di
Firenze su questa macchina. (…) Ecco perché questa attestazione, che riporta,
la scrittura privata autenticata con cui l'automobile viene trasferita al
signor Giancarlo Lotti e la data 03/07/85 mi perviene soltanto ora. Io chiedo
che vengano acquisiti questi documenti. (...) E
una relazione che è stata fatta da questi signori che ho detto prima, in cui si
fa il conto di tutte le auto possedute dal signor Lotti: la prima è una FIAT
850, la seconda è una FIAT 124 di colore beige o forse bianca, la terza è una
FIAT 128 coupé di colore rosso — che è quella famosa, con coda mozza, che
dovrebbe essere stata vista in vari posti, eccetera — la FIAT 124 di colore
blu, la FIAT 131 di colore rosso e infine, l’ultima, la FIAT 131 di colore
rosso. E questo documento che è la cosa ovviamente più importante. In questo
documento, dell'istituto Investigazioni e Ricerche Falco, si fa riferimento
anche al fatto che questi signori hanno interrogato i coniugi Scherma. I
coniugi Scherma sono gli ex datori di lavoro del signor Lotti e si chiamano Roberto
Scherma e la signora Scherma, e figlio. Questi signori, interrogati da questi
investigatori, sono in grado di riferire come la 128 rossa del signor Giancarlo
Lotti rimase completamente ferma, bloccata, perché è una macchina fabbricata
nel 1966 (NdR: in realtà, risulta che le prime Fiat 128 coupé siano state messe in commercio nel 1971) a un certo punto, ovviamente per consunzione si fermò, e rimase per
parecchi mesi ferma, bloccata davanti alla porta di casa del signor Lotti;
quella casa di cui, vero, io ho lamentato la mancata perquisizione e che si
trova appunto al Ponte Rotto, in via di Lucciano. Finché, fintanto che, un
certo giorno arrivò una ruspa, mandata da un demolitore, che prendendola di
peso con la ruspa, questa macchina, assolutamente immobile da mesi, la sistemò
sopra un carro e la portò alla demolizione, dove poi naturalmente successe
quello che successe. Quindi, io chiedo l'acquisizione di questo documento, che
per me è sufficiente per affermare che alla data dell'8 settembre 1985 il
signor Lotti non aveva la macchina rossa, la 128, bensì questa altra automobile
124 di conformazione mi dicono - io non me ne intendo di automobili — ma mi
dicono diversissima. Perché pare che la 124 della FIAT abbia un bel bagagliaio
e tutto il resto e sia completamente diversa, oltretutto anche come colore, (…)
Mi hanno portato tutto questo stamattina. Ecco, Presidente. ...
Quindi, quasi sul filo
di lana, Filastò chiede di riaprire il dibattimento, con l’acquisizione di
documenti e l’audizione di nuovi testi. Il PM e l’avv. Bertini si oppongono.
P.M.: Scusi, l'operazione è di due tipi. Il 3 aprile '86 viene
demolito il 128. Il 1 aprile '86, risulta dallo stesso documento presentato
dall'avvocato Filastò, si è presentato al PRA — lui o chi per lui — a chiedere
l'immatricolazione della 124. Questa immatricolazione che lui chiede il 1
aprile '86, guardate voi la coincidenza - c'è il caso nel mezzo ci sia un
sabato e la domenica - sono proprio 1 aprile '86, 3 aprile '86. Quindi siamo a
movimenti relativi alla proprietà di queste auto, annotate al PRA proprio
esattamente nello stesso lasso di tempo, lascia il 128 e acquista il 124. Il
PRA poi gli fa la annotazione, leggo qui, il 26/11/86 per il 124. Ma il punto
fondamentale, dalla lettura di questi documenti, è che l'operazione, per il PRA
ovviamente, per il PRA 124 e 128 è esattamente in quei primi di aprile del
1986. Quindi c'è una situazione PRA documentale di questo tipo. C'è una
situazione obiettiva del signor Lotti che dice: io quest'auto l'ho tenuta fino
alla demolizione e la demolizione l'ho fatta l'anno successivo in aprile. Può
darsi, io non ne ho la più pallida idea, che avendo, per qualche motivo, deciso
di non adoprare più questo 128 perché non gli andava, o perché aveva trovato
un'altra macchina, mi sembra siano tutti oggetti che all'epoca costano uno
400.000 lire l'uno... Cioè, questo 124 nuovo che acquista viene comprato al
prezzo di lire 400.000. Il signor Lotti, per motivi suoi, avesse ovviamente il
03/07/85 come risulta da questo documento, previa verifica, ma io non ho nessun
motivo di dubitarlo - deciso, presso i suoi meccanici, di comprare un'altra
macchina per la quale, sicuramente, aveva fatto una scrittura privata di
autenticità. Questo ce lo chiarirà il signor Lotti, se ha intenzione di
chiarirlo. Ma non mi sembra, e anzi c'è la prova opposta, non c'è assolutamente
alcun elemento per dire che, alla data dell'omicidio del 1985, il signor Lotti
non avesse più il possesso o l'utilizzo, di questo 128 di cui ha sempre
parlato. Tant'è che l'unica
operazione che fa la fa a cavallo fra il 1 aprile '86 e il 3 aprile 86; (…) Il
signor Lotti cessa il possesso dell'auto 128 il 1 aprile '86 e fino a quella
data, insomma, l’avrà assicurata, l'avrà targata... avrà pagato il bollo.
Mentre lui ne ha il possesso solo, della 124, dal 1 aprile '84 (rectius ‘86); non mi sembra che Lotti
fosse tipo che pagava due bolli e due assicurazioni.
La prima
argomentazione della pubblica accusa è, dunque, che la scrittura privata del 3
luglio 1985 sia una sorta di prenotazione o opzione all’acquisto, ma che
l’effettivo passaggio dal 128 alla 124 sia comunque avvenuto contemporaneamente
alla richiesta presentata al PRA; perché Lotti certo non avrebbe pagato due
bolli e due assicurazioni. Quanto alla difesa dell’imputato:
Presidente: Se riaprire o no l'istruttoria... diciamo
l'istruzione dibattimentale.
Avvocato Bertini: Certo.
Presidente: Interrompere la discussione. Questo è il
problema nostro.
Avvocato Bertini: Su quello naturalmente mi oppongo.
Perché l’avvocato
difensore si opponga a riaprire un’istruttoria che potrebbe scagionare il suo
assistito dall’accusa di concorso in duplice omicidio, è ovviamente un mistero,
a meno di non essere particolarmente malpensanti.
Replica, con
considerazioni di buon senso, Filastò:
Avvocato Filastò: (…) Io sto dicendo che quel Pubblico
Registro, con quell'annotazione ... anzi, 3 aprile dell'86 non certifica affatto
che quel giorno lì è avvenuta la demolizione. Certifica che sicuramente in
epoca precedente è avvenuta la demolizione. Perché, dicevo prima, per arrivare
a questa annotazione, ad arrivare alla cancellazione di un'auto, è necessario
portare al Pubblico Registro Automobilistico la targa e il libretto di
circolazione, quindi la macchina deve essere già demolita. Questo è un primo
dato. L'altro dato è questo. Il signor Lotti due macchine insieme non le può
portare, anche per la ragione, semplicissima, che gli toccherebbe a pagare due
bolli. Allora, quando io ho documentato che il signor Lotti alla data del
luglio del 1985 ha comprato un'altra automobile...
P.M.: No, no, il bollo lo comincia a pagare dalla data di
trascrizione, non dalla data...
Avvocato Filastò: Ma infatti. È ben per questo che...
P.M.: La data di trascrizione è 3 aprile...
Avvocato Filastò: Ma senta, mi fa parlare, ma abbia
pazienza... Ma è per questo che lui evita di scrivere formalmente a suo nome la
124 fin dalla data in cui fa l'atto pubblico, autenticato dal notaro, di
acquisto. Perché a un certo punto lascia impregiudicata la cosa fintanto che,
fino a che almeno l'altra non è cancellata. Solamente dopo la cancellazione
dell'altra si iscrive, o contemporaneamente, come è avvenuto.
(…)
Avvocato Filastò: Certo, io son calmissimo Presidente. Lui
fa così proprio per evitare dì pagarsi due bolli, è abbastanza chiaro, è
abbastanza evidente. (…) Allora, il dato fondamentale, importante,
significativo, qual è? É che alla data del 3 luglio del 1985, come certifica un
notaro e come certifica quel documento che ho prodotto, il signor Lotti ha
acquistato un'altra macchina, che è una 124. E la domanda, a questo punto, è questa: ce l'ha detta questa cosa il
Lotti? Ha messo al corrente il Pubblico Ministero, la Corte, quando è stato
interrogato... Ammettiamo pure che, per un certo periodo di tempo, lui avesse
avuto la disponibilità di due macchine, ce l'ha detto? Ve lo ha raccontato? Vi
ha detto: 'guardate, signori, io a quell'epoca, per la verità, di macchine ne
avevo due' Ve lo ha detto? No, lo ha accuratamente nascosto. E si può mentire
anche nascondendo dei fatti essenziali. Quindi
la menzogna, di Lotti, sul punto, che potrà anche rimediare, sentendolo, sono
sicuro. E quando viene qui ci dice: 'ah, ma da un certo periodo di tempo ..
l'ho avute tutte e due', ce lo dirà sicuramente. Non c'è bisogno nemmeno di
sentirlo, perché mi immagino lo dirà, a questo punto.
Previsione di Filastò
che si rivelerà esatta. Al termine dell’accesa discussione il presidente ordina
la riapertura del dibattimento e l’acquisizione dei documenti e l’audizione di
nuovi testimoni:
a) -Acquisire copia della scrittura privata
autenticata in data 3 luglio '85 con la quale sarebbe stata trasferita la
proprietà dell'auto FIAT 124 di cui sopra nonché acquisire in copia tutta la
documentazione inerente alla copertura assicurativa delle predette due auto
nei periodi sopra specificati; b) — Acquisire i documenti assicurativi di cui
al punto 3 del verbale di sequestro a carico di Lotti Giancarlo in data 21 (errore?), 23 gennaio '96, che non
risultano trasmesse a questa Corte; c) — Esaminare il teste Bellini Franco (è il titolare dell’autofficina), nonché
il teste Schwarzenberg Karl (precedente
proprietario) sopra generalizzato sulle modalità della cessione della FIAT
124 a Lotti Giancarlo. Per questi motivi, visto l'articolo 523 Codice di
procedura penale, dispone interrompersi la discussione in corso. Dispone
l'acquisizione della documentazione prodotta dall'avvocato Filastò. Dispone
acquisirsi la documentazione di cui al punto "a" e “b"
sopraindicati e citarsi i testi menzionati al punto "c" a cura della
Squadra mobile della Questura di Firenze. Fissa per la convocazione dei testimoni
suddetti l'udienza di domani 17 marzo '98 ad ore 10.00."
(Nota: cosa sia effettivamente
stato sequestrato a Lotti il 23 gennaio 1996 resta indeterminato. Antonio
Segnini mi ha cortesemente fornito la nota di trasmissione del 25 gennaio in
cui è cenno generico di “agende e rubriche telefoniche e foglietti con
indirizzi”. Ma sembra evidente, dalle parole del presidente, che vi erano anche
documenti assicurativi.)
L’udienza della
mattina dopo si apre con un nuovo colpo di scena.
17 marzo 1998
Avvocato Bertini: Chiedo la parola, Presidente. (…) Io avrei
da chiedere che mi si autorizzi a produrre alcuni documenti e l'elenco dei
documenti oggi da produrre in originale, e l'elenco. Certificati
dell'assicurazione della Compagnia Allsecures Preservatrice, relativi
all'autovettura 128 FIAT targata Firenze D56735, decorrente dal 20 maggio (errore?marzo?) '85 con scadenza 20 settembre
'85. Certificati - assicurazione Allsecures Preservatrice, relativi
all'autovettura FIAT 124 targata Firenze E42432 - quella che si parlava ieri -
decorrenza 20 settembre '85, con scadenza 20 marzo '86. E poi certificato
susseguente di assicurazione della, sempre, Allsecures Preservatrice relativo
alla 124 targata Firenze E42432, decorrente dal 20 marzo '86 con scadenza 20
settembre successivo. Quindi questo per dimostrare che, poiché fu fatto il
cambio di assicurazione dal signor Lotti dalla 128 rossa al 124 celeste...
Presidente: Nel settembre.
Avvocato Bertini: Nel settembre ‘85. 20 settembre ‘85. Io,
questi documenti, ce li ho in originale e posso produrli in originale.
Presidente: Bene. Allora, la Corte è informata già di questa
storia. Quindi possiamo acquisirli già.
Avvocato Bertini: E su questo punto, Presidente, anche Lotti
voleva fare delle dichiarazioni...
P.M.: ...e quindi perfettamente, sicuramente cosciente, mi
sembra di aver capito e anzi, ne sono certo, perché me ne hanno dato copia, che
c'è la prova documentale che il 128, al momento dell'omicidio e dopo, era, non
solo in perfetto uso, perché addirittura è stato rottamato, è documentalmente
provato, all'aprile del 1985 (rectius:
1986) ma era normalmente assicurato fino al 20 settembre '85. Non vedo
come, davanti a una prova documentale, che in fondo era quella che ieri mi
sembra cercava la Corte con la sua ordinanza, e che tutte le parti onestamente
richiedevano, perché era una prova documentale, quella che è la prova di un
ricordo di un ragazzo sicuramente attento, ma che riesca a dire: 'era luglio,
era dicembre, era settembre', mi riesce un po' difficile (si riferisce al teste Scherma Luigi, ancora da sentire). Come vi è la prova, mi sembra a questo
punto dimostrato, che il signor Lotti avesse quanto meno l'uso di entrambe le
auto. Questo è documentale. Se sarà il caso, se Lotti ci vuole spiegare
qualcosa, è ben accetto. Ma anche se il Lotti non volesse spiegare nulla, mi
sembra che quel documento che è stato prodotto, se non ho capito male, in
originale, quindi evidentemente in possesso del Lotti, dal quale risulta che è
stato, il 128, assicurato fino al 20 settembre del 1985, quelle che
sono le dichiarazioni testimoniali mi sembrano a questo punto superflue. Io,
per dovere, deposito anche quel sequestro che aveva correttamente chiesto la
Corte di quegli atti relativi a Lotti Giancarlo: sequestro del 23/01/96, e qui
vi è il verbale di sequestro e questi sono i documenti, dai quali risulta, in
questi atti qua - questi sono quelli che gli erano stati sequestrati perché
evidentemente al momento della perquisizione li aveva a disposizione - c'è
addirittura l'assicurazione del FIAT 124, qui, che decorre - il tagliando che è
qua, ovviamente - dal settembre dell'86. Direi quindi che la prova, così come
richiesta ieri dalla Corte, con la produzione documentale dell'avvocato
Bertini, a mio avviso è completamente sfogata. L'argomento, mi sembra,
documentalmente, se non esaurito, ben avanti nella possibilità di capirlo da
questa Corte. Non vedo come sia possibile andare oltre, cercando ricordi di
persone che, al momento che Lotti pacificamente ha avuto quell'auto fino
all'aprile del 1986, dal momento che non c'è prova alcuna che quell'auto, da
dopo l'omicidio, da prima l'omicidio, il 128 sia stato preso in possesso da
qualchedun altro, ma lo ha avuto sempre lui. Era addirittura assicurato nell'epoca dell'omicidio fino a 10 giorni
dopo.
A questo punto
possiamo osservare che la registrazione PRA della nuova auto il 3 aprile 1986
non è più, per la Procura, significativa, poiché Bertini ha tirato fuori dal
cilindro un’assicurazione che decorre dal 20 settembre 1985, quindi almeno da
quella data la 124 era pacificamente in uso al Lotti, da cui il PM trae la
logica conclusione: per un periodo – anche se non si capisce bene quale – Lotti
aveva in uso entrambe le auto.
Lotti interviene
volendo fare dichiarazioni spontanee e le fa, ma più confuse del solito. Ci
vuole molta pazienza per seguirle. Ne riportiamo solo i passaggi principali,
chi vuole leggersi tutta l’udienza può come al solito rivolgersi a
Insufficienza di Prove, qui)
Presidente: Il 128 e il 124. Com'è andata la storia, se lo
vuol fare.
Giancarlo Lotti: Io, il 124, l'ho comprato... il 128, l'ho
comprato nell'83. Però i giorni precisi non me ne ricordo, perché è una cosa...
Presidente: Va be', quello non importa.
Giancarlo Lotti: Fino,
fino all'86 avevo il 128. Poi, dopo... la macchina, il 128 era assicurato fino
a il 20. Poi, da il 20 ho rigirato l'assicurazione, l'ho messa a quella di'
124. Però, quella... il 128 è rimasta ferma lì, in dove lavoravo, da
Scherma.
Presidente: Il 128?
Giancarlo Lotti: Il 128 è rimasto... però l'era una macchina
bell'e finita, non andava più. E allora la messi ferma lì. Un so il tempo
quanto l'è stata ferma. Sempre il 128, il primo.
Presidente: E la macchina, la 124, quando l'ha avuta lei in
mano?
Giancarlo Lotti: Mah,
io feci... girai l'assicurazione dal 20... dal 20 settembre '85. Però
l'assicurazione l'è lenta, può darsi un giorno o due ci vuole per rigirarla…
Presidente: Va be', poi ora la sentiremo per bene. Lotti, se
ha altre dichiarazioni da fare sennò lo sentiremo per bene dopo, vai. Tanto ci saranno
delle domande.
(…)
Presidente: Allora, siccome l'assicurazione porta la data
del 20 settembre...
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: ...lei
cosa dice? Che il 20 settembre ha lasciato la 128 per prendere la 124?
Giancarlo Lotti:
Sì...
Presidente: É
così?
Giancarlo Lotti:
Sì.
Presidente: Ecco. Allora, fino al 20 settembre, la 128 dove
l'aveva?
Giancarlo Lotti: L'ho tenuta ferma ni' cantiere dove
lavoravo da Scherma, Scherma Roberto.
(…)
Presidente: No non importa. Ecco. E la macchina, la 128,
l'ha usata fino al 20 settembre, o no?
Giancarlo Lotti: No, un l'ho usata per...
Presidente: E fino a quando l'ha usata questa macchina?
Giancarlo Lotti: No, perché avevo bell'e... bell’ e deciso
di vendere quell'altra macchina.
Presidente: Ecco, la 128 fino a quando l'ha usata?
Giancarlo Lotti: Il preciso un me lo ricordo quando... fino
a quande. Però la unn'andava quasi più. E allora la misi ferma lì. L'ho
messa...
Presidente: Va bene. Non andava quasi più. L'ha usata dei
giorni prima, 15 giorni prima...
Giancarlo Lotti: No, qualche giorno...
Presidente: ...un mese prima, due mesi prima...
Giancarlo Lotti: ... giù per lì.
Presidente: Eh?
Giancarlo Lotti: Lì dentro e basta. Perché…
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti: Perché l'assicurazione l'avevo girata a
quell'altra. Può darsi un giorno l'abbi girato senza assicurazione, li dentro…
Presidente: Ho capito, il 20 settembre. Ma parlo prima del
20 settembre.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Ecco. Lei dice l'ha lasciata lì. Ma per quanto tempo
l'ha lasciata lì?
Giancarlo Lotti: Mah, un mi ricordo mica di preciso quante…
ferma lì. Può darsi ci sia stata un mese o più.
(…)
Presidente: Benissimo. Allora, lei... un dato è certo:
abbiamo i documenti alla mano.
Giancarlo Lotti: Sì...
Presidente: Che il 20 settembre ha cessato l'assicurazione
con la 128 . . .
Giancarlo Lotti: Con il 124.
Presidente: ...124.
Giancarlo Lotti: Sì.
Presidente: Questa 124, quando gliel’hanno data a lei?
Giancarlo Lotti:
Quando gli era pronto l'assicurazione per prenderla. Il 20, il 20.
Presidente: Il 20.
Giancarlo Lotti:
Sì.
Presidente: Il 20
settembre.
Giancarlo Lotti:
Andetti a ritirare quell'altra macchina.
(…)
Giancarlo Lotti:
Io, fino a i' 20, ho adoprato il 128.
Presidente: Come?
Giancarlo Lotti:
Io, il 128, l’ho adoprato.
P.M.: Fino al 20.
Presidente: Lo ha
adoperato.
Giancarlo Lotti:
Sì.
(…)
Giancarlo Lotti:
Quande presi quell'altra, un potevo mai mandare du' macchine. Ne avevo una sola
assicurata.
Da questo guazzabuglio
sembra di poter enucleare almeno un dato. Lotti, testimone gestito dal servizio
protezione testimoni in albergo, ufficiosamente ad Arezzo, ha fornito al
proprio avvocato, nel breve giro di una sera, dal 16 al 17 marzo 1998 il
documento, fino ad allora mai emerso, che comproverebbe il suo uso continuato
del FIAT 128 fino alla data del 20 settembre 1985, giorno dal quale avrebbe
preso in uso la FIAT 124; con il che
conferma la sua presenza a Scopeti la sera dell’8 settembre 1985 e,
implicitamente, la sua partecipazione al duplice omicidio. Il corollario, per
Lotti, è che da quando ha potuto assicurare il 124 non ha più usato il 128, ma
l’ha tenuta ferma dagli Scherma, perché “non poteva mai mandare due macchine”.
Il discorso viene
confermato nell’esame condotto da Filastò:
Avvocato Filastò: La domanda a questo punto abbastanza
inutile, comunque io gliela faccio... Lei sa dell'esistenza di questa scrittura
privata autenticata in cui il signor Schwarzenberg trasferisce questa macchina
a lei? Conosce che esiste...
Giancarlo Lotti: Come trasferisce? Io l'ho presa da Nandino.
Avvocato Filastò: Eh?
Giancarlo Lotti: Il Bellini. Ma io l'ho presa dal meccanico,
icché c'entra.
Avvocato Filastò: Si, ma lei sa dell'esistenza di un atto
con il quale questo signore dice che l'ha venduta a lei?
Giancarlo Lotti: Mah, questo di che mese l'è?
Avvocato Filastò: Gliel'ho bell'e detto: è del 3 di luglio
del 1985.
Giancarlo Lotti: Di luglio? Che di luglio?
Avvocato Filastò: Di luglio, di luglio.
Giancarlo Lotti: No.
Avvocato Filastò: C'è scritto così nel Pubblico Registro.
Giancarlo Lotti: Ma
che macchina, il 124?
Avvocato Filastò: La
124.
Giancarlo Lotti: O
non l'ho già spiegato quande l'ho presa io. Il 20/09/85.
Nel frattempo i
documenti richiesti dalla Corte il giorno prima all’ACI e all’Assicurazione non
si trovano.
Presidente: Allora, a questo punto apriamo una parentesi per dire
questo. Il dottor Vinci, il funzionario della Questura fa questa comunicazione:
"In relazione all'ordinanza 16/03/98, si comunica l'esito delle
acquisizioni disposte. Per quanto concernente l'acquisizione di cui al punto A
non è stato possibile...", sarebbe quella dichiarazione...
Avvocato Filastò: Sì.
Presidente: "Non è stata possibile eseguirla in quanto l'ACI,
ufficio provinciale di Firenze, ha fatto presente che la documentazione in
questione risulta essere stata inviata al macero." Quindi non c'è.
"Non è stato altresì possibile acquisire copia della documentazione
inerente alla copertura assicurativa della vettura FIAT 128 coupé targata
FID56735 e dell'autovettura FIAT 124 targata - FIE42432, in quanto la compagnia
assicuratrice Allsecures Assicurazioni ha fatto presente che la polizza numero 67053 relativa alla
128 e la polizza numero 69395 relativa alla FIAT 124, polizze entrambe emerse nella
perquisizione del 23/01/96, non risultano presenti presso l'archivio di
sede.
Quindi sembrerebbe che
le polizze, almeno alcuni tagliandi, di entrambe le auto fossero state
sequestrate il 23 gennaio; chissà come mai non si trovavano agli atti del
dibattimento, ma compaiono quasi per magia. Viene introdotto il teste Bellini,
che curò la vendita della FIAT 124 a Lotti.
Presidente: Senta, e volevano... prima di vendere la
macchina, volevate l'assicurazione già pronta, o no?
Franco Bellini: Sì, perché generalmente senza assicurazione
non si mandava via nessuno.
Presidente: Voi.
Franco Bellini: Mah, noi... non ho ricordanza di una
macchina che sia uscita senza una copertura assicurativa.
Vengono sentiti altri
testi che confermano che di norma un’auto non veniva consegnata se non era
assicurata. Ne discenderebbe che, poiché l’assicurazione era stata volturata il
20 settembre 1985, solo da quella data Lotti poteva aver usato la 124 (e prima
di quella data, per conferma indiretta, il 128). In realtà però, non si parla
di una voltura, ma di una polizza della 124 decorrente dal 20 settembre 1985.
Che il 20 settembre vi sia stata una voltura è una deduzione (errata, come
scopriremo nel seguito) dovuta alla presentazione di un’assicurazione del 128
fino al 20 settembre. A questo punto
scoppia una vera e propria lite in aula perché Filastò vuol capire chi ha
prodotto i certificati assicurativi.
Avvocato Filastò: Ho sentito dall'avvocato Bertini che quei
contratti, quei documenti assicurativi, sono stati acquisiti perché trovati in
una agenda di Lotti. È così, o sbaglio?
Avvocato Bertini: Sì, lo ha detto a me. (nota: ascoltando la registrazione sembra invece che questa battuta
venga pronunciata dal presidente)
Avvocato Filastò: No, vorrei ci desse la conferma...
Avvocato Bertini: Cioè un portadocumenti...
Avvocato Filastò: Un'agenda, portadocumenti... Io vorrei che
venisse esibito dal Pubblico Ministero il decreto di sequestro di questo
portadocumenti.
(…) riportiamo solo la
conclusione del lungo battibecco:
Avvocato Mazzeo: Presidente... con molta serenità ho
rilevato che certi documenti che la Corte nella sua ordinanza di ieri
richiedeva, correttamente, al Pubblico Ministero...
Presidente: C'è il verbale di sequestro.
Avvocato Mazzeo: Appunto perché non risultavano consegnati
alla Corte, quando invece risultavano i verbali di sequestro. Stamattina
venivano consegnati...
P.M.: C'è l'elenco, per fortuna c'è l'elenco.
Avvocato Mazzeo: ...venivano consegnati dall'avvocato
Bertini. Io ho chiesto, con molta... dell'avvocato Bertini... (voci
sovrapposte)
P.M.: No, no, no .
Avvocato Mazzeo: Ma questi documenti chi li sta consegnando?
P.M.: No, no, no, no.
Avvocato Mazzeo: Come no? L'ha consegnati Bertini e mi ha
detto che venivano dalla sua agenda.
P.M.: No, no, no, no e no.
Avvocato Mazzeo: Come no? C'è un verbale.
P.M.: La confusione... la confusione è confusione.
Presidente, mi scusi...
Presidente: Prendiamo il verbale, prendiamo il verbale...
P.M.: Correttamente glielo legga.
Avvocato Mazzeo: Ma perché deve fare così, ma poi è Bertini
che l'ha consegnati questi qui, non il Pubblico Ministero.
(voci sovrapposte)
P.M.: Per carità...
Presidente: Ora c'è il verbale, lo verifichi lei e veda...
tutti e due, vai. Per carità.
P.M.: (voce fuori microfono)
(voci sovrapposte)
Presidente: Capisco che... Pubblico Ministero un po' di
pazienza, sennò non arriviamo in porto, qui.
P.M.: Sì, Presidente, ma si continua a fare illazioni...
Presidente: Eh, allora, Scherma Rob... e va be'...
Avvocato Mazzeo: (voce fuori microfono)
P.M.: (voce fuori microfono)
(voci sovrapposte)
Presidente: Avvocato Mazzeo, Mazzeo, ora la smetta sennò a
questo punto bisogna prendere provvedimenti.
Avvocato Bertini: Sono agende... Fra l'altro ci sono anche
documenti dell'86, se non sbaglio, da me prodotti, quindi non c'è solo l'85 e
basta.
P.M.: (voce fuori microfono)
Presidente: Andiamo.
(voci fuori microfono)
Presidente: Così si fa al mercato, così si fa al mercato.
(voci sovrapposte)
Presidente: Avvocati, così si fa al mercato, meno male che
ci sono le telecamere di questo spettacolo che si porta nelle case d'Italia.
Avvocato Filastò: (voce fuori microfono)
(voci sovrapposte)
P.M.: Eh, c'è un verbale di sequestro con l'elenco e l'ha
consegnato il Pubblico Ministero. Per cortesia, prima di dire le cose, lo
guarda, poi vedrà che...
Avvocato Mazzeo: Insomma, quei tre documenti che mi ha dato
cortesemente il Giudice a Latere, provenivano dal Pubblico Ministero o
dall'avvocato Bertini?
Presidente: Dall'avvocato Bertini.
Avvocato Mazzeo: Oh, grazie...
Di questi documenti
prodotti dall’imputato tramite il suo avvocato (ammissibili ex art. 237 C.P.P.)
parlerà brevemente Filastò nella replica finale del 19 marzo, con un’accusa di
falso che non viene verificata in sentenza e che non riportiamo perché sembra
non aver avuto seguito.
Dal dibattimento,
ormai concluso, passiamo alla sentenza della Corte di Assise di Firenze pronunciata
il 24 marzo 1998.
Prima di affrontare
l'argomento dei "riscontri", si
rende quindi necessario verificare se
il Lotti avesse, all'epoca degli omicidi degli Scopeti, ancora
la disponibilità e l'uso di
una FIAT 128 coupé di colore rosso, di cui ha ripetutamente parlato.
Ora, dalla deposizione resa all'udienza del
3.7.97 dal teste dott. Vinci
Fausto, responsabile della Sezione
Omicidi presso la Squadra Mobile
della Questura di Firenze (cfr. fasc.16, pagg.55-61), è risultato:
a) che l'imputato
Lotti Giancarlo ha
acquistato un'auto FIAT 128
coupé, "senza bagagliaio posteriore" (e del
tutto analoga a quella di cui alla fotografia allegata
al verbale dell'udienza del
3.7.97) da tale
Zini Roberta di Scandicci nel
febbraio del 1983 per
la somma di
lire un milione,
"tramite" l’officina
"Bellini" di San
Casciano, che aveva ricevuto l'auto dalla donna in occasione dell'acquisto da parte di lei di un altro veicolo;
b) che tale
auto, di colore "rosso
sbiadito", era targata GO
84888; che e
stata "ritargata"
a Firenze il
successivo 28.4.1983 con il
nuovo numero di targa "FI 056735" e che è stata poi
nella materiale disponibilità del Lotti fino
al 19 marzo 1986,
data in cui è stata
chiesta al PRA la
cessazione della circolazione per
demolizione, circostanza che risulta anche
da documento del PRA
prodotto dalla difesa del Vanni ed allegata al verbale dell'udienza del 16.3.98.
Dai nuovi mezzi di prova,
come sopra ammessi
a seguito della interruzione della
discussione orale, e
risultato poi quanto segue:
a) che il Lotti ha
acquistato il 3.7.1985 un'auto FIAT
124 targata "FI E42432"
dall'austriaco Schwarzemberg Karl per
il prezzo di £.400.000,
come dal relativo documento
del PRA pure allegato al verbale dell'udienza del 16.3.68;
b) che la vendita
dell'auto FIAT 124, di colore blu, e stata materialmente negoziata dall'officina "Bellini" di San Casciano, cui era stata affidata
per la vendita dal predetto
Schwarzemberg Karl, che l'aveva
acquistata per una figlia venuta a vivere con lui in Italia e
che, dopo il rientro
di costei in Austria, non aveva ritenuto più
opportuno conservare la
proprietà e la disponibilità del veicolo.
A riferire ciò è stato lo stesso Schwarzenberg Karl,
che ha fatto tra l'altro presente
che, quando si recò a firmare la dichiarazione di vendita presso la sede ACI di San Casciano alia data
del 3.7.85, provvide
"subito'' a disdire "l'assicurazione" dell'auto, telefonando alla
Compagnia
"Zurigo" di Merano,
per sottrarsi ad ogni
responsabilità conseguente
alla circolazione dell'auto;
c) che l'auto
suddetta, contrariamente a quanto
risulta dal certificato del PRA, è stata invece
venduta dall'officina Bellini per la maggior
somma di £.800.000
e che tale somma è stata materialmente pagata per il Lotti dal suo
datore di lavoro
e vicino di casa Scherma Roberto (…)
Lo Scherma, nel riferire ciò, ha tenuto tuttavia a
sottolineare che quella sera Lotti non aveva
ritirato l'auto e che lo
stesso Lotti, alla
consegna della FIAT 124 avvenuta
in un momento successivo, aveva continuato
a tenere anche la FIAT 128
rossa scodata, tenendola parcheggiata per qualche
tempo davanti a casa, fino a
quando non era venuto un carro
attrezzi a ritirarla e
portarla via per
la demolizione: (…)
d) che, la
trattativa di vendita della stessa FIAT 124 blu è stata in particolare condotta
presso l'officina Bellini dal sig. Coli Gino, che, sentito a
sua volta sulla
vicenda, ha riferito
che il pagamento era state fatto dal "principale"
del Lotti e che tuttavia la macchina era stata
consegnata al Lotti solo quando costui si era presentato col certificato di assicurazione, perché
dall'officina non era mai
uscito alcun veicolo
senza copertura assicurativa: " ...ha pagato
il principale del Lotti...
si dava (la macchina)
quando c'era l'assicurazione... è
avvenuto così: quando si consegna
le macchine, si guarda l'assicurazione…
quando prese la
macchina, era tutto in regola
...";
e) che il
Lotti, all'acquisto della predetta
FIAT 124, ha provveduto
alla sua copertura
assicurativa, sottoscrivendo la polizza n.68731 presso l'agenzia di
Firenze della "Allsecures-Preservatrice" e pagando
il relative "premio"
per i primi sei mesi, con decorrenza dalle
ore 24 del 20 settembre 1985 e fino alle ore 24 del 20 marzo 1986, come
dal certificato di assicurazione prodotto in originale
dal difensore del Lotti ed allegato al verbale dell'udienza del 17.3.98;
f) che il
Lotti, dopo il
formale acquisto della
FIAT 124 avvenuto il 3.7.85,
ha conservato la copertura assicurativa
sulla FIAT 128 coupé
targata FI 056735
fino alle ore
24 del 20 settembre
1985, come si rileva
dal certificato di assicurazione
relativo a tale
auto, pure allegato
al verbale dell'udienza del 16.3.98 (polizza n.67053 della "Allsecures-Preservatrice",
agenzia di Firenze);
g) che lo stesso
Lotti ha continuato ad usare
la FIAT 128 coupé fino a quando
non ha avuto la disponibilità
della FIAT 124 blu e che,
dalla consegna di tale
auto, ha usato solo la stessa
FIAT 124, lasciando inutilizzata
l'altra, come ha appunto riferito il teste Scherma
Luigi, all'epoca vicino
di casa del Lotti: "... da quando lui
ha avuto la 124
blu a me sembra
che non usasse più
la 128, usasse
solo la 124
blu ... prima di avere la
124 blu usava
la 128...;
Sicché, sulla base delle predette risultanze, deve escludersi
che il Lotti abbia avuto la disponibilità della
FIAT 124 prima del 20
settembre 1985, essendo la copertura
assicurativa di tale auto iniziata alle ore 24 di tale data ed
essendo state il teste Coli
categorico nell'escludere che l'auto potesse
essere stata consegnata al Lotti
prima del 20
settembre, senza copertura assicurativa.
D'altra parte, se
il Lotti
avesse avuto la consegna
della FIAT 124 al momento del
suo acquisto o comunque
prima del 20 settembre 1985, non avrebbe avuto
alcun motivo per conservare la copertura
assicurativa anche sulla FIAT 128, tenuto anche conto del fatto che costui,
dal momento in cui ha avuto la
materiale disponibilità della FIAT 124, ha
usato solo quest'ultima auto e
non più la FIAT 128 (…)
Sicché si deve escludere che
il Lotti, alla data
dell'8 settembre 1985, non abbia
avuto più l'uso della FIAT 128 coupé, auto che ha
invece usato tranquillamente, in modo "regolare", fino al momento del
ritiro della FIAT 124, non avvenuto sicuramente prima del 20
settembre 1985.
L’argomentazione
dell’estensore della sentenza, il presidente della Corte Federico Lombardi, è
logica e sarebbe condivisibile: sulla base dei documenti prodotti dalla procura
e dall’imputato, Lotti aveva mantenuto l’assicurazione del Fiat 128 fino al 20
settembre 1985, quindi era pacifico che solo in quella data aveva iniziato a
usare la 124, dismettendo l’altra ormai inservibile. La testimonianza
dell’imputato aveva confermato la documentazione. Senonché, qualcosa di
importante non era stato trovato, forse perché innocentemente smarrito, forse
perché tenuto colpevolmente nascosto. Ma non sfugga il ragionamento del
giudice: “lo stesso Lotti ha
continuato ad usare
la FIAT 128 coupé fino a quando
non ha avuto la disponibilità
della FIAT 124 blu e che,
dalla consegna di tale
auto, ha usato solo la stessa
FIAT 124”; ribadito nel successivo: “costui,
dal momento in cui ha avuto la
materiale disponibilità
della FIAT 124, ha usato
solo quest'ultima auto e non
più la FIAT 128”. Tutto fila. Ma
quale sarebbe stata la logica conseguenza del ragionamento, se si fosse in
quella sede appurato che Lotti aveva assicurato la nuova auto ben prima della
data dell’omicidio? Semplicemente che Lotti, avendo, per usare le parole del
giudice, la materiale disponibilità dell’auto nuova avrebbe adoperato solo
quella.
Ma qui chiudiamo il primo atto ed entriamo nel
secondo, che coincide con il processo di appello, tenutosi a Firenze dal 17 al
31 maggio del 1999.
[SEGUE]