sabato 25 aprile 2020

Lotti e le assicurazioni (4)





Trattoria al Ponterotto - da GoogleEarth
Riprendo a scrivere sul blog per dare una concisa risposta a Marco Aufiero, che in video pubblicato su Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=USztu5KK72A) in colloquio con Angelo Marotta, ha sostenuto, contro la mia versione esposta nelle puntate precedenti di questo blog (http://mostrodifirenzevolumei.blogspot.com/2019/10/lotti-e-le-assicurazioni-1.html , http://mostrodifirenzevolumei.blogspot.com/2019/11/lotti-e-le-assicurazioni-2.html e http://mostrodifirenzevolumei.blogspot.com/2019/11/lotti-e-le-assicurazioni-3.html ) che l’auto FIAT 128 coupé di Lotti – la famigerata auto rossa con la coda tronca – era assicurata fino al 20 settembre 1985, nonostante la polizza fosse stata volturata sulla FIAT 124 il 25 maggio 1985, come peraltro accertato dalla stessa sentenza di appello.
Poiché preferisco ragionare sulla parola scritta piuttosto che sulle chiacchiere, mi sono preso la briga di trascrivere integralmente (tranne qualche battuta insignificante) quella che secondo Aufiero sarebbe la deposizione chiave sull’argomento, ovvero  quella di  Roberto Longo, all’epoca titolare dell’Agenzia Allsecures Preservatrice in via Orti Oricellari, Firenze. Il file audio, relativo all’udienza del 19 maggio 1999, si può ascoltare come sempre su Radio Radicale (https://www.radioradicale.it/scheda/118216/processo-bis-dappello-per-i-delitti-del-mostro-di-firenze-vanni-2; la deposizione di Longo è proprio all’inizio del file).

I protagonisti del dialogo che segue sono:
L = Longo Roberto, teste
P = Presidente della Corte d’Appello Arturo Cindolo
P.G. = Procuratore Generale Daniele Propato
M = avvocato Antonio Mazzeo, difensore di Mario Vanni.

P.: Senta, lei si suppone che abbia redatto questa polizza; se ne vuol prendere visione. Ora, ora…  Lei era titolare di questa Agenzia.
L.:  Ero agente della Allsecures Preservatrice all’epoca, sì.
P.: esattamente il 25 maggio del 1985.
P.: Lei ha preso visione di questa polizza…
L.: Sì, sì, sì
P.: e questa polizza risulta rilasciata dal suo ufficio… cioè dalla sua Agenzia…
L.: Certo dalla mia Agenzia…
P.: Ricorda se l’ha rilasciata personalmente?
L.: Personalmente no. Perché io su San Casciano mi servivo dell’Officina Bellini, che vendeva automobili, auto nuove e usate, quindi… l’esazione vera e propria avveniva tramite l’Officina Bellini e io … preparavo la polizza, gliela davo, loro incassavano e me la ritornavano firmata, quindi io il cliente non lo vedevo.
P.: Mi sembra di aver letto negli atti che in realtà si occupava dei contatti con lei  … la moglie del … la signora Mary (Mery? Meri?) Bellini.
L.: Esatto, la signora Mary Bellini, sì.
(…)
P.: (…) adesso io vorrei sapere da lei questo: questa polizza è sostanzialmente la voltura di una polizza precedente su una macchina diversa, un’autovettura diversa; perché precedentemente era assicurata una FIAT 128, con questa polizza si è trasferita la polizza dell’autovettura 128 su un’autovettura 124. Prima di tutto lei conferma la data di emissione?
L:. certo la polizza è stata emessa dal mio ufficio, ora la data…
P.. C’è la data con il timbro, lei la conferma. Poi vorremmo sapere: prima di rilasciare questa polizza, voi ritirate o all’epoca ritiravate il certificato di assicurazione rilasciato sulla macchina che ora non era più assicurata e ritiravate anche il tagliando da esporre o no? E nel caso specifico, le risulta che sia avvenuto questo o no?
L.: Nel caso specifico, signor giudice, non me lo ricordo, però la prassi regolare era quella che dovevano ritirare il vecchio certificato e il contrassegno, se no la compagnia rischiava di coprire due vetture, cioè la vettura che veniva sostituita e la nuova autovettura, quindi… Siccome il certificato, il contrassegno portano la firma della compagnia, la compagnia è responsabile fino alla scadenza del contratto della circolazione del veicolo, quindi se non viene fatto questo atto la compagnia rischia su due vetture, mentre invece risulterebbe solo una vettura per il premio incassato. Questa è la prassi regolare però, ora, signor giudice, non mi ricordo se in quel caso fu fatto o meno…
P.: ecco, lei sostanzialmente mi dice dunque che non attendeva che le pervenissero questi documenti prima di rilasciare la polizza, in questo caso.
L.: no.
P.: … visto che lei agiva per interposta persona?
L:. io di solito, le polizze emesse nel mese precedente venivano pagate, sistemate una volta al mese. Il mese successivo, passava un mese dall’emissione del contratto, quindi a volte io non lo sapevo se veniva ritirato al momento o dopo il contrassegno vecchio, quindi… Perché era una prassi che non avveniva immediatamente presso il mio ufficio, avveniva presso la subagenzia di San Casciano, che io andavo una volta al mese regolarmente. Quindi non potrei confermare se in quella fattispecie fu fatto come doveva essere fatto.
P.: La ringrazio, ci sono domande?
P.G.: volevo capire meglio cosa facevate a Firenze e cosa si faceva San Casciano, cioè la polizza la compilavate qua a Firenze, poi la mandavate tramite qualcuno a San Casciano?
L:. Esatto. Beh, diciamo… I contratti vengono sottoscritti esclusivamente dalle Agenzie, perché le Agenzie sono responsabili  nei confronti della Compagnia della emissione delle polizze, poi il subagente cura l’incasso e rimette i simpli diciamo all’Agenzia (Nota: simplo = Termine in uso gergale per definire l’esemplare della polizza, che di norma è in tre copie: la prima per l’Assicuratore, la seconda per l’eventuale Intermediario e la terza per l’Assicurato; da “Sito consulenza sinistri”) ; .. Il discorso delle variazioni era un po’ difficile perché a volte si davano dei certificati e contrassegni  per poter cambiare senza andare materialmente ogni volta…
P.G.: Quindi la signora a San Casciano faceva da tramite, consegnava materialmente la documentazione…
L.: Esatto
P.G.: … e ritirava il certificato…
L.: Esatto, doveva ritirare il certificato vecchio…
P.G.: e gliel’avevate chiesto? Lo sapeva questa signora?
L.: La prassi lo sapeva quello che doveva fare, poi se nella fattispecie l’ha fatto io non glielo posso dire però la prassi…che doveva ritirare il vecchio certificato e dare quello nuovo, sì.
(…)
P.G. : questo certificato… il contrassegno …
L.: è quello esposto al vetro che si chiama contrassegno e il certificato quello che dovrebbe stare nel …
P.G.: e lei cosa voleva di questi due?
L.: Tutti e due.
P.G.: Tutti e due… poi … questo certificato non l’ha avuto perché l’abbiamo noi… quindi non è che stavate dietro a controllare …
L.: questo però è una copia, non è l’originale, eh
P.G.: No, no, io parlo della FIAT 128, il certificato che lei dice andava restituito, quello è stato consegnato al giudice successivamente, e non dall’Agenzia.  Quindi la domanda è: una volta partita la polizza da Firenze, non è che qualcuno aspettava, diceva, ehi mandami i documenti che non sono arrivati…
L.: questo no.
Interviene l’avvocato Bertini con una domanda sulla polizza della FIAT 124 stipulata nel maggio 1985, in sostituzione della precedente.
Il teste Longo ritorna sul punto discusso col P.G.
L.:  (…) quindi fino al 20 settembre 1985 può darsi che il cliente abbia avuto in mano anche il certificato vecchio… questo … questo … abbia avuto in mano anche il certificato vecchio, se non è stato ritirato. Quindi la compagnia era responsabile fino al 20 settembre 1985, se non viene ritirato il certificato e il contrassegno,  del contratto precedente.  Però questo non glielo posso garantire perché non so se è stato ritirato il certificato o meno.
P.: La ringrazio.
M.:  Senta lei ha detto, l’ha chiamata prassi, che in caso di voltura in corso della durata del contratto da un veicolo a un altro dell’assicurazione, lei l’ha chiamata prassi, l’agente è tenuto nell’interesse della compagnia che rappresenta e così vale per il subagente immagino, quando consegna il certificato e il contrassegno nuovo a ritirare quelli vecchi, perché sennò … perché sennò … può spiegare alla corte quali sarebbero le conseguenze? In caso di questa omissione, non so se mi è sfuggito, l’ha già detto? Cioè la compagnia risponderebbe…
L.: per tutti e due i veicoli sì. Le conseguenze sono queste.
M.: Lei l’ha chiamata prassi, ma forse c’è un altro termine, mi corregga se sbaglio, è un obbligo dell’agente di fare questo, perché sennò ne risponde la compagnia.
L.: è un obbligo dell’agente, però se il subagente mi dice, guarda, l’abbiamo ritirato, l’abbiamo smarrito, ora ce lo porta, ce lo dà, capito …  a volte perché …  Non siamo fiscalmente, cioè … Ora sono più, le prassi sono più … All’epoca… All’epoca diciamo, eravamo un po’ più malleabili, diciamo, per queste cose qui, se uno ci dichiarava che effettivamente non viaggiava più su un altro veicolo, a volte, si poteva ammettere che aveva smarrito o distrutto il certificato o il contrassegno…
M.: ecco lei sa che comunque la legge prevede in caso di smarrimento o distruzione, può dirlo alla corte cosa prevede?
L.: Certo.  In caso di smarrimento o distruzione dovrebbe fare la denuncia affinché noi possiamo annullare il contratto.
M.: bene. E il vecchio certificato e il vecchio contrassegno, quando vi vengono restituiti, voi che ne fate?
L.: Noi li spilliamo al simplo dell’agenzia, non li mandiamo alla compagnia. Lo spilliamo sempre al simplo dell’agenzia. Cioè l’incartamento cartaceo deve rimanere nell’Agenzia.  La direzione no. Anche gli attestati di rischio, ecc.; ora sì, perché c’è stato altre cose, quindi le compagnie vogliono gli originali, mentre invece prima si accontentavano delle copie oppure di dire, l’agente sapeva che ritirava il certificato e il contrassegno, poi noi avevamo una volta l’anno un’ispezione amministrativa che ci controllava i documenti.
M.: Senta a me risulta che a quell’epoca il vecchio certificato e il vecchio contrassegno, una volta riconsegnati all’agente o al subagente, venivano semplicemente strappati. 
L.: A quell’epoca non mi risulta, se la signora Bellini lo aveva fatto …
M.: … perché cessavano di avere qualunque validità ed era interesse della Compagnia distruggerli, proprio per la ragione che ha detto lei prima, che un’eventuale messa in circolazione di questi documenti poteva comunque obbligare la compagnia verso un terzo danneggiato, a risarcire…
L.: Certo, obbligare la Compagnia verso un terzo danneggiato, però di solito era meglio conservare il certificato e il contrassegno vecchio , perché se l’ispezione amministrativa non trovava questo, ci poteva fare un verbale negativo.
M.: Quindi lei mi sta parlando di prassi, qualcuno poteva fare in un modo, qualcuno poteva fare in un altro.
L.: Esatto.
M.: Un fatto è certo, però, che voi chiedevate la restituzione di questo.
L.: Io le dico, nell’85 era un po’ più malleabile la legge, diciamo. Cioè, delle compagnie… compagnie… agenti… diciamo che… siccome c’era una mole… anche la mia agenzia aveva una mole notevole di emissione di contratti, quindi… su duecento, trecento contratti emessi  poteva capitare che cinque, sei contratti non avessero il certificato o il contrassegno precedente allegato al simplo della polizza, quindi non era sempre che si faceva, come dice lei, che si strappava il certificato o il contrassegno, di solito si allegava alla polizza nuova il vecchio certificato, a volte andava smarrito dal cliente, dichiarandoci, conosciuto eccetera, eccetera.
M.: … che avreste dovuto denunciarlo…
L.: … si evitava di … a volte … - e si faceva male – si evitava di dire al cliente: vai a denunciare questo smarrimento. Il subagente o l’agente si fidava del cliente che gli diceva, guarda io l’ho strappato, l’ho smarrito, non viaggio più con la macchina…
M.: Si fidava del cliente. Lei l’ha mai conosciuto questo suo cliente, Lotti? Lei si fidava?
L.: All’epoca non l’ho conosciuto perché i rapporti li aveva con la signora Bellini.
Segue una domanda dell’Avvocato Filastò, non inerente il tema, con la quale si chiude l’interrogatorio, dopo di che il teste viene congedato.

Officina Bellini a San Casciano, oggi (da GoogleEarth)


Ho evidenziato in neretto i due passaggi sui quali si basa il falso sillogismo di Aufiero, che è il seguente: poiché Lotti non aveva restituito il certificato del 128 (il suo avvocato lo presentò al giudice di I grado, anche se, come abbiamo visto, non è ben chiaro da chi e come lo abbia avuto), la compagnia assicuratrice doveva essere ritenuta responsabile per i danni causati dalla FIAT 128 coupé fino alla scadenza del certificato e relativo contrassegno, quindi l’auto era, di fatto, assicurata fino al 20 settembre 1985, data riportata sui documenti originali, non restituiti alla Allsecures Preservatrice.
E’ evidente che il ragionamento fa acqua da tutte le parti. Per chiarirne i punti deboli senza disquisizioni di tipo legale, proviamo a fare un esempio pratico  e,  con uno sforzo di immaginazione, trasferiamoci  a San Casciano, nei panni di Lotti, negli anni Ottanta del secolo scorso. Immaginiamo però un Lotti estremamente astuto, tendente a delinquere, benestante e ricco di fascino con le donne, dovuto sia al suo eloquio forbito che alla sua prorompente virilità; quelle doti, insomma, che ne fanno nello stesso periodo un ricercato e apprezzato ospite  dei festini dei mandanti gaudenti nelle varie ville dei misteri del contado fiorentino (e non il vero Lotti al quale la Nicoletti assegna, come amante, un misero 4 in pagella). Bene, questo Lotti qui, a un certo punto decide di comprarsi una macchina nuova (in realtà usata, ma gli garba quella), ma per qualche motivo non vuole rinunciare a quella attuale (che non va più, ma non si sa mai), assicurata fino al 20 settembre 1985. Come fare per usarle entrambe, pagando una sola assicurazione? Semplice. Basterà fare gli occhi dolci alla subagente dell’assicurazione, una certa Mery, che, nel fare la voltura della RCA,  dimenticherà di chiedergli di restituire il certificato e il contrassegno della macchina vecchia. Il callido Lotti, che in gioventù ha fatto, dopo la quarta elementare, alcuni esami di diritto privato e un Master in diritto delle assicurazioni all’università del Bargino, sa infatti che, finché detiene quei due documenti, è in una botte di ferro: dei danni risponde la Compagnia, a lui che gliene frega. A quel punto, perché fermarsi; Lotti pensa bene di regalare un’auto nuova-usata all’amata Nicoletti; nuova voltura, nuova mancata restituzione (la Mery, totalmente affascinata, non sospetta nulla) e a quel punto sono tre le auto che viaggiano, coperte da assicurazione, con un solo premio pagato. Gli amici del cuore Vanni e Pucci sono sprovvisti di patente, quindi facciamo un regalino alla cara  Ghiribelli: quarta macchina che gira impunemente con documenti a prima vista in regola, almeno fino alla scadenza del primitivo certificato di assicurazione. In questa situazione, che ho volutamente reso paradossale, Aufiero sosterrebbe che, poiché la compagnia, rappresentata dalla subagente Mery, non ha ritirato / distrutto i precedenti certificati e contrassegni, in caso di incidente la Compagnia risponderà dei danni ai terzi, quindi tutte e quattro le auto circolanti sono di fatto assicurate.  In realtà, viste le successive volture, le polizze precedenti sono esaurite /invalidate e l’unica auto ad essere regolarmente assicurata è l’ultima (nella finzione, quella regalata alla Ghiribelli, nella realtà la FIAT 124), mentre i danni  a terzi provocati dalle altre auto sarebbero stati risarciti dalla Compagnia (questo almeno quanto sostiene Longo in udienza), la quale si sarebbe poi inevitabilmente rivalsa sul cliente truffaldino Lotti, sulla subagente sbadata / infedele Mery e probabilmente sull’agente disattento Roberto per culpa in vigilando. Questo solamente dal punto di vista civile, lascio agli avvocati di individuare i reati previsti dal Codice Penale e Codice della Strada commessi dal nostro ipotetico Lotti (truffa, frode, falso ideologico, mancata copertura assicurativa…?).

In questo quadro, sostenere che la FIAT 128 era assicurata fino al 20 settembre 1985 è un’assurdità. Al massimo si può dire che, ammettendo che la 128 fosse ancora marciante e che Lotti avesse volutamente omesso  di restituire certificato e contrassegno, poteva passare indenne un controllo volante delle Forze dell’Ordine, poiché l’informatizzazione dei dati RCA era di là da venire.
Una spiegazione possibile, ma ovviamente indimostrabile, è che la signora Mery non pretese indietro la documentazione assicurativa della FIAT 128 non perché si fidasse in astratto del suo cliente, ma perché sapeva che l’auto non era più in grado di viaggiare e poteva solo essere rottamata. E’ plausibile che Lotti, prima di decidere di acquistare la “nuova” FIAT 124, abbia fatto controllare lo stato del 128 proprio dall’Autofficina Bellini, di cui, come sappiamo, era cliente, ricevendone il consiglio di rottamarla. Illazioni, ovviamente, ma che non mi sembrano campate in aria.

Ma rimangono alcune domande. La prima è la classica: Cui prodest? Perché il nullatenente Lotti avrebbe dovuto mantenere contemporaneamente due auto, di cui una assicurata solo all’apparenza, con possibili ripercussioni civili e penali negative per lui? Sapeva, a maggio, che in un giorno di settembre avrebbe dovuto partecipare a un duplice omicidio? Preferiva andare sul posto con un’auto malandata e facilmente riconoscibile invece che con un’anonima FIAT 124 celeste? Perché al processo dice un sacco di bugie per difendere la tesi accusatoria della Procura, che si ritorce ovviamente contro lui stesso? 

En passant, ricordo che nessuno di coloro che videro la presunta auto di Lotti la domenica pomeriggio (ovvero Carmignani, Chiarappa e De Faveri) riconobbero Lotti (e Pucci); mentre il riconoscimento serale della Ghiribelli è, come ho più volte dimostrato, destituito di ogni fondamento.

La draga del Ponterotto, oggi (da GoogleEarth)

 L’argomentazione portata da Aufiero non dà alcuna risposta a queste domande. Rimango quindi pienamente convinto di quanto sostenuto nelle puntate precedenti in cui ho trattato l’argomento.





63 commenti:

  1. Mi duole constatare ancora una volta come la tua crociata anti Lotti ti faccia perdere il senso della misura, e soprattutto il contatto con la realtà dei documenti. Come fai a dire che la Carmignani e i coniugi non riconobbero Lotti e Pucci? Esiste agli atti una loro dichiarazione in tal senso? A mia conoscenza non esiste, quindi la tua affermazione è falsa. Semplicemente non puoi sapere se li riconobbero oppure no.
    Riguardo la tua presunta dimostrazione sul mancato riconoscimento serale della macchina di Lotti da parte della Ghiribelli, francamente non l'ho mai vista. Forse la tua formazione umanistica non ti ha chiarito bene il concetto di dimostrazione, e quella che tu credi sia una dimostrazione, dimostrazione non è affatto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi tu ritieni possibile che li abbiano riconosciuti ma non l'hanno detto semplicemente perché nessuno gliel'ha chiesto.
      perdonami, ma questa idea non è degna della tua intelligenza.
      Quanto alla Ghiribelli, è ultra chiarito che aveva riconosciuto la Fiat 131 con la portiera rosa che Lotti aveva nel 1995. ne abbiamo parlato più volte anche sul tuo blog, se tu non ci vuoi stare, non so che farci.

      Elimina
    2. Da quando in qua uno in tribunale dice quello che vuole a suo piacimento? Mi pare che si debba rispondere su domanda, o mi sbaglio? Risulta che qualcuno abbia chiesto ai tre testimoni se riconoscevano Lotti e Pucci?
      Non preoccuparti della mia intelligenza, è ancora buona. Tu piuttosto, se vuoi davvero fare lo storico vedi di non dare per scontato quello che scontato non è affatto.
      Purtroppo un blog come il tuo, contenente buone rendicontazioni, viene a cadere sull'ansia di voler dimostrare l'indimostrabile.
      Ma credi davvero con tutto il tuo chilometrico scrivere dell'assicurazione di aver dimostrato che nel settembre 1985 Lotti non aveva la disponibilità della macchina rossa? Non hai dimostrato un bel niente.
      Come non hai dimostrato che a Signa sono stati sparati soltanto sette colpi.
      E come non hai dimostrato che la Ghiribelli non aveva visto la macchina di Lotti.
      Hai soltanto messo al corrente i tuoi lettori dei ragionamenti che hai fatto per raggiungere il tuo convincimento, il che è ben diverso da una dimostrazione che invece deve valere per tutti.

      Elimina
    3. Non ci sono solo le deposizioni in tribunale (dove le domande scottanti spesso non vengono fatte per il timore di ricevere una risposta sgradita) ci sono interrogatori stringenti durante le indagini. E' vero che Lotti all'epoca non er ancora agli onori delle cronache, ma se avessero riconosciuto qualcuno i testi avrebbero chiesto di essere risentiti. O no?
      Certo tu eri l'ultimo che pensavo di poter convincere; se ti può consolare, nemmeno tu hai convinto me della possibile colpevolezza di Lotti, anzi ogni documento che hai - meritoriamente - pubblicato mi ha portato a convinzioni contrarie.

      Elimina
    4. Questa è bella. In base a quale regola i coniugi sarebbero dovuti andare alla polizia di loro iniziativa a dire che avevano riconosciuto Lotti? Su quali basi e in base a quali foto? Quante foto di Lotti erano comparse sui giornali? Loro avevano visto una persona di spalle dieci anni prima, quantomeno avrebbero dovuto rivederla in carne e ossa per sentirsi abbastanza sicuri da testimoniare.
      E, per ovvie ragioni, lasciamo perdere la Carmignani.
      Ma in ogni caso, non puoi da storico scrivere che i coniugi non riconobbero Lotti e Pucci, perché non lo sai, e quindi scrivi il falso. Il che per un blog come il tuo è un peccato mortale. Io ti ho messo a disposizione i documenti dei quali ero entrato in possesso in anteprima anche sperando, sapendo bene la tua posizione contraria alla mia, che tu potessi esporre un diverso scenario con il quale potermi confrontare verificando le mie ipotesi. Ma a oggi non hai tirato fuori nulla, abbi pazienza, soltanto tue convinzioni. E sui miei appunti sorvoli.
      Questo tormentone dell'assicurazione è esemplare. Non hai dimostrato niente di più di quel che già si sapeva, sostanzialmente due cose: Lotti era un gran bugiardo e non si capisce perché avrebbe dovuto usare una macchina vecchia invece di quella nuova. Il che però non cancella i miei legittimi sospetti su di lui. Il contrassegno e il certificato dell'assicurazione li aveva, la macchina senza ruote ferma davanti casa è una gran bella immagine ma non vuol dire nulla non essendo collocata nel tempo.
      Del resto sappiamo bene che un noto personaggio che cerca scoop per uscire dalla propria mediocrità si sarebbe buttato a pesce su questa storia. Sono anni che è ancora lì.

      Elimina
    5. il mio scenario riguardo Lotti l'ho delineato in decine di articoli e te lo riassumo qui in due righe, così non ti stanchi a rileggerli: Lotti (e la sua spalla Pucci, tipo Flik e Flok dei fratelli De Rege) è un poveraccio che viene incastrato per arrivare alla condanna di Pacciani, questo è il suo unico ruolo nella vicenda. Tutto quello che hai pubblicato lo conferma, ma poiché sei partito con un pre-giudizio grosso come un grattacielo non riesci a vedere il frutto di quell'albero che tu stesso hai piantato. Questa tua incapacità di comprendere la banale realtà dei fatti mi addolora, ma ormai devo farmene una ragione, hai trasformato una teoria investigativa in una religione e le religioni non ammettono dibattiti. Peccato, stammi bene. Nell'odierno panorama mostrologico mi mancherai, ma vedi bene che un dialogo costruttivo è impossibile.

      Elimina
    6. Ti ho fatto avere la documentazione in mio possesso affinché tu potessi scrivere i capitoli successivi del tuo unico libro, denominato volume 1, visto che più volte ti eri lamentato di non aver abbastanza materiale. La mia speranza era quella di vederti alle prese con lo scenario con il quale mi sono confrontato io, che poi è quello della "confessione" di Lotti, per verificare quanto le mie spiegazioni fossero azzeccate. I miei dogmi religiosi non avevano nulla da temere, poiché di dogmi non si trattava affatto, ma di ragionamenti che dovevano, per loro natura, sottostare a critica.
      Sono passati anni, e non ho visto niente. Ti sei dottamente cimentato in piccoli particolari, come quello dell'assicurazione, senza portare nulla di nuovo, se non dottissime e noiosissime citazioni, con il corredo di accampate dimostrazioni che dimostrazioni non sono per niente, ma soltanto affermazioni indimostrate.
      La realtà dei fatti l'ho compresa benissimo. Ti senti un professore in cattedra, come mi pare lo sei stato davvero, e non ti curi di dover rendere conto ai tuoi studenti di quello che affermi.
      Sperando che prima o poi ti cimenti davvero con la ricostruzione logica dell'intero scenario Lotti, che pare tu abbia in testa e che continui a presentare senza darne una dimostrazione logica, ti auguro buon lavoro.
      Saluti.

      Elimina
    7. Caro Antonio, il motivo principale per cui non ho scritto più nulla sul caso CdM è che quello che avevo in mente lo hai scritto già tu, nei tuoi articoli e con il tuo materiale. Quindi una mia rielaborazione diventa inutile. Il problema, ahimé, è che sei tanto obnubilato dalla tua idea fissa che non te ne rendi conto. Per me, hai fatto un grande lavoro, che conferma in toto la mia interpretazione. Infatti, essendo una persona educata, ti ho più volte ringraziato e indirizzato altri al tuo blog.
      Detto questo, sono abbastanza stufo di essere accusato di scrivere falsità, quando scrivo una frase inconfutabile e incontrovertibile come: "nessuno di coloro che videro la presunta auto di Lotti la domenica pomeriggio (ovvero Carmignani, Chiarappa e De Faveri) riconobbero Lotti (e Pucci)". Ho visto che hai fatto una tirata anche sul tuo blog, alla quale nho deciso di non rispondere per non farmi salire troppo la pressione.

      Elimina
  2. Ricapitolando, Lotti avrebbe messo il nuovo certificato e il nuovo contrassegno sulla 124, col quale risulta, almeno nei documenti, avrebbe fatto almeno un incidente, e avrebbe lasciato il vecchio certificato e il vecchio contrassegno sulla 128 (o da qualche altra parte). In questo modo entrambe le polizze, anche se una era stata annullata dalla voltura, scadevano nel settembre del 1985. Poi polizia e contrassegno , non riconsegnati al Bellini, saltano fuori al progresso tramite l'avvocato. Tutto questo per fregare l'assicurazione e continuare a circolare con due auto?

    RispondiElimina
  3. Con i documenti disponibili non si può dimostrare nulla, né che Lotti non avesse più la disponibilità del 128 né tantomeno che lo utilizzasse frequentemente. Sono le dichiarazioni di Lotti a indicare la strada più percorribile, avendo egli dall'inizio inspiegabilmente taciuto di aver acquistato in quel periodo un'altra auto e avendo più volte ribadito di non aver mai posseduto due auto contemporaneamente poiché non era nelle sue possibilità (con il radicale e penoso contropiede finale). Mi chiedo poi cosa sarebbe cambiato se anche i due coniugi o la Carmignani avessero riconosciuto Lotti (assai improbabile, dato che nulla è emerso), dal momento che nessuno crede a chi ha giurato di aver riconosciuto Pacciani (Longo, Frigo, Buiani, Nesi).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gentile lettore, concordo che nulla si possa appurare per certo. Per assurdo, Lotti poteva circolare con il 128 rosso anche senza tagliando, fidando di non incappare in un controllo delle FdO. Dobbiamo quindi affidarci al senso comune e chiederci per quale ragione mai Lotti avrebbe dovuto acquistare - indebitandosi con il suo datore di lavoro, - un'altra auto, se quella che aveva funzionava ancora. Segnini mi accusa di aver detto cose già risapute e inconcludenti sulle assicurazioni, ma non mi risulta che questa vicenda /e gli sviluppi che ebbe nei processi, con le ripetute bugie di Lotti NON A SUO VANTAGGIO, MA DELLA PROCURA fosse soverchiamente conosciuta.

      Elimina
  4. Proviamo con la possibilità di una (possibilmente) dirimente verifica pratica:

    1) Il tagliando avrebbe dovuto essere restituito da Lotti.

    2) Un tagliando restituito avrebbe dovuto essere accorpato tramite spillatura alla pratica.
    * DOMANDA
    per "spillato", cosa possiamo intendere?
    a- fissato con una clip?
    b- graffettato con una graffatrice?
    c- fissato con uno spillo?
    d- fissato con un pezzo di scotch?
    e- oppure, semplicemente inserito sciolto nella cartellina della pratica?

    3) Nel corso degli eventi giudiziari, SOLO dopo che il polverone delle due auto era stato sollevato dagli avvocati degli imputati, Lotti sostenne di non averlo restituito e
    solo allora accade che il suo avvocato (non è ben chiaro da chi e come lo abbia avuto) lo presentò al giudice.

    4) Il tagliando è quindi fisicamente agli atti

    * DOMANDA PRATICA
    Essendo agli atti, qualcuno ha la possibilità di visionarlo (in origina, in foto o in copia). Quindi...

    SE guardando tale originale/foto/scansione:
    a) si riscontrano segni di spillamento, si direbbe proprio che il tagliando venne all'epoca restituito da Lotti, e anni dopo, alla bisogna, tolto dal faldone e passato poi (non si sa da chi) all'avvocato del Lotti.

    b) non si riscontrano segni di spillamento [caso "e)" delle modalità di spillamento], ciò non esclude il punto precedente e nemmeno lo avvalora.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma chi farebbe questo controllo scusa; e a chi interessa tranne a pochi fissati sull'argomento?

      Elimina
    2. Che razza di domande fai, Omar?

      Essendo un documento agli atti di un processo, come minimo minimo ve ne possono accedere gli Inquirenti attuali; devono esserne in possesso gli avvocati dell'epoca (e come sappiamo, ci sono avvocati abbastanza ben disposti verso alcuni nomi a permettergli di spulciare tra quei documenti; ci sono giornalisti che fanno indagini accedendo anche a documenti ufficiali di quelle indagini, come tanti libri e tanta documentazione ufficiale circolante in rete (anche in questo blog) dimostra.

      Pensi che, se si mettono in rete verbali di interrogatori, di autopsie e foto di cadaveri, che pubblicare in rete un misero tagliando assicurativo possa causare dei terromoti???

      Quindi, come vedi il "chi controllerebbe il tagliando", proprio non è una grande questione... c'è pieno di persone che potrebbe farlo nel privato dei suoi Studi ed Uffici. E se rilasciato in pubblico, anche tutti noi potremmo.
      Certo, se poi c'i fosse qualcuno che guarda il tagliando e dice una cosa che differisce da quello che vede [come con la storiella della domanda suggestionata e indotta per Signa... che poi uno va a leggere il verbale e c'è scritto tutt'altro. Right?!], nessuno può farci niente, ma a tagliando pubblicato ognuno può verificare da sè.

      A chi interesserebbe? Direi a tutti quegli stessi per cui hai scritto questo ed i precedenti articoli, ad esempio.
      Interesserebbe a Segnini, interesserebbe a me e ad un sacco di altri aficionados del cyberspazio.
      Interesserebbe alle case editrici, che magari così avrebbero un nuovo libro da pubblicare; interesserebbe ai relatori dei convegni; interesserebbe ai partecipanti ai convegni, in aggiunta ai crediti formativi.
      Interesserebbe, immagino, a Vieri Adriani, a Cochi, a Scrivo, etc etc e tanti altri.

      Anche in questo caso (specie che Tu sul mdf c'hai pubblicato un libro e tieni in piedi un blog), la domanda sull'interessare o meno, era pura retorica gratuita o cosa?

      Elimina
    3. il contrassegno penso non esista, probabilmente fu rottamato insieme all'auto. la traccia di una spillatura sul certificato dice ben poco, può essere stata fatta da chiunque in qualsiasi momento. Comunque sono verifiche che vanno oltre le mie possibilità, visto che ogni volta che ho chiesto qualcosa agli stimatissimi avvocati mi hanno sempre mandato più o meno gentilmente a spigolare. Prova a chiederglielo tu, magari sei più fortunato.

      Elimina
    4. Frank,
      potresti argomentare meglio questa tua frase:
      - "il contrassegno penso non esista, probabilmente fu rottamato insieme all'auto." ?

      Il contenuto è di una gravità inaudità fosse corretto il tuo pensiero, visto che praticamente esplicitamente hai scritto che:

      Lotti all'epoca non restituì il tagliando all'assicurazione e che lo stesso venne distrutto all'atto della all'epoca rottamazione dell'auto.

      QUINDI INEVITABILMENTE:
      A) che quello che il suo avvocato fisicamente consegnò in tribunale non potè essere altro che un falso;

      B) che consegnando in tribunale quel falso, il difensore di Lotti mentì al giudice anche riguardo la modalità di come ne venne in possesso.

      Elimina
    5. Mi risulta che venne consegnato il certificato, non il contrassegno. Non penso di doverti spiegare la differenza. Noto che per l'ennesima volta non comprendi quanto scrivo e mi attribuisci cose che non penso.
      Ricito dal mio articolo dove ho citato la sentenza:
      "Circa le produzioni definite falsi riscontri necessita rilevare che il Lotti a mezzo del suo difensore ha prodotto semplicemente tre certificati di assicurazione tutti veri e reali come accertato anche dal consulente tecnico del prevenuto Vanni".[Nota: che i certificati fulmineamente prodotti dall’avv. Bertini fossero autentici (leggasi: non materialmente falsi), nulla quaestio; che fossero fuorvianti e abbiano tratto in inganno il giudice di I grado è altrettanto palese. Ma la sentenza preferisce non approfondire i motivi e le modalità di questa produzione. Chi ha letto le prime due parti di questo articolo potrà serenamente trarre le proprie conclusioni]

      Come puoi vedere, non si parla di contrassegno se non nella tua fantasia.

      Elimina
    6. Però a leggere le sbobinature delle deposizioni, specie le parole del P.G., non si direbbe proprio che venne consegnato il certificato ma non il contrassegno, sorry eh.
      E son stralci che hai già pure pubblicato tu stesso!

      Es: (dal tuo post http://mostrodifirenzevolumei.blogspot.com/2019/11/lotti-e-le-assicurazioni-2.html):

      “P.G.: ...[snip...] Lui [Lotti] quando ha consegnato il certificato di assicurazione fino al settembre '85 sulla Fiat 128 mentre non ha consegnato il contrassegno, quando lo ha consegnato ha impostato le sue dichiarazioni su quel presupposto."

      quindi agli atti ci dovrebbe essere sia tagliando che contrassegno. Acquisiti in due momenti differenti, ma entrambi.

      E non ti ho messo in bocca nulla di diverso da quello che hai scritto (per quello faccio sempre i "cit.". Stai tranquillo.

      Elimina
    7. Ma no no e no. Quella di Propato è una frase incidentale, che conferma che il contrassegno non lo ha MAI consegnato. Ha consegnato il CERTIFICATO.

      Elimina
  5. Mi sembra di vedere, in questa vicenda, una duplice sfortuna: da una parte, chi ritiene che Lotti nel settembre '85 non utilizzasse più la 128 ha argomenti validi ma la "sfortuna" del certificato di assicurazione non restituito; dall'altra, chi crede che la macchina rossa fosse quella di Lotti deve accettare lo "sfortunato" e incontrovertibile fatto che aveva acquistato un'altra auto, coinvolta in due incidenti.
    Mi dispiace, se posso permettermi una critica, che in questo post l'autore abbia perso l'aplomb dello storico per indulgere apertamente al sarcasmo, che in una precedente discussione su Lotti aveva giustamente rimproverato a un lettore del blog.
    Pur con tutti i dubbi più che legittimi sulla sua colpevolezza, ridurre chi ha rimediato 26 anni di carcere con le proprie (auto)accuse a una macchietta è un po' eccessivo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho usato l'ironia, in un esempio ad absurdum, per rispondere a una tesi assurda di questo tale Marco Aufiero, che sostiene che la 128, nonostante la voltura effettuata a maggio, fosse assicurata fino al 20 settembre 1985.

      Elimina
    2. Gentile Omar Quatar,
      Al di là di polemiche o tagliandi assicurativi, vorrei soltanto esprimerle un ringraziamento per il lavoro che fin qui ha svolto, come sempre con grande rigore.
      v.z.

      Elimina
    3. ringrazio per il giudizio, particolarmente apprezzato dopo accuse di falsità che sono sicuro di non meritare.

      Elimina
    4. Io ringrazio voi tutti che con passione e dispendio di tempo ed energie studiato il caso in modo appassionato e non banale, a prescindere dalla tesi finale formulata. Un appunto la Nicoletti attribuì al Lotti un ben 3 definendolo un pezzo di carnne con gli occhi ( veramente raccapricciante come immagine!)

      Elimina
    5. Probabilmente non volevo essere troppo cattivo con il povero Lotti e gli ho alzato il voto. Quando ho tempo correggo, grazie per l'attenzione con cui ha letto l'articolo.

      Elimina
  6. Scusate se mi intrometto...intanto un saluto a tutti voi io sono una new entry da ottobre 2019 ho letto molto ma sono appena nato su questa vicenda e mi inchino al vostro sapere ...e non voglio tirare acqua al mulino di nessuno ma ho letto l'ultimo libro di D.C.e li ce un'intera indagine fatta da lui sulle assicurazioni delle due auto. Ora andrò a rileggere il capitolo e farò un confronto con quanto è stato scritto sul blog. Cosi tanto da avere più fonti. Buona serata a tutti e grazie per i vostri preziosi contributi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Davide Cannella ha partecipato direttamente alle indagini, quindi la sua testimonianza è senz'altro preziosa. Dopodiche, bisogna comunque rifarsi agli atti processuali, che ci dicono che Lotti mentì più volte sull'argomento e sempre a favore della tesi accusatoria. Quindi il problema è capire perché Lotti è bugiardo a suo proprio danno. Le spiegazioni possono essere diverse, ma alcune sono, a mio parere, più probabili di altre.

      Elimina
    2. Mi piacerebbe sapere il tuo punto di vista in termini motivazionali , sulle incongruenze/imprecisioni/falsità del Lotti

      Elimina
    3. Penso che si possa desumere chiaramente da quello che ho scritto in vari articoli del blog. Preferisco non essere più esplicito, abbi pazienza. Al buon intenditore bastano poche parole.

      Elimina
  7. Se Lotti dice qualcosa: Lotti mente.
    Se S.Mele/N.Mele dice qualcosa: sono stati i Carabinieri a farglielo dire e a modificare a loro piacimento i verbali.

    Non fa una grinza,'storiograficamente' parlando. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti mentono entrambi, quindi la situazione è perfettamente parallela.

      Elimina
    2. Infatti mentono entrambi, quindi la situazione è perfettamente parallela.

      Quindi anche quando tratti delle parti della vicenda mdf che non riguarda Signa, dici che VLP, Perugini, Canessa, SAM, Giuttari e co. hanno autorato i verali, costretto confessare imbeccato pressionato e minacciato etc e che pertanto ogni loro scritto non deve essere manco preso in considerazione in quanto perfettamente inutile come manco le parole dei vari lotti etc?

      Strano.
      Il tuo blog lo conosco e lo leggo e mai ho trovato una tua simile accusa altrettanto esplicita di (come minimo) malafede a quegli altri inquirenti.

      Elimina
    3. ma infatti non ho accusato di malafede neanche Matassino o Dell'Amico, non sia mai, ma posso ritenere che non bbiano indagato abbastanza a fondo ... o no?
      Errori investigativi fatti, da tutti, in perfetta buona fede, sta di fatto che, a mio parere, il MdF non l'hanno preso.

      Elimina
  8. Per Lotti ci "dobbiamo rifare agli atti processuali" [cit], e per Stefano Mele invece no?

    La 'Storia' a colpi di due pesi e due misure, è tutto fuorchè 'Storia'.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma cosa hai capito? Fischi per fiaschi come al solito?

      Elimina

    2. SM certamente ha cambiato moltissime volte dichiarazioni (il che però può anche benissimo essere letto in una normale chiave di copertura dopo lo sbandamento iniziale).
      Non mi risultano però dichiarazioni di SM in aula o in interrogatori ed escussioni investigative, in cui dice che i CC gli fecero firmare cose differenti da quelle da lui dette.

      Riassumendo: in quale "atto processuale" S. M. dice di essere stato indotto confessare e costretto a firmare verbali contenenti verbalizzazioni differenti dal suo dichiarato?

      Aspetto con ansia riferimenti e citazioni

      Elimina
  9. Ottimo lavoro e pienamente condivisibile.

    RispondiElimina
  10. 14 aprile 1989, Winchester in risposta a...
    shhh shhhhhhhhhhhhh shhhhs shshssshhhhh shs
    do not disturb mantra-fashion

    RispondiElimina
  11. Purtroppo vedo che il blog non ha più articoli da tempo. Io sto cercando di ritrovare in qualche modo il materiale che c'era nel vecchio forum di Ale perché li da qualche parte c'è la pista giusta. Se avete notizie contattatemi porcorossopd74@gmail.com

    RispondiElimina
  12. Ciao Omar, ti scrivo perché ho visto che hai dato risalto su facebook ad un mio intervento sul blog di Antonio e ti dico che sono onorato di tanta attenzione. Ma quando lo pubblichi l'articolo definitivo che fará capire a tutti quelli fuori strada che Lotti non ci entrava nulla con questi delitti? Io sono in trepidante attesa!

    RispondiElimina
  13. Caro Collega, l'ironia del mio post sul gruppo FB non è stata colta, tanto che adesso per molti passerò per Lottiano. Accidenti!

    Quanto all'articolo "definitivo" che richiede Antonio da me; io non devo dimostrare che Lotti non era il MdF. Qui sul personaggio di Lotti ci sono in gioco tre interpretazioni: 1. era complice di pacciani e ha parlato (la versione ufficiale); 2. era il MdF in solitaria (versione di Segnini e dei suoi sempre più numerosi followers); 3. era estraneo, ma incastrato e gestito dagli inquirenti per acquisire un impianto probatorio a carico di pacciani (questa è la mia interpetazione).
    Ho speso molto tempo e fatica per dimostrare che quest'ultima è la versione della vicenda più plausibile, in accordo con quello che si sa attualmente. Se tu e tanti, tantissimi altri non siete d'accordo mi dispiace ma non so cosa farci.
    Recentemente, Francesca Calamandrei ha pubblicato su FB un breve stralcio di intercettazione telefonica tra la Filippa Nicoletti e la madre:
    “F.:MA E' MEZZO HANDICAPPATO IO LO CONOSCO;
    M.: MA DOV'E'-
    F.: ORA E' IN UNA LOCALITA’ SEGRETA GUARDATO A VISTA
    MA !!!! A LUI NON GLI SEMBRA VERO, LAVORO NON NE TROVA PERCHE’ E’ MEZZO HANDICAPPATO, ORA MANGIA BEVE E DORME ........... GLI FANNO ANCHE UN PIACERE;
    M.: MA VEDI CHE RAZZA DI COS...


    Eccolo il Keyser Soze di voialtri, descritto dalla sua amica del cuore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ti viene in mente chi ha fatto questa dichiarazione? Chi ha dimostrato innumerevoli volte di temere guai dalla sua amicizia con Lotti. Quindi che cosa volevi che dicesse ben sapendo di essere intercettata?
      Onestamente mi hai molto deluso, capisco le argomentazioni per forza superficiali di quelli di facebook che hanno letto un libro, meno le tue, che hai letto ogni ben d'iddio.

      Elimina
    2. Ancora la solita solfa che sapevano di essere intercettati quindi non conta... guarda, se consideri le mie argomentazioni superficiali, e lo hai detto più volte, è inutile discutere, io ti considero obnubilato dal timore che qualcuno ti rompa questo bel giocattolo che ti sei costruito negli anni.

      Elimina
    3. Spiega la telefonata del 21 dicembre 1995 tra Ghiribelli e Nicoletti e la frequentazione della piazzola di Vicchio da parte di Lotti, se vuoi fare lo storico, invece di gigionare per social in mezzo a qualche sciocchezzuolo.

      Elimina
    4. Ma che c'è da spiegare? E' stata tutta una montatura giudiziaria, a mio parere. Ora smettiamola.

      Elimina
    5. È incredibile come stia prendendo piede questa ipotesi Lotti, che non solo non può essere dimostrata, ma è totalmente inverosimile. Che cosa ci guadagnava la Nicoletti a dire che Lotti era mezzo handicappato in una conversazione privata sapendo di essere intercettata? Era una sua opinione genuina, ma lo stesso Lotti nelle conversazioni che abbiamo potuto leggere dice chiaramente di aver detto più di quel che sapeva. Il dubbio può essere solo se sapeva qualcosa o niente. Mi pare che qualcuno stia scambiando la serietà della ricostruzione storica con la creatività del romanziere. Non voglio dire altro. Complimenti a Omar Quatar, che mette davanti a tutto la logica senza piegarla a presunte intuizioni. Sono un avvocato e bisogna essere prudenti e garantisti con tutti. Fare di una vittima della mala giustizia un pluriassassino è irriguardoso e inaccettabile.

      Elimina
    6. Che dire? Il bravo Segnini mi sembra tetragono a ogni critica e l'aver acquisito una claque, in verità non molto brillante, non lo aiuta certo a rimettere i piedi sul terreno solido dei fatti concreti e dimostrabili.

      Elimina
  14. Va bè, io non ci vedo nulla di male a fare un sopralluogo per cercare di avere qualche informazione in più su un personaggio rimasto un enigma, comunque la si voglia vedere. Che ne pensi della sua morte?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non c'è nulla di male, anzi se hai letto il post ti ho augurato buona fortuna. Nonostante mi sforzi, io tra i tanti tantissimi misteri del caso del Mostro di Firenze un "mistero Lotti" proprio non ce lo vedo; o meglio non ce lo vedo da quando abbiamo avuto tutte le carte per mettere a fuoco la sua storia (merito di Antonio, per cui lo ringrazio). Se poi nei dintorni della cava di via Lucciano troverai dei bossoli Cal 22LR che risulteranno sparati dall'arma del MdF portali in Procura e ti assicuro che sarò contento di aver avuto torto.

      Elimina
  15. Quella dei bossoli era una cosa buttata lì... Non la volevo enfatizzare e nemmeno dovresti farlo te. Se x te Lotti non è un mistero devo arguire che sei uno dei pochi, pochissimi, forse l'unico a non avere dubbi su di lui. Poi toglimi una curiosità: che idea ti sei fatto su chi fosse davvero il mostro?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si vede che mi sono sognato che chiedevi un metal detector per cercare i bossoli nella cava...
      I dubbi che avevo sul ruolo di Lotti mi sono scomparsi quando ho approfondito la tematica della protezione testimoni e di cosa successe davvero.
      Quanto alla vera identità del MdF non ne ho alcuna idea, forse non fu mai avvicinato dalle indagini, oppure sì, chi lo può dire?

      Elimina
  16. Ho capito: per te il mostro sarebbe potuto essere chiunque tranne lui. Molto preciso. Ho anche capito che per te c'è stato un enorme complotto comprendente: pm, avvocati, inquirenti, alcuni testimoni, lo stesso Lotti e qualche fortunata coincidenza per incastrare un innocente col solo scopo che a sua volta avrebbe incastrato altre 2 persone. Ovviamente a nessuno è venuto alcun dubbio ne un rimorso di coscienza per aver rovinato la vita ad un povero disoccupato mezzo handicappato. Io lo trovo un pò machiavellico. Comunque rispondi a queste domande: cosa ne pensi della morte del Lotti e dei pantaloni repertati a Scopeti?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In sostanza sì, ci hai azzeccato: tutti meno che Lotti. Perché Lotti ha già un suo ruolo nella storia, ben chiaro per chi sa leggere, quello di incastrato incastratore. Ora che gli inquirenti, per incastrare il presunto colpevole si rivolgano senza accorgersene minimamente, al vero MdF, è praticamente impossibile in termini di probabilità. Quindi tengo fermo alla mia idea che Lotti non è altro che uno strumento sprovveduto reso docile da una Procura molto spregiudicata e arciconvinta della colpevolezza di Pacciani. Mai usare il termine complotto però senza avere prove certe; diciamo eventualmente errore investigativo.

      Elimina
  17. Ti rispondo a specchio e ti dico che gli inquirenti hanno avuto una fortuna incredibile che, per inchiodare Pacciani, hanno trovato un povero innocente disposto ad accusarlo e ad autoaccusarsi a distanza di 10 anni dall'ultimo delitto. Tra l'altro una persona che viene vista a Scopeti, che frequentava Vicchio già dall'81 e che ammise di passare spesso da via di giogoli. Più che fortuna direi come vincere alla lotteria! Comunque come rispondi alle mie due domande?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma è più facile trovare un finto pentito o un vero Mostro di Firenze?
      Domande e risposte.
      Morte di Lotti: pare sia morto di cancro al fegato... e allora?
      Pantaloni: se ne sa troppo poco, non mi pare che nessuno abbia dato una spiegazione soddisfacente. Ci sono molte altre cose a Scopeti - e anche in altri delitti - che non hanno spiegazioni soddisfacenti.

      Elimina
  18. Ma si sta cercando il Mostro di Firenze o un finto pentito?Non trovi più sospetta una morte della quale non si sa nulla che quella tanto pubblicizzata di Pacciani?
    I pantaloni repertati a Scopeti secondo te erano di JM? Li indossava quando è stato ucciso?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti sbagli di grosso. Nel 1995 non si sta più cercando il MdF, si stanno cercando prove e testimoni contro Pacciani, che per gli inquirenti è al 100% il MdF (è già stato condannato, peraltro). E quindi si trova quello che si cerca.
      I pantaloni, come posso saperlo? perché non ce n'é traccia nel verbale di sopralluogo? perché nessun documento ufficiale ne parla? probabilmente è un finto mistero dovuto a indagini fatte coi piedi.

      Elimina
  19. Allora hai posto male te la domanda...Non stavano cercando un Mostro, rileggi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Va bene, Collega. Discussione chiusa.Quando trovi i bossoli fammi un fischio.

      Elimina
  20. Il blog tace e io sono in attesa di nuovi articoli.
    Oppure è un progetto al momento abbandonato?
    Grazie.
    ... e buon anno!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lei ha ragione, ma il discorso è un po' complicato. Non mancherebbero, in effetti, cose da scrivere, ma anch'io sono in attesa, che me ne torni la voglia. C'è da dire che, come avrà constatato, la comunicazione mostrologica è cambiata, viene principalmente fatta tramite youtube, podcast, dirette radio. In questo ambiente non mi ci trovo. quindi continuo a seguire, ma con minore impellenza di dire la mia. Non escludo di tornare a pubblicare, insomma, chi vivrà vedrà.
      Le ricambio gli auguri di buon anno.

      Elimina
  21. Il blog è chiuso o che?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho scritto quello che sapevo e che potevo. Non intendo ripetere cosa già scritte da altre e quindi lascio volentieri il passo ai nuovi astri della mostrologia e anche a quelli vecchi che ancora ne abbiano voglia. Il blog rimane comunque disponibile a futura memoria, amplissima e accuratissima integrazione del mio Volume I e ogni argomento in esso trattato è tuttora suscettibile di discussione e approfondimento. Difficilmente ci saranno materiali nuovi da parte mia, a meno che non esca pubblicamente documentazione nuova.

      Elimina

Il tuo messaggio apparirà dopo essere stato approvato dal moderatore.