martedì 19 maggio 2015

Paolo Cochi riapre i giochi (2)

Al posto della Punto, immaginatevi una macchina rossa, scolorita, scodata; magari una Fiat 128 coupé


Le prime reazioni all'articolo su La Nazione di cui ho parlato nell'ultimo post sono state a mio avviso molto deludenti (parlo naturalmente di quello che viene scritto sul web in forum e gruppi, perché in altri ambienti più ufficiali, dei quali nulla so, magari sta succedendo il finimondo). 

A parte alcuni – abbastanza pochi - che hanno condiviso il mio entusiasmo, il pubblico si è diviso in: quelli che già si sapeva (e anche da una vita!) e non c'è niente di nuovo e tanto ai Compagni di Merende chi ci crede; quelli che mica si può capovolgere il risultato di una perizia legale guardando delle foto e bisognava esaminare le larve, sezionarle aspettare che sfarfallassero eccetera; infine, quelli che allora adesso ne sappiamo meno di prima quindi non è un elemento di conoscenza, anzi è negativo.

Non capisco nulla né di scienza né di filosofia, ma mi sembra che la falsificazione di una teoria sia altrettanto importante che la sua proposizione; ci permette infatti di scartarla definitivamente e passare alla prossima. Quindi, i sostenitori della "verità giudiziaria" come fu proclamata nelle sentenze, faranno meglio a elaborare il lutto, se ci riescono; chi pensa che il Lotti fosse comunque coinvolto, dovrà trovare spiegazioni alternative ai suoi racconti, una volta che sono dimostrati come bugie. I miei amici Antonio Segnini e Hazet saranno contenti, ognuno per la sua parte. Gli altri seriamente interessati al caso avranno una certezza in più, pur negativa che sia; e uno stimolo in più per cercare di capire non solo quello che è veramente successo (sulla riuscita di questa ricerca sono purtroppo scettico), ma il perché quello che sappiamo è successo nel modo che sappiamo. 

Questa sera su Italia 7 è annunciato un programma con Paolo Cochi, giornalisti, scrittori e avvocati; mi auguro di sentire anche gli esperti di cui si parlava nel giornale, così che ognuno possa formarsi un proprio giudizio. Mantenere desta l'attenzione su questo capitolo di storia contemporanea mi sembra opera meritoria.

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