sabato 9 luglio 2016

Come scegliere un Mostro


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La cronistoria degli eventi contenuta nel recente libro di Bruno - Cappelletti - Cochi (titolo: Al di là di ogni ragionevole dubbio - Enigma Edizioni, al quale ho collaborato nella stesura della cronologia) evidenzia alcuni passaggi fondamentali delle indagini: 

14 luglio 1987. Su espressa richiesta del 29 maggio, della Procura fiorentina, nelle persone dei Sostituti Procuratori dr Piero Luigi Vigna e dr Paolo Canessa, il dirigente della squadra mobile fornì un “elenco di tutte le persone segnalate, da anonime e non, dopo i duplici omicidi del 29.7.1984, a Vicchio di Mugello, e del 9.9.1985, commesso a S. Casciano V. di Pesa”. L’elenco contiene 254 nominativi (nota: tra cui, come ben sappiamo, Pietro Pacciani), di questi solo uno risulta deceduto: Francesco Narducci (nota: con rapporto del 4 luglio 1988 i CC esclusero Narducci dal novero dei sospettati a causa della sua assenza dell’Italia in occasione del delitto di Calenzano).
Un passaggio tratto dalla sentenza della Corte di Assise di Appello. <<Nel 1989, gli inquirenti, muovendo dal dato che la serie dei duplici omicidi si era arrestata nel settembre 1985, avanzavano l’ipotesi che l’omicida non avesse più colpito perché, morto, o malato, o detenuto in carcere, o ristretto in manicomio, ovvero per aver sentito vicine le indagini di polizia. Procedevano, quindi, a selezionare 82 nominativi di persone, che dopo l’omicidio del 1985 erano state in qualche modo contattate dalla Polizia Giudiziaria in relazione a tale fatto, e potevano quindi avere ragionevolmente ritenuto di essere sospettate e controllate: fra tali nominativi, c’era quello di Pacciani Pietro. [...] Un ulteriore accertamento veniva disposto dalla Procura della Repubblica di Firenze sui nominativi di coloro, di età compresa fra i 30 e i 60 anni, i quali fossero stati arrestati per qualsiasi motivo dopo l’omicidio del 1985 e fossero ancora detenuti. A mezzo di computer venivano selezionati, 60 nominativi ridotti poi a 26 per essersi la scelta ristretta a coloro che con riferimento temporale a una settimana prima e una settimana dopo i delitti del cd. “mostro”, avessero avuto disponibilità di libertà personale e capacità, di muoversi sì da poterli materialmente commettere. Fra tali 26 nominativi, figurava ancora il Pacciani, e, a parte questi, non figurava alcuno degli altri 82 nominativi selezionati in precedenza>>.


Si tratta quindi di tre screening successivi (tra i molti altri che, dobbiamo presumere, furono condotti in quel periodo) dai quali salta fuori ogni volta il nome di Pacciani. Nel 1987 si ri-esaminano le segnalazioni relative ai due ultimi duplici omicidi. Nel 1989, nella ovvia constatazione che il Mostro non aveva più colpito, si cerca chi sia stato, dopo il settembre 1985, impossibilitato ad agire o anche solo semplicemente controllato in relazione al delitto di Scopeti e conseguentemente intimorito e dissuaso ad agire (nota: sublime incoerenza della Procura con l’atteggiamento che quasi contemporaneamente tennero il G.I. e i carabinieri nei confronti di Salvatore Vinci).

Il modo di procedere ha una sua logica. A prima vista, un nome balza fuori con evidenza: Pacciani aveva subito una segnalazione anonima e un controllo – per quanto blando e routinario - dei CC dopo Scopeti; era in galera per abuso sessuale sulle figlie dal 30 maggio 1987; peggio era un assassino (omicidio Bonini del 1951). Di più, ambedue i reati per cui era stato condannato avevano a che fare con il sesso. Vi è però, a mio parere, un salto logico. Se era ragionevole (ma non certo) supporre che la serie si fosse interrotta perché l’autore era stato in qualsiasi maniera impossibilitato a proseguirla, perché presumere che per forza doveva essere stato segnalato in precedenza? Perché addirittura che fosse stato contattato dalla polizia?

Una volta accettati arbitrariamente come necessari questi due presupposti, la lista dei sospettabili si restringe moltissimo e un soggetto già condannato per omicidio (a sfondo sessuale, anche se dissimile da quelli del Mostro; l’accostamento che il PM Canessa volle fare nel processo del 1994 è palesemente forzato) è naturalmente il primo a essere messo sotto osservazione. Detto questo, Pietro Pacciani aveva a suo svantaggio molte altre coincidenze, alcune vere, altre solo suggestive o francamente sballate; ma è proprio il criterio di scelta a non essere obiettivo. Se l’assassino non era stato segnalato nel 1984 e 1985, se non era stato contattato nel corso di indagine su Scopeti, se non era finito in carcere dopo il 1885, il suo nome in quegli elenchi non si sarebbe comunque trovato.

Colgo l’occasione per esprimere pubblicamente un elogio all’ottimo contributo di Valerio Scrivo, che nel libro ha curato il profilo geografico e criminologico.

37 commenti:

  1. a detta dei parametri dei "tre screening successivi" citati, SV ci rientrava eccome in tutti e tre.
    Eppure... oh, beh, poco importa. i super investigatori e i suer procuratori con il loro inestimabilelavoro riuscirono a beccare "i mostri" Vannie Lotti.

    Amen

    HzT

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  2. SV ci rientrava perfettamente, ma la Procura di Firenze non era più interessata ai sardi. Nel medesimo periodo in cui l'attenzione si appuntava su Pacciani la Procura chiese il proscioglimento anche di SV, ultimo di tutti "i sardi".
    Ma il succo del mio discorso era che i criteri utilizzati per la selezione erano ampiamente arbitrari, quindi non escludevano le false piste.

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    1. In realtà Salvatore Vinci non rientrava in tutti i parametri: nel 1989 non era più detenuto.
      Gli screening erano evidentemente uno strumento per semplificare le indagini, e i criteri utilizzati per selezionare i nominativi senza dubbio arbitrari.
      Tuttavia ritenere che l'assassino avesse smesso di uccidere perché fisicamente impossibilitato o messo in allarme non è illogico. Ed è abbastanza clamoroso come le circostanze sfavorevoli si incastrino su Pacciani: perquisito solo dopo Scopeti, mai prima (destino ben diverso da quello di Salvatore Vinci, braccato da anni e perquisito non superficialmente dopo i due delitti precedenti); sempre libero quando il mostro colpiva; l'assassino inattivo quando Pacciani era detenuto; l'ultimo delitto avvenuto nella Val di Pesa con la busta spedita in Mugello (le due zone di lavoro e di residenza di Pacciani). Mi domando come mai siano in tanti a non dubitare dell'innocenza di Pacciani: a fronte di una mancanza assoluta di certezze in senso contrario, avrà a mio modesto avviso un primato indiscutibile tra i sospettati. In saecula saeculorum.

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    2. Ma non si può prendere qualcuno immaginando che sia il Mostro e poi andare a cercare le prove. Non esiste neppure un indizio su Pacciani che non sia posteriore a questa scelta, e come tale a legittimo il sospetto di artificiosità. Se poi si va a vedere con quali argomenti speciosi gli vennero attribuite le prove della cartuccia e del blocco si deve necessariamente considerare la vicenda come un orribile esempio di cattiva giustizia, nei confronti di Pacciani, dei parenti delle vittime, illusi, e di tutti noi presi in giro.

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    3. Kozincev, l'argomento che Pacciani era sempre libero quando il mostro colpiva, già fatto proprio da Canessa se non sbaglio, è a mio parere un artificio retorico del tutto privo di valore, giacché Pacciani fu ininterrottamente in libertà dal 4 luglio 64 al 30 maggio 1987 (come decine di migliaia di cittadini della provincia di Firenze!). Mentre Salvatore Vinci dopo il 1988 era sì libero, ma irreperibile e probabilmente già espatriato dopo che tornò sotto le mire della giustizia per molestie sessuali a un pastore sessantenne. Se analizziamo l'estate 1986, il periodo in cui ci si poteva aspettare il prossimo delitto, che invece non ci fu, Pacciani era libero, Vinci in galera.
      Non posso escludere Pacciani dal novero dei sospettati, ma in linea generale devo schierarmi con la posizione di Segnini; sembra proprio che Pacciani sia statao scelto a priori in forza dei suoi precedenti e della residenza in luoghi vicini a buona parte dei delitti. Potranno anche averci preso, ma prove non ce ne sono e gli indizi traballanti.

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    4. Ma Salvatore Vinci era controllato e intercettato al tempo dell'ultimo delitto, e questa è una differenza sostanziale con Pacciani. Quanto è credibile che potesse recarsi a uccidere, e soprattutto compiere sopralluoghi per individuare la zona e la coppia da colpire?
      Vi faccio anche notare che, se ritenete possibile (io ci credo poco) che Pacciani sia stato perquisito anche il 9 settembre, non è illogico che una doppia perquisizione ravvicinata (per quanto poco approfondita) possa averlo messo in allarme.
      A mio parere la territorialità dell'assassino è una delle caratteristiche reali del mostro; siamo ben lontani dalle suggestioni e dalle astrazioni dei profili criminologici: chi può stabilire che un assassino come il mostro di Firenze fosse un impotente o un perverso moralista o uno psicopatico?
      Gli indizi incerti furono trovati dopo l'individuazione di Pacciani, è vero. Ma c'era la segnalazione anonima, che era coincidente con la commissione dell'ultimo duplice omicidio. Su altri presunti mostri non c'è neppure quello.
      Infine, è certamente vero che decine di migliaia di cittadini della provincia di Firenze erano liberi nel lungo periodo degli omicidi delle coppiette, ma quanti avevano precedenti come quelli di Pacciani, e avevano vissuto e lavorato in due zone opposte della provincia di Firenze come il Mugello e la Val di Pesa? Io rilevo solo una serie di coincidenze (e tante altre ce ne sono su Pacciani, inutile tornarci sopra): ciascuna di per sé può non valere nulla, prese nel loro insieme a me fanno un certo effetto.
      È una logica non dissimile da quella che (non a torto) Segnini usa con Lotti.

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    5. Sono d'accordo. Su Pacciani c'è un sospetto legittimo. Dato che non risulta mai essere stato inquisito mentre la serie degli omicidi era in corso, è lecito chiedersi: se fosse stato perquisito nell'84, nell'83 o nell'82 gli omicidi successivi sarebbero avvenuti ugualmente? È una posizione diversa da quella di tutti i sardi, compreso Salvatore Vinci. Stabilire poi che l'individuazione anomala di Pacciani, in forza dei precedenti e della vicinanza coi luoghi dei delitti, possa spiegare gli indizi a suo carico è una forzatura. L'indagine è durata anni e solo nel '94 un giudice ha rinviato Pacciani a giudizio. Non so poi cosa ne pensano Omar, Segnini e il lettore Kozincev, ma io tra Perugini e il buon Torrisi vedo una bella differenza. Mi sembra molto più acuto, anche se un po' arrogante il primo. Direi un po' terra terra il secondo. Lo dico da lettore dei loro contributi letterari e di resoconto delle indagini.

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  3. Concordo, ovviamente, che SV ci rientrasse a pieno titolo in quei paletti.

    Concordo, sul fatto che VLP ed i suoi, non fossero (più) interessati a nesssuno dei sardi.
    Anche se in realtà, praticamente mai lo furono realmente, visto che già dall'83 cominciarono a smarcarsi dalla pista sarda (ma con nessunissimo risultato fino al salvifico avvento del Pacciani, che comunque si tramutò in un colossale buco nell'acqua in secondo grado nonostante il Nesi, e a risultato giunsero solo in seguito, con l'altrettanto salvifico avvento del GL e ribaltone di caratteristiche dei delitti e del mostro che passa a businessman di gruppo di feticci e non più maniaco solitario.)

    Aggiungo però che, pur per quanto chiaro fosse lo scopo dell'articolo ( = criteri selezione ampiamente arbitrari), proprio portare in evidenza il parallelo col SV, non solo sottolinea questa arbitrarietà (e duqnue corrobora l'articolo), MA ANCHE mette in evidenza la volontaria manipolazione di scelta dei dati stessi e del loro utilizzo investigativo pratico, perchè è un "metodo" in in cui non solo si scelgono arbitrariamente i filtri, ma altrettanto arbitrariamente si "sceglie" chi includere/escludere e chi indagare/non indagare: pur partendo dagli stessi paletti.

    Solo ce ricorrendo a simili metodi, è ovvio che poi si è costretti a tenere il passo delle proprie arbitrarietà (arrivando non solo al punto di mettere nel dimenticatoio Signa e la pistola, ma arrivando addirittura a dover platealmente smentire la maniacalità dei delitti e ad attaccarsi contemporaneamente a ricostruzioni auto-elidentesi come tra LN e GL per Scopeti, o a doversi bere ad occhi chiusi e senza il minimo dubbio (o rimorso, più probabilmente), le palesi impossibili panzane del Lotti.

    HzT

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  4. non dimenticherei che procura e SAM (sottolineo, a scanso di equivoci. a torto o a ragione)consideravano SV già ampiamente indagato con esito negativo. la deposizione di perugini al processo del 1994 è ben chiara su questo punto (forse ne parla anche nel suo libro, a memoria non ricordo). quindi Salvatore, pur rientrando nei parametri, non viene più preso in considerazione: ossia, in quel momento storico si cercano nuovi soggetti da indagare, non di ripescare quelli vecchi.

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    1. Non capisco come avrebbe potuto colpire senza fare alcun sopralluogo visto che era sotto sorveglianza ne perchè abbia smesso di colpire nel 1985; se non a Firenze magari anche altrove avrebbe potuto colpire, mi sembra abbian fattop bene a lasciar perdere la pista Sarda. E poi perchè colpiva con omicidi rituali? un SK solitario se ne frega

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  5. Beh, ma se ci si appiglia alla deposizione in aula del superinvestigatore, ne possono risultare solo tre possibilità:

    1- o RP non ha avuto accesso al Rapporto Torrisi (possibile che il capo della SAM ne fosse all'oscuro????)

    2- o RP lo ha letto, ma con molta molta molta disattenzione

    3- o per RP (e i suoi superiori in Procura) era perfettamente indifferente cosa nel Rapporto Torrisi ci fosse scritto.

    Si ricorda infatti, che a differenza di quanto detto in aula dal RP, i controlli di pedinamento dei Carabinieri NON erano minimamente in grado di fornire un alibi al SV (e dunque escludwerlo); cosa del resto esclusa dai Carbinieri in quel Rapporto in cui indicavano proprio il SV come mdf.

    Erano saltuari,
    Solo per i fine settimana (ven sab dom) e con orario esclusivamente compreso tra le 20.00 e le 24.
    E, non plus ultra, benchè programmato, quello del Venerdi (del delitto di Scopeti) non venne espletato.

    Quindi, in aula, il RP dice una enorme catsroneria.
    Volutamente o per ignoranza: ma ciò non sposta di un millimetro il risultato.

    Hazet

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  6. ma siamo poi tanto sicuri che le "scelte" furono del RP?

    Già ci sarebbe da dubitarne per l'evidenza dell'esistenza di scale gerarciche; scale gerarchiche in cui, come nrmale che sia, a comandare è chi sta pià in alto e non chi sta più in basso.
    E se a questo aggiungiamo pure proprio le parole (come da intervista) di "chi sta sotto" rspetto a chi "sta sopra"....

    Giornalista:
    "Dottor Perugini ...snip... come ci si ritrova a essere oggi ricordato soprattutto come l’investigatore principale della vicenda “ mostro di Firenze”?"

    RP:
    "È un’etichetta che i media mi appiccicarono nel momento in cui le indagini ci condussero a individuare in Pietro Pacciani il presunto autore della serie delittuosa.
    Però non è del tutto giusta:
    la vera anima dell’inchiesta fu Pierluigi Vigna che credette fermamente nella necessità di un approccio innovativo
    ".

    LINK:
    http://www.cronaca-nera.it/3636/mostro-di-firenze-intervista-ruggero-perugini

    HzT

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    1. Ma la vera domanda da porsi é perché hanno arrestato tutti i sardi e hanno lasciato x ultimo il piú compatibile con il mostro e il piú indiziato ?

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    2. Mik 84, a questa domanda è semplice rispondere: le indagini seguono le dichiarazioni del Mele, quindi nell'ordine FV, i cognati, Salvatore. Nel mio I volume ho cercato di illustrare la perversa interazione che si stabilisce tra mele e gli inquirenti.

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    3. Sì ma dato che nel 84 avevano arrestato Mucciarini e il Mele x 2 indizietti potevano farlo anche con SV dopo il ritrovamento degli stracci... e poi ascoltare ancora il Mele dopo 16 anni c'è né vuole ... neanche zio Michele ne ha sparate così tante

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    4. troppo comodo, non credo per nulla a questo tardivo tirar dietro il deretano. Il trionfalismo del 1994 dove è finito?
      bisogna sempre situare i fatti e soprattutto le parole nel proprio contesto.

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  7. che si siano seguite le scadenze del mele, non implica affatto che Signa/la pista Sarda e Sv non c'entrassero.

    Anzi, le la si vuol buttare sul "seguirono l'ordine cronologico del Mele"... beh: proprio ilprimo nome che fece fu appunto quello del SV (pure prima di quello del FV che con il delitto del 1968 non centrava proprio nulla di nulla).

    NOn è che perchè VLP, RP e MG presesero della colossali cantonate questo voglia dire in automatico che gli "altri" lavorarono in maniera impeccabile.

    Ma a differenza dei famosi acchiappa-mostri (Vanni e Lotti!!! sic!),almeno, gli "atri" ALMENO non facero finta di nulla rispetto a Signa e alla pistola.

    HzT

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  8. Dal punto di vista del soggetto compatibilità secondo me PAcciani è quello che maggiormente si avvicina all'identikit secondo me. La giustizia ha lavorato bene indipendemente da chi possoa essere o meno il soiggetto o i soggetti presumibilmente; checchè ne dicanbo i9 vari Filastò Mazzeo ed altri che tralasciano diversi aspetti importanti come i seguenti:

    - Pacciani era un esperto in armi, ha combattuto la secoda guerra mondiale nei partigiani, salvo' la vita anche al padre dell'avvocato Ricci che loo dise nel primno omicidio

    - Pacciani aveva un legame con Scopeti, luogho in cui si recava abitualmente con prostitute anche ad abusare di queste ultime

    - Pacciani aveva una sessualità deviata, guardone, stuprava le figlie, ecc

    - Pacciani aveva un legame con i luoghi di tutti gli omicidi (Roveta e Scopeti sono incredilmente vicini a dovbe risiedeva, Calenza c'ha lavorato proprio nell'81)

    - Pacciani era abile nello spostarsi in quelle zone ove cacciava sovente di frodo anche

    - Pacciani era all'interno di una cricac di alcolizzati forse anche drogati frequentanti la colonica del mago Indovovino ove è presumibile che fosse frequentata anche dal MDF, nella perizia FBI si fa riferimento proprio al fattio che prima degli omicidi l'assassino assumesse droghe

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    1. Pacciani era un esperto di armi ma il mostro non mi pare , Pacciani stuprata le figlie ma il mostro non ha mai toccato le vittime se non con il coltello, Pacciani conosceva le zone ma anche il Lotti e SV , Scopeti era ambita da mezza San Casciano, Pacciani aveva una sessualità deviata ma non mi pare che Lotti é SV fossero tanto normali.... Quello che secondo mé ha il profilo piú da mostro é il Lotti nonostante i dubbi sul resto

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    2. Dimenticavo che secondo henry 62 il Train union ( o come cavolo si scrive ) tra i merendari e gli aristocratici fosse propio il Lotti

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    3. C'è anche il fatto che siamo di fronte a un caso unico nella storia criminale quindi parlare di SK unico è fuorviante già secondo me ma è solo un'ipotesi e bene hanno fatto giustamente ad indagare su certi ambienti

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    4. Tutti i criminologi della via lattea han sempre parlato di serial killer unico... ma come fa a essere più di uno ??? Te lo immagini al bar a San Casciano urlare " hei sono il mostro chi mi vuole aiutare ?" ....unica possibilitá é che aveva un amico o che abbia conusciuto una persona con simile patologia si sia confidato ed é nato il tandem...

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    5. L'argomento lotti nell' ultimo processo era cruciale, ma ha portato ad elementi discordanti per me. Secondo le ipotesi frequentava l' ambiente del secondo livello che era in contatto con la colonica di faltignano ove è certo ci fosseun ambiente degradato e che a Pacciani fosse addirittura impedito di recarvisi nel luogo del secondo livello, lotti sembra avesse contatti con diversi tedeschi. Ma è anche vero che a giogoli in 2 diverse occasioni è stato visto il motorino del Pacciani, i testi non penso abbiano preso abbagli, allora la storia che gli fosse impedito di entrare è una pura congettura.
      Pacciani è il fulcro attorno a cui ruota tutto non lotti

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    6. All' inizio tutti lo credevano poi molto meno. Le dichiarazioni el cognato di Pucci sono quelle più verosimili:il Pucci gli disse di essere rimasto turbato dal vedere vanni tagliare la tenda. Sembra abbastanza verosimile fossero in più di uno magari dopo avere assunto droghe nell' ambiente degradato che frequentavano o eventualmente pushati da qualche pazzoide

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  9. Risposte
    1. Per quanto riguarda l'ultima affermazione sul cognato di Pucci la trovi su youtube. Non c'è sui libri che ho letto

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  10. gli alieni!!!!
    Non dimentichiamoci gli alieni!
    Pista extraterrestre, che nulla ha di meno di affidabilità e riscontri, di quella dei CdM, del Lotti, degli aristocratoci, dei medici, dei mostri in divisa, del PP trait-d'union- delle sette, e del delitto di Scopeti la domenica sera.

    HzT

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    1. Come quella del Sk unico o poliziotto..pure congetture

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    2. Cosa ne pensi del video di Paolo Amaro sul SV che uccideva perché era un omosessuale represso? ... A parte alcune sue sparate tipo che a sparare era FV ritengo il video interessante...

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    3. Mik 84 e Tiger, la discussione su questo post è chiusa perché rischia di andare OT.

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  11. Scusi ma qui pubblico solo cose documentate o quanto meno ipotesi basate su fondamenti solidi. Quindi non darò seguito ad interventi apodittici di questo tenore.

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  12. Scusa Omar, vedo che in varie trasmissioni sta continuando il dibattito se Pacciani è morto innocente o, come dice qualcuno non colpevole. Te come la vedi la questione a livello strettamente legale?

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    1. Condannato in primo grado in attesa di processo di II grado, formalmente manca una sentenza definitiva per morte dell'imputato. Ma sono formalismi insignificanti, non ci cambia nulla dire che sia morto colpevole e innocente, il giudizio non ha avuto in realtà conclusione.
      Non possiamo neppure dire che sarebbe stato sicuramente condannato, l'esito di questi procedimenti è piuttosto imprevedibile.

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  13. Si ma quello che volevo chiederti è che, visto che la sentenza di II grado è stata cassata e non c'è stato il processo di cassazione è lecito affermare che è valida la sentenza di primo grado?

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    1. Certo che è valida; ma non era una condanna definitiva.
      Comunque non sono un giurista e a dire il vero l'argomento Pacciani colpevole-innocente non mi appassiona.

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  14. Scusa Omar leggevo qualche commento sul ruolo del CTU in un processo penale. Ma allora il CTU del pm ha il dovere di essere imparziale o no? E poi se ho capito bene, in ogni caso il suo parere è meno importante del perito del giudice. Giusto?

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    1. Non ho particolari competenze in mmateria di Codice di Procedura Penale. Il CTU nominato dal PM è un consulente della parte pubblica nel processo e risponde, nella sua relazione, alle domande poste dal PM. Certamente dovrà rispondere secondo scienza e coscienza, non raccontare balle per far felice il suo committente. Poi il giudice valuta autonomamente, come può pure valutare ed eventualmente disattendere, motivando, i risultati delle perizie da lui stesso disposte. Che io sappia, le consulenze chieste dal PM vengono presentate come memoria di parte e i consulenti di solito sentiti in qualità di testimoni. Così avvenne nei processi che ci interessano. Sta agli avvocati difensori contestare in giudizio risultanze che reputano criticabili.

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