Panorama da via di Faltignano (San Casciano Val di Pesa) |
Non è facile, naturalmente, contrastare sul loro terreno due
“maestri mostrologhi” quali sono Spezi e Filastò. Tuttavia, proviamo a
verificare; poiché Filastò scrive che il dato emerse chiaramente in
dibattimento al processo Pacciani attraverso la testimonianza di una figlia
(non si dice quale) e le testimonianze rese al processo del 1994 sono tutte
trascritte e pubblicate su “Insufficienza di prove”, il campo da esplorare è
abbastanza ristretto. Le figlie di Pacciani, Graziella e Rosanna, furono
sentite in dibattimento il 25 maggio 1994; è quindi sufficiente fare un copia e
incolla dal sito, creare un file word
(ad esempio) e applicare la funzione “trova”, cercando festa/feste, Cerbaia,
Unità, Ford.
Sentiamo Graziella interrogata dall’avvocato Fioravanti.
A.F.: Lei signorina ha
detto che il babbo, il sabato o la domenica vi accompagnava a delle feste
paesane, come ha citato lei, a Spedaletto, Chiesanuova, Cerbaia, San Casciano.
L’8 settembre 1985, lei è stata col babbo insieme alla Rosanna alla Festa de’
l’Unità a Cerbaia?
Presidente: Sono quasi
dieci anni fa. Nove anni fa. Se lo ricorda?
G.P: Si mi sembra una
volta ci portava, si alla festa a Cerbaia si ma non mi sembra in quella data,
non mi sembra in quella data lì.
A.F.: (…) Con che è andata alla festa di Cerbaia lei?
Con la macchina del babbo?
G.P: Ci portava lui
con la macchina, con la Ford.
A.F.: Con la Ford
Fiesta. Ecco, per caso, finita la cena non è che andando ad accendere la
macchina, per metterla in moto, non si è accesa?
G.P: Mah, a me mi
sembra che quella macchina lì non si è mai…
Presidente: Guastata?
G.P: Cioè almeno
quando si andava, si con la Cinquecento che aveva si ma non… Quella lì non
credo si sia…
Come conferma di un alibi per il sabato non sembra proprio
gran cosa; semmai, non conferma neppure l’alibi del babbo per domenica.
Sentiamo ora Rosanna.
A.F.: Senta, un’altra
cosa, lei andava insieme alla Graziella e al babbo alle feste paesane.
R.P.: Si.
A.F.: E’ andata alla
Festa de l’Unità nel settembre ’85 insieme al babbo a Cerbaia?
R.P.: Si.
A.F.: Fino a che ora
siete stati alla sera dell’8 settembre? Perché la Festa de l’Unità era l’8
settembre. Domenica.
R.P.: Eh, si rimase a
cena dopo, fino, non lo so, le 9:00, le 10:00.
Cerchiamo ora “sabato”. Non compaiono altre ricorrenze accostate a
festa o feste, se non la frase contenuta nella domanda sopra riportata
dell’avvocato Fioravanti (“il babbo, il
sabato o la domenica vi accompagnava a delle feste paesane, come ha citato lei,
a Spedaletto, Chiesanuova, Cerbaia, San Casciano”).
Non è tutto qui. L’amico Ale (paccianista sommo) mi
indirizza a un articolo della Nazione del maggio 2002, siglato M.N., che preannuncia
la puntata di Chi l’ha visto del 7 marzo (secondo The monster of Florenze, 14
marzo), in cui sarebbe andato in onda il ben noto scoop basato sulla relazione
Introna, che avrebbe dovuto portare alla revisione del processo. Purtroppo,
M.N. dimostra di non aver ben compreso i termini della questione, giacché
scrive: <<Cosa cambia se il delitto avvenne un giorno prima? Tutto
praticamente, perché per il sabato Pacciani ha un alibi credibile, era alla festa
dell’Unità di Cerbaia, lo videro decine di persone e, come se non bastasse,
tornando a casa con la figlia ruppe la sua vecchia auto e il meccanico dovette
andare a soccorrerlo per strada>>. Noi che a questo punto ne sappiamo
qualcosa di più rispetto a M.N. non dovremmo avere difficoltà a riconoscere nel
resoconto una confabulazione elaborata rimasticando elementi indigeriti del
dibattimento, in realtà riferiti al giorno 8. Non ho avuto la possibilità di
vedere quello che venne detto nel programma di Pino Rinaldi e chi fossero le
decine di testimoni di cui si sta parlando; ritornerò, se del caso, sull’argomento,
se e quando riuscirò a visionarlo. Posso ipotizzare che, perché lo scoop fosse
davvero uno scoop per il grande pubblico, non fosse sufficiente retrodatare il
delitto, ma affermare positivamente l’innocenza di Pietro Pacciani.
Nel frattempo, si rimane fermi quindi al discorso sulla
domenica; e da qui a poter affermare che ci siano decine e decine di testimoni
che certifichino un alibi di Pacciani per il sabato 7 e che la figlia lo
confermi in dibattimento, ce ne corre. Si potrebbe concludere che, in una sorta di concorrenza convergente
volta a smontare il teorema investigativo “CdM”, Filastò amplificò di molto, in
favore della sua tesi, quanto emerso in dibattimento e Spezi “gli andette
dietro”, come avrebbe detto la buonanima di Giancarlo Lotti.
E’ facile osservare che non tanto Pacciani non aveva alibi
per la serata del sabato quanto nessuno, dopo il primissimo intervento il 19
settembre, glieli chiese; come era naturale, giacché si era subito fissato il
giudizio, che oggi sappiamo errato, che il delitto risalisse alla domenica. E
d’altra parte, quand’anche si fosse investigato a più ampio raggio, chi, dopo
cinque anni (le indagini su Pacciani a San Casciano iniziano a quanto pare nel
giugno 1990), poteva ricordarsi di aver visto o meno il sospettato alla festa
dell’Unità di Cerbaia proprio il 7 settembre 1985? Tutta la questione, dunque,
resta in fondo irrilevante, se non per quanto si dirà nell’ultima puntata.
(Continua)
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RispondiEliminaCaro Frank, il problema non è tanto l alibi o non alibi di Pacciani, bensi il fatto che Pacciani non è mai stato visto la sera dell omicidio nelle vicinanze di scopeti. Ergo : cambiando data, non abbiamo piu la prova della sua colpevolezza.
RispondiEliminaCaro Frank, il problema non è tanto l alibi o non alibi di Pacciani, bensi il fatto che Pacciani non è mai stato visto la sera dell omicidio nelle vicinanze di scopeti. Ergo : cambiando data, non abbiamo piu la prova della sua colpevolezza.
RispondiEliminaSono perfettamente d'accordo, il mio intento nei due ultimi post era di smascherare quella che ritengo la leggenda mediatica dell'alibi di Pacciani il sabato. Quanto all'effetto concreto della retrodatazione, oltre al disastroso crollo delle sentenze CdM, direi che per quanto riguarda il solo Pacciani si ritorna alla situazione pre-processo 1994, ossia depurata dei testi arrivati in corso di dibattimento Nesi (2) e Longo: due testimonianze che la sentenza Ognibene ritenne decisive.Quindi l'effetto è devastante anche sul processo del 1994. Volevo scriverlo nell'ultima puntata, ma mi hai costretto ad anticipare.
RispondiEliminaDetto questo, abbandonando il piano processuale e a livello di discussione da bar, non si può nemmeno dire che, visto che il delitto è da far risalire probabilmente al venerdì, Pacciani era certamente innocente... o sbaglio?
Non si puo affermare con assoluta certezza l innocenza del contadino mugellano, ma "solo" la presunzione di innocenza. Come ben hai spiegato non vi sono alibi che possano escludere la sua colpevolezza. Come non vi sono prove della sua partecipazione ai delitti. Pacciani è morto in attesa di giudizio.... un giudizio che nemmeno la storia sarà in grado di esprimere.
RispondiEliminanemmeno la storia?
RispondiEliminacosì mi tagli le gambe :-(
scherzo naturalmente, ne sono ben conscio; ma tutta la storia resta terribilmente e malignamente affascinante.
Non è affatto vero quello che sosteneva Paolo Cochi. La sera del venerdì fu visto da Italo Buiani un uomo alla guida di una Ford Fiesta bianca con qualcosa di rosso sulla fiancata (la modanatura tipica appunto del modello) sbucare da una via posta a lato di via degli Scopeti a circa 300 metri dalla piazzola del delitto. Il teste era sicuro che si trattasse dell'imputato e qui non si pone il problema dell'auto prestata, come nel caso di Longo. L'auto poteva essere benissimo quella del Pacciani. Mi stupisce come sia sottovalutata o addirittura ignorata questa preziosa testimonianza.
RispondiEliminaLa testimonianza Buiani è molto interessante, col senno di poi, considerata la quasi certa retrodatazione del delitto. E' un vero peccato che sia stata trascurata all'epoca; e sì che Pacciani venne anche perquisito, e la Ford Fiesta era parte integrante del suo alibi (per la domenica). Un'occasione sprecata.
EliminaLa testimonianza Buiani è un perfetto esempio di come il libero convincimento dei giudici possa piegare i fatti da una parte o dall'altra: per il colpevolista Ognibene l'episodio era uno dei sopralluoghi o delle ricognizioni nella fase preparatoria del delitto (stante la datazione ufficiale, confermata dai periti in dibattimento); per Ferri non era altro che uno dei tanti esempi di suggestione indotta dai mezzi di informazione: la Ford Fiesta vista dal teste era la stessa notata da Zanetti, e l'uomo a bordo non era ovviamente Pacciani. In realtà potevano essere due le Ford Fiesta e magari una delle due era proprio di Pacciani.
EliminaPur non trovando convincente nessuna delle due impostazioni, faccio fatica a ritenere tutti i testi delle marionette in balia degli inquirenti o del potere persuasivo dei media.
Resterebbe in ogni caso da spiegare la storia un po' improbabile del prestito dell'auto, volendo prendere per buona la testimonianza dell'ottico Longo.
Provo a fare una ricostruzione. Il delitto avviene il venerdì, e l'autore è Pacciani. La domenica si reca a Cerbaia con le figlie e al ritorno la macchina ha un guasto. La sera si reca in Mugello a spedire la busta utilizzando l'auto di un amico o di un complice. Perchè mai l'assassino doveva spedire la busta subito dopo aver ucciso, portandosi dietro armi e feticci? è più logico pensare che abbia architettato il gesto di sfida agli inquirenti nelle 48 ore successive. Secondo me proprio il guasto alla Fiesta di Pacciani spiegherebbe il prestito dell'auto. Vi sembra uno scenario fantascientifico?
EliminaSì, in quanto non mi risulta sia stato individuato un compare di Pacciani che avesse un'auto simile a quella descritta da Longo. E penso che ci abbiano provato in tutti i modi. L'interesse su Lotti nasce proprio da questo. Faggi avrebbe avuto all'epoca una Peugeot 504 familiare(udienza 8 ottobre 1997).
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