Per il 2024 faccio qualche modesto proposito in campo mostrologico.
Ho deciso di accettare la sfida, più volta propostami da Antonio Segnini, a segnalare ed esplicitare quello che non mi convince (o meglio “non quadra”) nella sua ipotesi di Lotti serial killer unico dal 1974 al 1985.
Premetto che la storia raccontata da Segnini nel suo blog, nei suoi video su YouTube e da ultimo nel suo recente volume [“Quando sei con me il Mostro non c’è”] è romanzata, non perché l’autore abbia voluto comporla così, ma per oggettiva mancanza di informazioni sul presunto protagonista. Ora, se un romanzo è ben costruito, e quello di Segnini indubbiamente lo è, è difficile trovare dei punti deboli nella trama, soprattutto quando di un personaggio si conosce piuttosto poco. Faccio due esempi, relativi alle opere del grande romanziere francese Alexandre Dumas. “I tre moschettieri” è un romanzo di fantasia inserito in un’ambientazione storica. I personaggi (Anna d’Austria, il duca di Buckingham e anche d‘Artagnan) sono persone realmente vissute, gli avvenimenti hanno maggiore o minore riscontro nei libri di storia (l’assedio di La Rochelle,lo scandalo dei diamanti). Intorno a questo nucleo di realtà, Dumas intesse una meravigliosa storia d’avventura e amore; per quanto non è storico, subentra la “suspension of disbelief” del lettore, aiutata dalla maestria dell’autore. “La regina Margot” sempre di Dumas è un romanzo bellissimo e - a mio parere - sottovalutato: anche qui i protagonisti sono personaggi storici (Margherita di Valois e i suoi fratelli, Caterina de’ Medici, Enrico di Borbone e anche il protagonista principale, il meno conosciuto conte de La Môle) e gli avvenimenti sono tristemente noti (le nozze vermiglie di Enrico e Margherita e la concomitante notte di San Bartolomeo). Anche qui, il nucleo è storico, l’intreccio avventuroso/amoroso e la sovrastruttura sono dell’autore.
Allo stesso modo dei romanzi che ho citato, l’ipotesi di Segnini non è falsificabile. Come non si può dimostrare che d’Artagnan non abbia partecipato al recupero dei diamanti della regina, così non si può dimostrare che Lotti non sia il Mostro di Firenze. E come dimostrare che non sia davvero esistita un’affascinante e perfida dama soprannominata Milady, visto che un personaggio dello stesso cognome (de Winter) è attestato in altre fonti narrative? Tuttavia, è chiaro che l’intreccio è opera esclusiva dell’autore. Bisogna quindi ragionare in termini di minore o maggiore plausibilità; è possibile delineare una ricostruzione del personaggio Lotti che sia più lineare, più semplice, in una parola più verosimile di quella di Segnini? A mio parere essa esiste e ne ho parlato spesso in queste pagine: in breve, si tratta di Lotti falso testimone, estraneo alla vicenda, ma portato a confessare con il miraggio di non finire in carcere a far compagnia a Pacciani. In questo senso potrei rivolgere a Segnini l’opposta domanda: cosa non gli quadra in questa ricostruzione di cui ho scritto ad abundantiam? Sono consapevole che esiste qualche crux (la prima confessione di Pucci, la piazzola di Vicchio), ma ne parleremo con tutta calma e a tempo debito. Quindi metto in cantiere ufficialmente un saggio ispirato al Contra Celsum di Origene a confutazione delle false credenze su Lotti.
Altri propositi sono la visione del lunghissimo film di Francis Trinipet (credo sia solo il primo di una serie) la cui creatività artistica e documentaria ho sempre apprezzato. E come penitenza per miei peccati l’ascolto dei post a libero accesso di Marco Aufiero, perché conoscere le argomentazioni degli avversari è sempre necessario.
I moltissimi mostrologi che non ho citato mi perdonino, ma oltre alla storia del MdF ho tanti altri interessi, il tempo è poco e l’età avanza. Buon 2024 a belli e brutti!
Nota: mi sembra che recentemente Blogger abbia problemi ad accettare commenti se non inviati attraverso il browser Chrome. Chi trova difficoltà può comunque commentare sulla pagina FB dedicata: https://www.facebook.com/profile.php?id=100042219083689
@Direzione-mostrodifirenzevolumei.blogspot
RispondiEliminaNon so se sia un richiesta esaudibile, ma non è mica che si potrebbe avere anche anche una lista dei buoni propositi di Reimarus? Scrive bene. Ciò che dice è fresco ed interessante. Si vede che è coscienzioso e preparato. Insomma, merce davvero unica nel mondo dei così detti studiosi del mostro di Firenze. Praticamente l' unico leggibile. A mio avviso sarebbe quindi interessante avere un'anteprima degli argomenti che andrà a toccare nel corso dell'annata.
Chiedere è lecito rispondere è cortesia, ma si direbbe che noi miseri lettori per Reimarus non siamo alla sua altezza.
RispondiEliminaReimarus non è obbligato a leggere il mio blog e tanto meno a rispondere. Mi fa piacere che Lei, amico osservatore, lo apprezzi, ma il mio ruolo e influenza finiscono qui. Se R. invierà a sua volta un commento, lo pubblicherò.
EliminaChiedere è lecito rispondere è cortesia. Rispondere per interposta persona non so davvero nè cosa sia nè cosa valga. Cosa sia invece nemmeno degnarsi di leggere e rispondere dove si scrive e si commenta: ecco, quello so benissimo cosa sia e mi ricorda moltissimo il privilegiato concetto di "uguaglianza" di alcuni animali nella famosa orwelliana fattoria. Non è certo colpa sua Omar Quatar il comportamento da puzzetta al naso di "altri"; quindi per cortesia non fraintenda questo mio commento come una accusa nei confronti suoi o del suo ed egregio lavoro di approfondimento.
RispondiEliminaVa bene, ho pubblicato e per favore consideriamo questa discussione chiusa. Se qualcuno vuole intervenire invece costruttivamente su "La versione di Pucci" o "Mosche a Scopeti", argomenti che sto attualmente rivedendo, è bene accetto (naturalmente tranne Hazet).
EliminaTorno solo oggi a leggere il blog di Omar Quatar e vorrei anzitutto precisare che il mio interesse per la vicenda del Mdf è essenzialmente occasionale, ossia non ha affatto l'intensità, la partecipazione e la profondità che ha per quei non pochi che alla vicenda hanno dedicato e dedicano una diuturna opera di studio e di ricerca. Ciò posto, ben si comprende la ragione della "assenza" dello scrivente; come ho già avuto modo di scrivere in un'altra occasione, mi stupisce che persino un personaggio del tutto insignificante nel contesto della vicenda come lo scrivente diventi oggetto di supposizioni, che posso assicurare essere non fondate (e, come ho detto, se non mi si ritiene degno di fede su questo punto non so proprio che cosa farci). Ho notato che l'Autore del blog ha ripreso un mio commento, inserendolo in un post: ringrazio per l'attenzione. Colgo l'occasione per aggiungere che, se ho scelto di intervenire in questo blog, è per l'affinità di pensiero con l'Autore, per la logica del suo ragionare, per l'aderenza con quanto da tutti verificabile (materiali processuali), per il livello dei commenti, molti dei quali interessanti, e, invero, anche per l'inappuntabile cortesia dell'Autore. Se poi qualcuno ritiene che lo scrivente sia un "alter ego" dell'Autore o che abbia con lui canali di comunicazione al di fuori degli interventi pubblicati sul blog, ripeto che non so che cosa farci.
RispondiEliminaPassando a questioni di sostanza, debbo dire che la qualificazione ("romanzo") che l'Autore dà alla ricostruzione di A.S. mi trova del tutto d'accordo, e di essa avevo pensato proprio in questi termini. La verosimiglianza, carattere comune a molte opere romanzesche, non è indizio necessario di storicità o anche solo di probabile storicità (supposto che nella fattispecie verosimiglianza sempre vi sia); l'onere della prova "incumbit ei qui dicit", mentre è illogico richiedere la "probatio diabolica" di un'impossibilità o di un'inesistenza. Sul conto del L. serial killer unico osservo che la supposta corrispondenza tra la sua figura e il "profilo" che del responsabile dei duplici omicidi tracciato dal FBI in buona misura non esiste, perché gli esperti americani descrivono un soggetto che, per livello di scolarità e per attività lavorativa, non corrisponde con L., ed è anche dubbio che l'incapacità sessuale supposta dai "profilatori" di oltreoceano si riscontrasse nel L.; presentare il L. come un "furbacchione", esaltarne l'intelligenza perché in giudizio avrebbe "resistito" ai controesami da parte della difesa di Vanni non tiene conto del fatto che le sue sono state per così dire "audizioni protette", e se fosse stato, come avrebbe potuto e a mio avviso dovuto, essere incalzato dal Presidente del collegio giudicante, sarebbe probabilmente crollato, e come lui Pucci, e comunque appare di immediata evidenza che egli si rende ridicolo in plurimi passaggi delle sue dichiarazioni ("ex plurimis", tra i tanti esempi che potrebbero addursi, si consideri il ruolo di "pistolero forzato" che si attribuisce per Giogoli, dove gli sarebbe stato ingiunto addirittura di aprire la sequenza degli spari, pur non sapendosi, da chi l'avrebbe forzato, se L. avesse confidenza con armi da fuoco), che, esternate in una mescita anziché in un'aula di giustizia, avrebbero probabilmente destato scetticismo e finanche ilarità.
RispondiEliminaGrazie del commento di chiarimento Omar
RispondiEliminaL'Autore del blog, a fronte dell'invito formulatogli da A. Segnini a segnalare le criticità della ricostruzione che della figura di Lotti ha fatto lo stesso S., rovescia a buon diritto l'invito, rivolgendo la medesima sollecitazione con riguardo alla visione che l'Autore del blog ha del Lotti (falso testimone, mosso da un insieme di timori e di allettamenti). Lo stesso espediente dialettico può essere adottato a fronte di un eventuale interrogativo sulla spiegazione delle "prime" dichiarazioni di Pucci e Lotti: la domanda da farsi dovrebbe infatti riguardare anzitutto il motivo per il quale i due, anziché negare reiteratamente e ostinatamente di sapere qualcosa dei fatti criminosi sui quali s'indagava, resero dichiarazioni che altro non potevano che creare fastidi ad entrambi, e per uno dei due ben più che meri fastidi, quando contro di loro, apparentemente, non c'erano altro che le dichiarazioni di Ghiribelli e del suo protettore, ossia un asserito avvistamento di un'automobile fatto estemporaneamente di passaggio in orario ormai notturno.
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