A Calenzano la mattina è piovuto, nel viottolo ci sono
pozzanghere come nel 1981. La vite sulla destra, dietro la quale si nascose il
MdF, è stata espiantata e sostituita da giovani olivi.
Enorme contrasto tra la città ipermoderna, industriale e
commerciale (ancora o già abbandonata e disabitata, sembra una città morta di
un racconto di fantascienza), e pochi passi al di fuori, oltre il torrente, la
meravigliosa campagna di ulivi e cipressi rimasta come era nel 1500. Paesaggio
costruito dalla mano dell’uomo di un tempo e dalla mano dell’uomo di oggi
rovinato.
A Sant’Angelo a Lecore, via dei Sodi è interrotta per lavori
(come nel 1968!). Il campanello è moderno, all’interno 1 abita qualcuno con un
nome sudamericano. La casa è sempre bianca e il lampione c’è ancora. Si vede
certo in lontananza, ma da dove? Anche qui l’ambiente è molto trasformato
(cartelloni pubblicitari, centri commerciali, bar di lap dance e sexy girls);
ma la casina bianca dove tutto cominciò sembra rimasta immobile nel tempo.
Nessun commento:
Posta un commento
Il tuo messaggio apparirà dopo essere stato approvato dal moderatore.