In generale, non si può essere tutto per tutti. Non si può
essere contemporaneamente Paccianisti puri e Paccianisti-Merendari
e Merendari-Mandantisti e Narducciani e Sardisti e Lottisti e Innocentisti ecc.; bisogna
esercitare il discernimento e la ragion critica e, una volta fatto questo,
scegliere una ipotesi, poiché esse si escludono a vicenda; oppure, avere il
coraggio di sospendere il giudizio, ammettendo di non sapere e capire
abbastanza.
Non si può neppure, come qualcuno fa, attribuire al Mostro di
Firenze tutto il male accaduto in Italia dal 1968 al 1985; neppure tutto il
male accaduto in Toscana; e neppure tutto il male accaduto nella provincia di
Firenze; è pur sempre troppo e troppo diverso per un uomo solo. Infatti
gli assassini irrisolti continuano ben oltre il 1985, e certo gli assassini di
donne continuano ancora oggi. Ma la pistola non ha più sparato, il coltello non
ha escisso pubi, tagliato seni. Diamo
al Mostro di Firenze quello che è suo: gli assassini di coppie di giovani
amanti avvenuti intorno a Firenze tra il 1968 (forse, ma non è probabile) e il
1985.
Una serie non è un disordinato accumulo di elementi
disparati, è una successione legata da un filo conduttore, una sua logica
interna, riconoscibile per quanto perversa. Un omicida di massa, che uccide
indifferentemente chi gli capita sotto tiro, non è un serial-killer.
Più allarghiamo il quadro, meno possibilità abbiamo di
capire: il Mostro di Firenze non è
Gilles de Rais redivivo, non è anche il mostro di Bargagli, non è anche
Ludwig, non è anche Stevanin o Donato Bilancia, è lui e non altri.
C’è anche chi pensa (seriamente?)
che il MdF sia parte di un qualche complotto internazionale o dei servizi
segreti deviati, (anche della CIA e del KGB?), di una setta
esoterica-satanista, della massoneria, della Uno Bianca o, preferibilmente, di
tutte queste cose insieme. Naturalmente, non ci sono punti di contatti tra
queste ipotesi, poiché né la CIA era o è satanista, né la massoneria stava
dietro alla banda della Uno Bianca, che a me sembra, piuttosto, emulare i
nefasti delle bande di pistoleros del
vecchio West. Tanto meno ci sono punti di contatto con i delitti del Mostro di Firenze.
Cosa, ad esempio, quel gruppo di banditi, rapinatori e assassini in divisa
abbia da spartire con un soggetto (o, ammettiamolo per puro amore di ipotesi,
più soggetti) dediti ad omicidi per libidine (lustmoerder, in criminologia) non mi è e non mi sarà mai chiaro, a
meno di veramente clamorosi sviluppi.
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