giovedì 1 gennaio 2015

Perché è importante la 128 rossa


Vengo accusato di aver detto un'enormità per aver scritto sul forum storico la seguente frase:

 "Addirittura, anche il possesso o meno dell'auto rossa potrebbe non essere decisivo, in fin dei conti (ma allora verrebbero a mancare i riscontri esterni sui quali si basarono le sentenze). Mi ero intestardito sulla via di fuga a Vicchio, ma senza risultato concreto, purtroppo. Addirittura addirittura (!) anche la datazione del delitto alla domenica potrebbe essere un errore di memoria o suggestione indotta. Di tangibile in questo mondo ci sono solo le cose (res)."

Cerco di spiegarmi meglio, la mia predilezione per la sintesi tacitiana può forse dare adito ad equivoci. Cominciamo dall'auto. Lotti inizialmente è incerto su quale auto "mandasse" (nel particolare linguaggio tosco-lottiano) quella famosa sera (quale? Per la data rimando ad un prossimo post) in cui si fermò a fare pipì sotto la piazzola di Scopeti. Nel confronto con il Pucci del 11 febbraio 1996, è il secondo a ricordargli e confermargli quale auto usasse ("Avevo il 128?" "Il 128, sì" "Ma quella rossa?" "Quella rossa, proprio…"; sinteticamente, in Giuttari, Il Mostro, pag. 171). Lotti può fingere di non ricordarsi, non ricordarsi veramente; o, terza ipotesi, non essere proprio stato quella sera a Scopeti, né con la macchina rossa, né con quella celeste. E' facile osservare che gli inquirenti stanno cercando la conferma della presenza di una macchina rossa ferma sotto la piazzola la domenica sera 8 settembre 1985.

 Ora, cosa accadrebbe se venisse dimostrato (è allo stato pura ipotesi accademica) che Lotti non disponeva più a quella data della 128 rossa? E' possibile che Lotti ricordi male, venendo indotto in errore dal Pucci, a sua volta indotto in errore da chissà cosa? In teoria sì. Provo a ricordare quale auto guidassi, ad esempio in un determinato giorno – o anche mese – di dodici anni fa, magari proprio l'anno nel corso del quale rottamai un'auto vecchia e ne acquistai una nuova. Non ci riesco, senza l'ausilio delle carte (assicurazione, ricevute del bollo ecc). Per fare ancora un esempio personale: molti anni fa feci un viaggio in Irlanda, avevo una Ford Fiesta blu. Perché ne sono certo? Perché sulla via del ritorno l'auto mi diede dei problemi. Anni dopo (quindi il ricordo dovrebbe essere più recente) feci un viaggio in Normandia. Con quale macchina? Non lo ricordo assolutamente. Perché non lo ricordo? Perché il mezzo non mi diede alcun problema. Ricordo che vidi l'arazzo di Bayeux, questo mi è rimasto impresso. Perché mai dovrei ricordare con quale auto arrivai fin lì? Se ora mia moglie mi dicesse: "Avevamo la Uno rossa all'epoca", non potrei non concordare con lei. Se poi mi dicesse: "No, ora ricordo meglio, avevamo già la Uno bianca" non potrei smentirla (se non, ripeto, controllando le carte).

Allora, torniamo alla domanda iniziale. Se si scoprisse che la Fiat 128 rossa era già stata ritirata dallo sfattino prima del 6-8 settembre 1985, si potrebbe concludere che Lotti ha sicuramente mentito, svalutando così in toto il resto della sua testimonianza? No; ma l'effetto sarebbe ugualmente catastrofico per il processo, poiché verrebbe a cadere il riscontro esterno principale, ossia la testimonianza Ghiribelli, che dice di aver riconosciuto quella sera un'auto simile a quella del Lotti (sul modo in cui tale "riconoscimento" avvenne, ho già discusso ad abundantiam). Questo per quanto riguarda la fase dell'indagine; ovviamente, poi, visto come andò il dibattimento e la pervicacia con cui il Lotti difese con le unghie e con i denti la sua presenza a bordo della 128 rossa, il poter caducare questo elemento sarebbe stato, dal punto di vista giudiziario, comunque decisivo.


Su come si possa sbagliare data, un prossimo post. Auguri a tutti per il nuovo anno.

16 commenti:

  1. Quella 128 rossa venne segnalata anche a travalle. Giusto?

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  2. A Travalle si tratta di un Alfa GT rossa e viene tratto l'identikit del guidatore - che non è certo simile né a Giancarlo Lotti né al S. Vinci

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  3. Ho fatto confusione fra marca e modello. Fu vista da due ragazzi che quasi furono arrotati su un ponte. Ma quale era di preciso? Perché all'opposto del luogo dell'omicidio c'è una passerella sulla marina

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  4. no, è il ponte stradale che c'è ancora adesso all'inizio di via dei prati

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  5. Scusate, ma guardate bene l'identikit del guidatore......a chi somiglia? Fronte ampia e senza capelli davanti. Se non erro a Firenze in quel periodo ( ma anche dopo ) c'era in personaggio ( lo diceva anche mio padre ) che portava dei capelli posticci per coprire la calvizie in quel punto della calotta cranica; un tipo che non si poteva nemmeno nominare: Somiglianza+parrucchino, è come fare 2+2, no?

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    1. Fammi indovinare: un medico con il "grembiulino". A firenze come altre città, tipo Perugia, la Loggia le banche e la Curia sono come la Trinità

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  6. Omar Quatar, secondo te a chi poteva somigliare l'identikit di cui sopra? Ma poi quel tipo aveva a che fare col duplice omicidio? Rimarranno queste, sempre domande insolute? Come vedi non sono ferratissimo sulla dinamica di quel delitto. Qui oltre ai testimoni che incrociarono il tipo dall'aria stravolta, quali potrebbero essere eventuali altre fonti? Cordialmente......

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    1. Può assomigliare in parte al Faggi, il quale però, come si dice al processo, non ebbe mai un'auto di quel tipo. Senza essere per forza l'assassino, il tizio poteva aver scoperto i cadaveri, ad esempio...

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    2. Ma il Faggi non era semipelato anteriormente nemmeno negli anni novanta; poi mettendo vicino la foto all'identikit la somiglianza non sembra esserci affatto; non occorre esser dei fisionomisti.

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    3. Sì, infatti io non sono per nulla fisionomista. Al processo di I grado l'identikit venne utilizzato in chiave accusatoria (tanto che Canessa chiese l'ergastolo, mi sembra), ma sconfitto.

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  7. Quei ragazzi definirono con certezza la direzione di quell'auto sfrecciante? Mi spiego: da che parte attraversò il marina? Ricordo che il luogo del duplice omicidio é in corrispondenza dell'argine dove c'è un passaggio pedonale sul torrente. Magari l'assassino lo usò per poi raggiungere l'auto posteggiata dall'altra parte....

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  8. ma no, l'auto veniva da via dei prati, proprio dal luogo del delitto. Le testimonianze al processo CdM si possono leggere qui:
    http://insufficienzadiprove.blogspot.it/2013/10/rossella-parisi-processo-contro-mario.html

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  9. E che dire di quel quasi testimone oculare, un emiliano che aveva campeggiato li vicino? A suo dire dopo il delitto transitarono un'ambulanza e altri mezzi "sospetti".

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  10. Questa credo di averla letta solo su facebook, non posso valutarne l'attendibilità

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  11. Sí mi sembra una bischerata. Travalle non é un posto a campeggio e tanto meno ad ottobre. Quella notte se non erro pioveva. Ps: mi confermi se la piccola croce che era sul cippo sul luogo dell'eccidio é stata portata via?

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