sabato 1 febbraio 2014

Perché proprio Pietro Pacciani


Pacciani entra nelle indagini per due motivi: lo screening sui condannati per reati sessuali disposto da Vigna, per il quale sarebbe anche forse fuori dai limiti di età, ma prima ancora per la lettera anonima del settembre 85 immediatamente successiva al delitto di Scopeti, scritta, come poi si scoprirà, da un compaesano che del Mostro nulla sa, ma è insospettito dallo stile di vita di PP. La lettera non accusa esplicitamente Pacciani del delitto, come sostenne al processo Perugini, ma, al di là delle legittime proteste in chiave difensiva dell’avvocato Bevacqua, il collegamento è chiarissimo, nei fatti e nelle date.

Ora, che l'ultimo delitto della serie sia avvenuto a San Casciano è indubbiamente una casualità.

Mi chiedo: se il MdF avesse ucciso in un qualsiasi altro comune della provincia di Firenze, come aveva già fatto e ben poteva ancora fare, se i francesi si fossero accampati da qualche altra parte o se a rivestire il ruolo di vittime fosse stata un'altra sfortunata coppia, la lettera anonima sarebbe ugualmente partita? Probabilmente no... e in quel caso il nome di Pacciani sarebbe mai stato ri-tirato fuori dopo la perquisizione negativa del 19 settembre, visto tra l'altro che i duplici omicidi terminarono? I sospetti a suo carico non sembrano essere molto cogenti, anche la ricerca di quelli che erano liberi al momento degli omicidi e impossibilitati nei periodi di silenzio non gli si attaglia per nulla, Pacciani è ininterrottamente libero dal 1968 al 1985 (e oltre), salvo errore.

Naturalmente, senza Pacciani non c'è più Vanni, non c'è Lotti, non c'è il dottore, non ci sono i mandanti gaudenti, nulla; nel senso che le indagini avrebbero potuto prendere tutt'altra strada. Invece, tutti i processi sono condizionati dalla figura di Pacciani e del suo ruolo, mai dimostrato, di esecutore-killer. Quindi, a quanto pare, tutto parte da una denuncia anonima di uno che non sa niente se non che Pacciani maltratta moglie e figlie.

O sbaglio? 

7 commenti:

  1. Chiedo scusa se scrivo qui, ma sono curioso di conoscere la sua opinione su un argomento che è stato recentemente oggetto di discussione sul blog di Antonio Segnini. Secondo Lei Pacciani era un guardone? Le sembra verosimile l'ultima delle tante spiegazioni che diede a proposito del numero di targa che aveva annotato insieme alla parola 'coppia' - di averlo cioè trascritto per prendere informazioni sul possessore dell'auto in questione, col quale aveva avuto un litigio?

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  2. E' possibile. Abbiamo avuto recentemente, grazie ad Antonio e alla sua fonte, un'interessantissima relazione della SAM, redatta dopo l'incontro con la S.C. del 2 dicembre 1995, nella quale, pensando ai due individui visti dalla teste De Faveri, la S.C. nomina spontaneamente "Torsolo" a lei ben noto come guardone. quindi identifica i due in pacciani e vanni, impegnati in attività voyeuristiche, salvo poi rifugiarsi in corner appoggiandosi a voci di paese.
    Quuesto passaggio lo ritengo significativo e il biglietto trovato a pacciani certamente inquietante, anche se può far pensare più a un'attività di ricerca / perlustrazione per conto di altri, magari a fini di lucro o ancor più probabilmente a tentativi di ricatto.

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    1. Ne deduco che anche per Lei Pacciani era un guardone. Io anche lo penso, Segnini è di opinione contraria. Non capisco bene come il biglietto possa inquadrarsi in un'attività di ricerca per conto di altri. Per ricatto cosa intende? Pacciani ricattava il ragazzo perchè l'aveva sorpreso con una partner che non era la fidanzata?

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    2. certamente ci potevano essere ricatti a danno di una coppia clandestina, che non sarebbero venuti fuori al processo per ovvi motivi; oppure una segnalazione a favore di altro guardone disposto a pagare. Naturalmente si tratta di illazioni, chiaro che la giustificazione addotta da pacciani sembra risibile, come tante altre.
      vorrei chiarire che svalutando i testimoni algebrici, come io tendo a fare, non si ottiene la dimostrazione dell'innocenza di pacciani, ma si constata semplicemente la mancanza di testimonianze attendibili a suo carico (e una evidente forzatura delle indagini, già peraltro in atto dall'inizio).

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    3. Per forzatura iniziale immagino intenda l'individuazione sulla base dei precedenti. Ma non può pensare che dall'individuazione di un personaggio sospetto si sia potuti giungere a rinviarlo a giudizio con nulla in mano. Tralasciando le attenzioni per i sardi, tutti i personaggi con gravi precedenti, perquisiti dopo gli ultimi delitti, segnalati dagli anonimi e in carcere alla fine degli anni 80 furono oggetto di indagini (perfino il povero e già defunto Narducci!). Se l'unico disgraziato che assommava in sè tutti gli elementi sospetti - compreso quello geografico - era Pacciani, forse meritava un'attenzione particolare. Ma senza indizi sarebbe stato scagionato anche lui, a mio avviso.

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  3. No, per forzatura intendo quello che avvenne in corso di indagini e processo del 94: il quadro, la cartuccia nell'orto, l'asta guidamolla, le perizie sull'altezza, le testimonianze demenziali (mancata scrematura dei testi attendibili), le figlie messe in mostra, il seno sinistro della Miranda e della Sperduto e molte altre cose. L'assimilazione del delitto di Tassinaia con quelli del mostro non sta in piedi, a mio parere. Il profilo geografico di pacciani è invece molto interessante, ma non è neppure un indizio, semmai può essere un elemento di sospetto.

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    1. Su alcune cose posso essere d'accordo. Il quadro fu Pacciani a modificarlo e ad attribuirsene la paternità. In ogni caso non fu quello a determinarne la condanna. Sulla cartuccia, francamente trovo una forzatura considerarla una forzatura :) Ho l'impressione, ma non è il Suo caso, che il clima morboso creato dai media durante il processo del 94, abbia prodotto una sorta di avvelenamento collettivo che ha giovato all'imputato. Pacciani colpevole ad ogni costo, quindi il mostro deve essere per forza un altro. Come avevo già scritto in un precedente commento, il profilo geografico acquista forza, a mio modesto avviso, perchè si lega a mille altri elementi e in particolare alla fine dei delitti, che con Pacciani trova una spiegazione molto semplice. Questi due elementi ne fanno un personaggio unico tra i sospettati.

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