martedì 8 luglio 2014

Coincidenze (7)


Un altro personaggio della vicenda al centro di numerose coincidenze negative fu Salvatore Vinci; la prima, ovviamente, è che dopo il suo arresto i delitti cessarono; una seconda che due donne a lui legate (la prima moglie Barbarina Steri, l'amante Barbara Locci) morirono in circostanze misteriose. Una coincidenza singolare, ma che potrebbe essere innocente, è invece la sua presunta frequentazione di Luisa Meoni, una delle prostitute uccise a Firenze in coincidenza con gli "anni del Mostro". La Meoni, assassinata nel proprio appartamento il 13 ottobre 1984, quando Salvatore Vinci, dopo Vicchio e la scarcerazione dei due cognati, era divenuto ormai il principale sospetto nell'ambito della "pista sarda", abitava in via della Chiesa 42. Proprio in quello stabile Salvatore Vinci, aveva detto di essersi recato per un intervento nel pomeriggio del giorno 9 settembre 1983, il giorno in cui venivano uccisi a Giogoli i due ragazzi tedeschi (interrogatorio del 11 settembre). Non mi è noto se l'alibi (se di alibi si può parlare, essendo riferito al pomeriggio e non alla tarda sera) venne verificato all'epoca, ma sembra di no; probabilmente si procedette successivamente, accertando che le altre famiglie abitanti in via della Chiesa non avevano richiesto l'intervento della ditta di Salvatore e deducendo dunque e contrario che l'uomo si era recato dalla Meoni. Il fatto sembrerebbe comprovato dalla testimonianza di un dipendente del Vinci, S.C., che interrogato dai CC dirà "di ricordarsi perfettamente, che in una circostanza, al rientro di un intervento in via della Chiesa, egli ha riferito di aver avuto un incontro con una prostituta" (vedi rapporto Torrisi). D'altronde, nell'abitazione della Meoni venne rinvenuta una ricevuta emessa dalla Pronto Intervento Casa, ma risalente al 1982, segno evidente che la conoscenza tra i due era precedente; sul pianerottolo venne inoltre trovato un adesivo pubblicitario della ditta. E' chiaro che il fatto in sé può essere letto e interpretato in diversi modi: il colonnello Torrisi ipotizza che il Vinci sia il responsabile (anche) dell'omicidio della donna, ravvisando una somiglianza con la morte di Barbarina Steri; ma non sa e non può dire quale mai possa essere il movente dell'omicidio. Il fatto di essersi recato o meno in via della Chiesa 42 alle ore 16 del giorno del delitto di Giogoli, vero o meno che fosse, sembra totalmente ininfluente dal punto di vista investigativo; bisognerebbe immaginare che la Meoni fosse divenuta depositaria di chissà quale segreto inerente il caso del Mostro di Firenze e sia stata eliminata per non farla parlare, essendo lei dedita all'alcol. E sembra strano che un soggetto che viene descritto come molto controllato e riservato come Salvatore sia andato a confidarsi – o in altro modo tradirsi – con una prostituta. 

In sostanza, il rapporto tra i due è reale ed accertato, ma l'interpretazione malevola è, a mio modo di vedere, forzata e priva della necessaria coerenza logica. Rimane dunque, come dicevo prima, una delle tante "sfortunate coincidenze"; ma anche uno dei tanti segni di un modo sciagurato di condurre le indagini, sempre troppo superficiali, sempre troppo in ritardo; e con la pretesa, poi, di supplire con la fantasia alle carenze investigative.

39 commenti:

  1. Ciao Omar ,una altra strana coincidenza é il Lotti nella piazzola di Vicchio a spiare Pia E Claudio , ora grazie a te e a Hazet nutro dei dubbi su Lotti mdf , ma resta cmq una coincidenza incredibile che uno che si é autoaccusato misteriosamente ha avuto contatti con delle vittime pochi giorni prima del duplice omicidio,forse non era il mdf ma aveva a che fare con la storia , sono sempre stato un sostenitore del sk solitario , ma ci sono diverse concidendenze per più persone in quel giro tra Sardi e cdm , puó darsi che dai delitti seriali dal 81 in poi il mdf puó aver avuto collaboratori.... Vorrei avere un tuo parere riguardo all'articolo del Maresciallo Fiori portato a Tricomi inerente il processo del 68 a Perugia , é stato un anonimo a spedirlo? Era solo quel articolo o c'era anche un biglietto scritto a mano ? Questo é un passaggio cruciale ...Scusa il disturbo ma tra i mie guru del caso , ti ho eletto guru supremo data la tua competenza e in più l'imparzialità di non avere tesi personali da portare avanti ad ogni costo...

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  2. Lotti nella piazzola di Vicchio: forse.
    Lotti a spiare Pia e Claudio: lo dice lui e Pucci.
    Sappiamo quanto il duo sia affidabile.
    messaggio anonimo? ci credo poco, senza poterlo escludere del tutto, per motivi che ho spiegato, penso chiaramente, nel mio libro.
    grazie della stima, ma non ti conviene seguire un guru che ammette di non sapere; che razza di guru è?

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  3. Il Vanni disse che il Lotti gli parló della coppia che faceva l'amore sul Pandino nella piazzola di Vicchioi sembra nel 96... dopo Non só se era in chiaro in quel periodo o era nelle condizioni pietose che ha dimostrato nel parlare di Ulisse al Nesi...

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  4. conosco questo passaggio solo attraverso parole di riporto (ad esempio qui: http://insufficienzadiprove.blogspot.it/2009/09/udienza-del-19-maggio-1999-10.html) perché non mi risulta che il verbale sia pubblicamente accessibile. E' troppo poco per concludere per un'ammissione da parte di mario vanni, che brillante non era mai stato, basti pensare alla sua disastrosa deposizione al processo pacciani, ma non era del tutto fuori di mela come sarà qualche anno dopo.
    d'altra parte:
    se la cosa è vera, è una conferma dell'ipotesi investigativa Cdm e non si accorda per nulla con l'ipotesi rampante (si fa per dire) Lotti mostro unico.
    Ciao

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  5. Mi sembra che le coincidenze su Salvatore Vinci siano ben poca cosa. La Steri e la Meoni non furono uccise a colpi di pistola nè a coltellate, e quindi non c'è nessuna analogia con le vittime del mostro. La Meoni era una prostituta per altro, e chissà quanti clienti riceveva. Il fatto che con l'arresto di Vinci cessarono i delitti viene depotenziato dalle perquisizioni subite prima e subito dopo Scopeti. Immaginare Salvatore come autore dell'ultimo delitto del mostro è come pensare che Pacciani potesse uccidere dopo la scarcerazione del 91. Mi sembra incredibile che tanti ritengano Pacciani vittima di un complotto investigativo e giudiziario, e non si indignino per il trattamento subito da Salvatore, rinviato a giudizio in maniera pretestuosa per la morte della prima moglie perché non si poteva incriminarlo come mostro di Firenze. Non si può dire di Salvatore neppure che sia un assassino. Come è diversa la situazione di Pacciani...

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  6. Omar, ha avuto modo di leggere la sentenza di assoluzione di S. Vinci del 1988? Mi pare che, a fronte dei ragionamenti ineccepibili dei giudici di Cagliari, la leggenda che vorrebbe che a Villacidro fosse nato un feroce assassino possa essere ragionevolmente abbandonata. Cosa ne pensa?

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    1. Ho letto la sentenza, ma non in maniera sufficientemente approfondita da poter esprimere giudizi. Il processo si era messo subito male per l'accusa; ma sappiamo che la verità processuale che risulta dal dibattimento interpretato dal libero convincimento del giudice a volte è fallace. Quindi una lettura istruttiva, della quale ringrazio l'amico Segnini, ma non dirimente, qualora mai avessi avuto una seria convinzione su S. Vinci nel ruolo di MdF, convinzione che in effetti non ho mai nutrito.
      Aggiungo che una quota di magistratura e CC rimase convintissima della colpevolezza del Vinci e questo mi ricorda qualcosa...

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    2. Se la frase finale allude alla vicenda Pacciani, mi pare che ci siano delle belle differenze. Una morte provocata per inalazione da gas non ha nulla in comune con i delitti del Mostro di Firenze. Per altro si era trattato con ogni probabilità di suicidio. Non fu neanche accolto il ricorso dell'accusa e non ci fu appello. Nel caso di Pacciani, un omicidio compiuto in campagna con l'uso del coltello mi pare che possa richiamare i delitti del Mostro. L'assoluzione nel 96 capitò quando le indagini sui complici del Mostro, giuste o sbagliate che fossero, erano in piedi da mesi. O forse ho capito male?

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    3. Ha capito benissimo e a me le analogie nel comportamento di polizia giudiziaria (polizia - carabinieri) e magistratura sembrano evidenti. Una volta individuato un possibile colpevole non lo si molla più. Tanto si erano intestati che il giudice istruttore di Cagliari ordinò poi pretestuosamente mesi dopo quella perizia psichiatrica che all'interno del processo non si era potuta - giustamente a mio parere - fare. Al che l'ex imputato prosciolto pensò bene di cambiare definitivamente aria.
      Mentre per PP si reperirono testi palesemente e vorrei dire oggettivamente inaffidabili che i giudici ritennero buoni con sentenze zeppe di errori di logica e di fatto.

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    4. Si riferisce ai testi alfa, Beta ecc. o ai Longo, Nesi, Buiani... del 94? Secondo me ci sono delle differenze tra le due vicende e non di poco conto. Il teorema Torrisi non sta in piedi, l'ipotesi Pacciani resta valida e spiega due fattori importanti: la scelta dei luoghi e la fine improvvisa della catena delittuosa.

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    5. Veramente la fine della catena delittuosa la spiegherebbe meglio - dal punto di vista cronologico - l'incarceramento di Vinci. Comunque, poiché non vi sono certezze, ogni opinione è lecita.
      Mi riferisco a Alfa Beta Gamma; comunque anche i testi del primo processo, pur certo in buona fede, non scherzano.

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    6. Certo, ogni opinione è lecita, ma forse è il caso di accantonare quelle poco probabili. Nel caso di Vinci la coincidenza dell'arresto con la fine dei delitti è l'unica. Con Pacciani ce ne sono molte altre. Soprattutto Vinci era controllato, quindi l'ipotesi che potesse aver ucciso in una finestra temporale ristretta, e prima aver fatto perlustrazioni, individuato le vittime e dopo aver preparato e spedito la lettera in procura è debolissima. Pacciani che dopo la perquisizione fa trascorrere un'estate senza uccidere e poi viene arrestato ed è costretto a fermarsi non vedo quali punti deboli possa avere. Considerando i tanti elementi a contorno. Ad oggi, nonostante centinaia di ipotesi, libri, convegni e chiacchiere di ogni tipo, nessuno è riuscito a trovare un colpevole più credibile. A mio modesto parere, ovviamente.

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  7. Scusate ragazzi senza voler entrare nel merito di SV mostro di Firenze ma basta leggersi un po' gli atti del presunto suicidio di Villacidro, studiarsi giusto un poco la storia sociale della Sardegna e del codice barbaricino per avere un'idea più precisa della questione. Inoltre, si possono trovare numerose informazioni online su Barberina, suo fratello, Antonio pili, ecc. Che SV sia il mostro di Firenze non si sa, ma che il suicidio della sua prima moglie sia Moooooooooooolto ambiguo dovremmo essere d'accordo tutti.

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    1. Non ho approfondito più di tanto quella vicenda. So che Segnini ci ha scritto un lungo articolo: http://quattrocosesulmostro.blogspot.com/2019/02/omicidio-o-suicidio-1_31.html
      e seguente

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  8. @Akasha
    la morte della Steri NON(sic!) può essere "ambigua"[cit], altrimenti si corre il rischio che diventi ambiguo anche:
    - il delitto di Signa
    - la passeggiata in solitaria di NM sul pietrisco aguzzo verso nessuna luce visibile
    - il segreto del menage a trois SV-BL-SM
    - il primo abbandono della RM ed il delitto del 1974
    - il fornire ripetutamente alibi falsi
    - la carcerazione preventiva del SV e la cessazione dei delitti del mdf
    - la morte della Meoni
    - la perizia grafologica
    - la accertata e garantita dalla stessa Winchester presenza di antimonio nella fabbricazione dei loro cal.22 H (nelle palle non nell'innesco, ma i GSR arrivano anche da quelle)
    - etc etc

    Diciamo piuttosto che fa strano che:
    a) nel 1960 SV se la facesse addosso nei pantaloni a rientrare a casa propria per paura di trovarci dentro il Pili nudo, tanto da dover prima correre a chiamare aiuto (o 'testimoni')

    e appena pochi anni dopo:

    b) nel 1964 essere invece diventato così tutto ad un tratto un gran bel cuor di leone, tanto da minacciare di impiccare uno e presentarsi armato di corda sotto casa del minacciato

    Ma tanto per SV, si sa, ogni cosa è solo l'essere incapaci & prevenuti dei Carabinieri, casuale coincidenza e comunque tutto è sempre scusabile.

    hazet

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    1. Ciao Hazet, ben ritrovato. Avrei una domanda per te che non vuol essere provocatoria, anzi.
      Se SV fosse stato il mdf, perché dal '68 in poi avrebbe continuato a usare la stessa pistola ?
      Ti ringrazio se vorrai rispondermi in modo che io possa capire.
      Conosci la frase "non hai capito davvero qualcosa se non sei in grado di spiegarlo a tua nonna"? Ecco!
      Grazie della risposta e dello spazio che ci offre Omar
      Stefania
      P.s. immagino che questa domanda ti sia già stata fatta, ma come sai seguo da poco il caso.
      Grazie di nuovo.

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  9. @Unknown:
    risposta per punti [*0]

    1) la pistola funzionava? SI

    2) la pistola (intesa come calibro, potenza di fuoco, penetrazione, etc) era sufficiente allo scopo? SI

    3) le pistole non registrate a proprio nome crescono sugli alberi o le si trova ogni due passi per strada? NO

    4) per il 1968 c'era un colpevole dietro le sbarre? SI

    5) per il 1968 cercavano[*1] un complice? NO

    6) nel 1982 a legame con Signa 1968 scoperto, il SM fece il suo nome? NO

    7) la pistola era registrata a suo nome, aveva SV il porto d'armi, aveva SV denunce a suo carico di possesso di armi? NO / NO /NO

    8) dal 1968 al delitto del 1982, passano ben 4 duplici delitti [*2], ossia 8 morti ammazzati proprio con quella stessa arma e quelle stesse modalità e devianze a sfondo maniacale? SI

    9) i maniaci si affezionano ai loro 'strumenti'? SI

    10) la pistola a differenza del coltello, delle escissioni degli spostamenti dei corpi, dell'occultamento dei corpi,
    etc, compare sempre ed in tutta la serie 1968-1985? SI

    11) quella pistola quindi può essere considerato il feticcio-totem privato del maniaco mdf? SI

    12) quella pistola lasciava una impronta specifica sui bossoli, a mhò di univoca firma? SI

    13) l'uccisione di una coppia in macchina con una differente arma avrebbe potuto non essere assegnata al mdf? SI

    14) il mdf è possibile che oltre il "piacere/soddisfazione " contestuale dell'uccidere in sè, traesse anche una qualche forma di "piacere/soddisfazione" dalle notizie che poi apparivano a mezzo tv e stampa sulle sue azioni delittuose? SI

    15) il SV era tanto stupido, specie dal 1982 in avanti, da conservare la pistola in casa sua o in sue pertinenze? NO

    16) per un maniaco sk, quella pistola-feticcio era il 'legame idealizzato' col delitto del 1968 e magari ancor più proprio con la morte della Locci? SI

    NOTA:
    ulteriori altri 5 o 6 punti te li salto che tanto il refrain ormai dovrebbe essere comprensibile e c'è il limite dei caratteri nelle risposte.
    Ti aggiungo solo che siccome all'epoca non c'erano i teklefoni cellulari, quando anche mai ci fosse stato un testimone oculare ad un delitto: questi doveva innanzitutto andarsene e raggiungere un telefono funzionante, di notte in campagna, o raggiungere casa o una caserma dei CC. Aspettare che le FF.OO. andassero a verificare che la sua segnalazione non fosse falsa e poi solo a quel punto diramare l'allarme per far instaurare qua e là dei posti di blocco.
    Ossi: il mdf avrebbe comunque e sempre fatto a tempo ad andarsene e scomparire senza problemi. Cioè: il mdf rischiava di essere preso solo e se a vederlo mentre uccideva era una macchina delle FF.OO.
    E quindi, se la pistola non te la tieni a casa per farla trovare appositamente in una perquisizione: SV non rischiava proprio nulla in quel senso a non cambiare l'arma.

    La domanda corretta, quindi, dovrebbe invece essere:
    * "ma perchè mai il SV (o qualsiasi altro mdf) avrebbe dovuto cambiare l'arma?" *

    ///
    [*0] in ordine casuale
    [*1] inteso ovviamente come in antes 1982
    [*2] 4 perchè non includo Signa, delitto per il quale dubito assai fortemente che a sparare sia stato SV per quanto più che assai probabilmente partecipe all'azione

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  10. @Unknown

    mi accorgo ora di non aver sufficientemente chiarito un punto messo in elenco, ed è un punto "importante" [specie visto che non hai chiesto in generale ma di nome in particolare e a partire da un delitto particolare].

    Quindi provvedo al chiarimento, partendo da una domanda:
    Q) quali sono i mezzi per entrare in possesso di un'arma?

    1) fai porto d'armi, l'acquisti e viene registra a tuo nome.
    PRO: hai l'arma che scegli/vuoi
    CONTRO: è registrata a tuo nome

    2) se hai amicizie nel mondo della malavita o dell'estremismo politico o in quella fascia borderline di persone che magari son pure rispettabilissime ma... con eccezioni: ti rivolgi a uno di questi e gliela compri.
    PRO: l'arma non risulta a tuo nome
    CONTRO: devi conoscere le persone a cui chiedere; devono effettivamente avere un arma da vendere; non ti devono tirare il pacco; devi avere i soldi per pagarla; chi te la vende SA che ti ha venduto un'arma [tipo e modello]

    3) come per il punto 2, ma come più comunemente avviene: se conosci ti rivolgi ad un armiere della mala, che te la affitta per il tempo/crimine.
    PRO: come punto 2
    CONTRO: come punto 2, ma in più: l'arma la devi restituire; e l'armiere deve sapere [perchè il prezzo cambia] se l'arma verrà usata per una rapina[esempio] o per un omicidio.

    4) la rubi. a) da solo. b) in compagnia di altri.
    PRO: l'arma non è intestata a tuo nome
    CONTRO: b) il/i complici sanno che tu sei entrato in possesso di un'arma

    5) la compri e poi ne denunci lo smarrimento/furto[fittizio]
    PRO: hai l'arma che scegli/vuoi
    CONTRO: anche se ne hai denunciato il furto [fittizio] a te in ogni caso risaliranno ed il tuo nome finirà nei faldoni di indagine se quell'arma viene usata per compiere un crimine

    6) camminando per strada ne trovi una, funzionante e con tanto di proiettili che se no devi fare la trafila dei punti precedenti], la raccogli e te la tieni
    PRO: l'arma non può ricondurre a te
    CONTRO: è decisamente molto raro che succeda; non permette una programmazione delittuosa fino almeno che non l'hai casualmente trovata e raccolta

    E per finire... quello che può tranquillamente essere in coerenza con la ricostruzione di Signa

    7) partecipi come complice ad un delitto nel quale, come d'accordo con i tuoi complici, a te tocca l'incarico (anche) di distruggere l'arma [perchè porta con sè l'ergastolo visto che è sporca di duplice omicidio].
    ma invece non la distruggi; lasci che i tuoi complici lo credano; non la usi per qualche anno.
    PRO: l'arma non fa risalire a te; nemmeno i tuoi ex-complici possono sospettare che l'arma non sia stata distrutta, almeno fino a che non viene scoperto un collegamento con quel delitto; ma comunque nessuno dei tuoi ex-complici può essere scuro che ad usarla adesso sia tu e non che invece tu l'abbia buttata via e qualcun altro trovatala.
    Quindi nulla di inchiodante al 100%
    CONTRO: nessuno di particolare, eccetto che non puoi conservarla a portata di mano.

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    1. Grazie Hazet, avrei altre domande per te, se Omar lo permette.
      Dunque a Signa c'era la famiglia M più SV ? Oppure era presente anche il fratello di S ?
      La pistola a chi apparteneva? Era quella sparita da Villacidro? In tal caso non era più plausibile che tale pistola fosse nelle mani di FV ?
      Come inquadri l'omicidio di Giogoli? Fu un errore? Fu fatto in fretta per mettere fuori qualcuno che sapeva qualcosa?
      Chi ha mandato la lettera che ha risvegliato il ricordo del maresciallo Fiori?
      Perché dopo Scopeti non ha più colpito?
      È ancora vivo secondo te?
      Perché non si era procurato un alibi più sicuro? Quello del biliardo sembra un alibi dell'ultimo momento. Sapeva che c'era NM eppure ha colpito lo stesso. Perché?
      Grazie se mi vorrai rispondere
      Stefania

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    2. @Stefania
      Lasciando ad Hazet, l'onore (e onere) di rispondere sugli altri punti, ti ricordo che il M.llo Fiori non ha mai affermato di aver ricevuto una confidenza anonima che gli abbia risvegliato il ricordo. Un anonimo che riferiva di precedente vi fu ma esso fu spedito in procura. E a mio parere non puntava nemmeno su Signa. Ti consiglio di leggere i cinque capitoli ben trattati (anche se senza prendere nette posizioni) in questo blog:

      Intorno al 20 luglio (parte 1)
      Intorno al 20 luglio (parte 2)
      Intorno al 20 luglio (aggiornamento)
      Memorie di un ottantenne
      Intorno al 20 luglio (quarta parte)

      Phoenix

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    3. Ciao Phoenix un piacere ritrovare anche te. Se hai un blog dove posso scriverti fammelo sapere, altrimenti non rispondo.
      La mia storia di "seguace" di "storia del mostro di Firenze" finisce qui.
      Di nuovo benritrovato.
      Stefania

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    4. Ciao Stefania.

      No, non ce l'ho un blog. Leggiti  questo, quello di Antonio e vai su insufficienza di prove. Questo e' l'unico consiglio che posso darti. Se vuoi fare uno scambio chiedi pure la mia e mail a omar, ma ti avverto che io non posso fornirti alcuna verita', ne la stessa preparazione dei mostrologi 'senior'.
      Con me solo Signa, Pista Sarda e storia delle indagini 81-89

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  11. @unknown/Stefania,
    scusa eh, ma se vuoi che ti scriva un libro... te lo scrivo pure: però prima ci mettiamo d'accordo sul cachet e sulla casa editrice.
    Se no (a parte il fatto che di mie dettagliate analisi in merito ne trovi a bizzeffe in rete tra documenti scritti e commenti su diverse piattaforme), magari, almeno limitarsi a domande più specifiche e meno generiche?

    Cmq, assai alla buona...
    1) "Dunque a Signa c'era la famiglia M più SV"?
    * cosa intendi per famiglia M?
    uno, qualcuno, tutti, fino a che grado di parentela?
    IMHO: di 'certo' per me c'era SM PM e SV. stop.

    2) "era presente anche il fratello di S"?
    * a quale fratello ti riferisci? se FV: no, non c'era proprio. se GV: no nemmeno.

    3) "La pistola a chi apparteneva?"
    * che razza di domanda è?
    Vuoi dire chi la procurò e mise a disposizione? Dubito lo abbia fatto il SV, ma può anche essere. E' ininfluente.
    La cosa importante è chi del gruppo doveva/poteva andare a distruggerla/buttarla a fine delitto [come logica, casistica e esperienza vuole] e finse di farlo.

    4) "Era quella sparita da Villacidro?"
    * e chi lo sa. tiriamo la monetina? Non importa nulla da dove arriva, importa a chi resta in carico per essere 'distrutta'.

    5) "non era più plausibile che tale pistola fosse nelle mani di FV ?"
    * NO. E tanto FV per Signa aveva un alibi che resse all'epoca e resse anche negli anni successivi e stava dietro le sbarre durante due delitti del mdf.

    6) "Come inquadri l'omicidio di Giogoli?"
    * come tutti gli altri delitti del mdf dal 1981 in avanti: voleva uccidere ed uccise, visto che quello è il core-business delle sue azioni criminali. Preferiva fossero un U+D? boh. Forse, non si sa. Ma tanto il suo scopo/impulso primario era uccidere, ed uccise. Amen.

    7) "Fu fatto in fretta per mettere fuori qualcuno che sapeva qualcosa?"
    * fretta??? LOL, ma assolutamente no! il delitto precedente è del 19 giugno 82 e Giogoli è del 9 settembre 83!!! (e il detestato da SV, FV: era in carcere dal 15 agosto 1982!!!). Fretta???

    8) "Chi ha mandato la lettera che ha risvegliato il ricordo del maresciallo Fiori?"
    * che razza di domanda è?
    NON risulta che il Fiori ricordò per una lettera.
    Risulta che oltre il ricordo del Fori, arrivarono anche lettere di vari mittenti. NON risulta che le docs ufficiali disponibili [manco quella della DM] quando ne trattano, facciano riferimento a quelle attribuite al Cittadino Amico.
    E cmq vale la risposta di Phoenix.

    9) "Perché dopo Scopeti non ha più colpito?"
    * magari un forse appena perchè se lo misero dietro le sbarre in carcerazione preventiva l'11 giugno 1986?

    10) "È ancora vivo secondo te?"
    * al 2020 così parrebbe risultare

    11) "Perché non si era procurato un alibi più sicuro?"
    * quando? per quale delitto? più sicuro di cosa?
    per quello di Signa, dici?
    Ma guarda che il suo alibi del 1968 portava addirittura tre testimoni a collocarlo altrove rispetto al delitto! cosa intendi per 'più sicuro'?

    12) "Quello del biliardo sembra un alibi dell'ultimo momento."
    * de gustibus. intanto devi averlo 'riscontrabile' fin da subito visto che sei un noto amante dell'uccisa e quindi da te subito vengono... fai un pò te il "momento" in cui avrebbe potuto metterlo in piedi dopo :)

    13) "Sapeva che c'era NM eppure ha colpito lo stesso. Perché?"
    * perchè tanto c'era paparino SM a calmarlo e a gestirlo. La presenza di SM era obbligatoria, oltre che indubitabile, sotto ogni punto di vista: legare tutti in omertà per complicità; perchè apparisse un delitto d'onore; perchè era nota la presenza di NM che poi mica poteva svolazzare fin dal De Felice o tornarsene a casa da solo; perchè SV e SM avevano un loro o intimo legame solidissimo; perchè SM era il marito (che vede la moglie con NM che esce etc).


    /// ciao Phoenix! quanto tempo! ;) ///

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  12. A questo punto, considerato che si tratta di cose scritte già molte volte, pregherei stefania e Hazet di continuare lo scambio su canali privati. Grazie.

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    1. Scusa Omar non si ripeterà più.
      Grazie dello spazio concesso finora.
      Stefania

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  13. Ciao Hazet, un piacere ritrovarti.

    Ti leggo comunque, specie sul 'blog del momento' (quello curato da chi vuol creare piu' dubbi che certezze [cit. e SIC]) e rimango stupito da come mantieni un certo aplomb ( a meno che non ti abbiano cestinato il 95% dei commenti) anche se la miglior risposta che ho letto finora e' stata (ancora rido) "Grazie lo stesso e statemi bene".... (chissa' se hanno CAPITO l'invito).

    P.S. Non sapevo che al 2020 LUI fosse  ancora in vita, le ultime sue notizie che ricordavo erano del 2017

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  14. Un anno di ban a hazet, vada a spammare da un'altra parte

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  15. La meoni è stato soffocata con del cotone come descritto in un fumetto horror porno trovato a casa del vinci. La ricevuta trovata dalla meoni ha una grafia molto particolare che indubbiamente è quella della famosa lettera anonima 'in me la notte non finisce mai"

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    1. E quale sarebbe questo fumetto?
      Quanto alla lettera, escluderei per ragioni stilistiche che possa essere stata redatta da Salvatore.

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    2. Soggettive 'ragioni stilistiche' di Omar Quatar
      [ non grafologo forense, non perito di alcun tribunale, non specializzato in grafologia criminologa nè in grafologia dell’età evoluta ]
      VS
      la Consulenza della dr.ssa Sara Cordella,
      [ grafologa forense senior, perito e consulente del Tribunale di Venezia, specializzata in grafologia criminologa e in grafologia dell’età evoluta ].

      La scelta sull'affidabilità di giudizio: è abbastanza semplice.

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    3. Infatti ho parlato di ragioni stilistiche, ossia derivanti da un'analisi filologica del testo, analisi che ritengo molto più affidabile, se ben fatta, di elucubrazioni grafologiche.
      Ovviamente l'analisi filologica di un testo bisogna saperla fare.
      Quindi due ambiti del tutto diversi e come al solito hai preso fischi per fiaschi.

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    4. fino a che non esce fuori una consulenza o una perizia che ufficialmente smentisca quella 'Cordella'... ehm ehm... delle soggettive interpretazioni "filologiche" [campo che richiede oggettive e specifiche capacità e studi, tanto quanto la grafologia], sarebbe meglio attenersi all'esistente documentato.
      Non si è d'accordo con il risultato del lavoro della Cordella?
      Non problem:
      ci si prenda la briga di contattare ed assumere un altro grafologo per farsi stilare un nuova consulenza.

      Fino ad allora, la Cordella fa testo.

      NOTA:
      un responso "grafologico" ha precedenza e superiorità ad uno "filologico".
      Il primo infatti nasce da un confronto materiale tra due testi scritti, il secondo è un etereo discutere su una immateriale capacità cerebrale di qualcuno [che non è presente e di cui si sa poco, specie del suo 'cerebro' visto che la perizia psichiatrica su i lui non venne mai eseguita ] di formulare o meno determinati pensieri e trasporli in scrittura.

      PS:
      per "saper fare" ufficialmente (e correttamente!) una analisi filologica: che studi e/o titoli bisogna avere?
      Per le perizie grafologiche, il dato mi è noto; non altrettanto quello per le "perizie filologiche".

      PPSS:
      se hai (davvero?) steso una tua ufficiale 'perizia filologica' su tali documenti, mi puoi indicare dove posso reperirla in rete per darle una lettura?

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    5. Per dare una valutazione filologica di un testo, bisogna, ad esempio, avere fatto quattro esami universitari di filologia, tre di storia della lingua, due di glottologia, vari di letteratura di varie lingue antiche e moderne, tutte cose che sono nel mio curriculum.
      Ma naturalmente non è prevista alcuna "perizia" di tipo scientifico; si tratta di saper ditinguere lo stile di scrittura di una persona, confrontare i testi, scoprire che il libro della Genesi è composto da più autori, che la Donazione costantiniana è un falso medievale ecc.
      Quanto alla consulenza grafologica commissionata alla Cordella, per quanto i committenti siano miei amici virtuali e abbiano la mia stima, la tengo completamente in non cale. E' una consulenza privata e non vedo perché mai qualcuno dovrebbe "prendersi la briga (e spendere i soldi) per contattare un nuovo grafologo ecc.".
      Tu eri bannato per un anno, a proposito... anno che non è ancora trascorso.

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    6. Omar,
      Per dare una valutazione filologica di un testo ci vuole come minimo un altro testo da porre a confronto (credo sia più corretto disporre di altri scritti, non uno solo).

      La lettera "anonima"(sic) del 'In me la notte non finisce mai...', per curiosità, filologicamente l'hai confrontata con quali scritti del SV?

      * con una fattura di ricevuta di un lavoro svolto?
      * con un appunto preso durante una telefonata, di un numero di telefono un nome ed un indirizzo per un lavoro?
      * con qualche intervista su giornali (scritta dai giornalisti)?
      * con qualche verbale di interrogatorio (a parte che non c'è nè verbale nè intervista il cui dichiarato di SV trovi corrispondenza nel dichiarato di altri soggetti, anzi!) in cui il sospettato dice e fa normalmente tutto quello che può per cercare di non aggravare i sospetti su se stesso, e non certo si mette a filosofeggiare dei propri pensieri più neri dell'anima

      QUINDI:
      con cosa l'hai comparata filologicamente quella lettera "anonima"?


      Se sei riuscito a fare una comparazione "filologica" a partire da ciò su elencato:
      ti faccio i miei complimenti, sei di certo il miglior filologo esistente al mondo.

      Se l'hai invece comparata con lettere private o scritti, o temi, o diari o raccolte di pensieri di SV:
      * mi piacerebbe sapere quali siano, dove poterli trovare e leggere anche io.

      Potrei invece io ricordare che al cap. 15 del R.311, si fa menzione che, dalle intercettazioni telefoniche a carico del SV (non dalle fantasie del super incapace e mega prevenutissimo Torrisi) emerge che:
      "...Ciò che si ha modo di acquisire attraverso questa prima fase di intercettazioni in cui il VINCI Salvatore dimostra di non sospettare nulla .../snip/... È sempre il Vinci a condurre la conversazione ANCHE DI FRONTE AD INTERLOCUTORI PIU' COLTI DI LUI, e gli altri rimangono ad ascoltare, ad annuire, come se fossero plagiati da una persona così suadente e persuasiva..."

      Nel caso tu abbia fatto per davvero una "analisi filologica" sulla questione (che insisto, mi piacerebbe leggere se esistente e disponibile), spero che detta "analisi filologica" abbia tenuto in conto anche quel punto (come anche la sua capacità di argomentare espressa durante il processo cagliaritano).

      Spero tu non ti offenda, Omar, ma dubito seriamente che tu l'abbia fatta per davvero questa analisi filologica comparativa tra la famosa "lettera anonima" e non si sa che cosa di scritto di SV.

      PS: la consulenza della Cordella è stata commissionata "privatamente", come privatamene sono commissionate le consulenze e le perizie di parte.
      Ed è stata trasmessa alle autorità competenti per quanto ne so e mi risulta.
      L'unico a sostenere il contrario (per intuibilissimi motivi) è stato Reporter.

      ///PS:
      a febbraio io lo sapevo benissimo che non ci eravamo ancora arrivati. La mia memoria funzione che è un gioiello.

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    7. Allora: non abbiamo testi del MdF - a parte la busta spedita alla Della Monica - né testi di Salvatore, a parte il biglietto Sign Magiore Toriso...
      Tra i due microtesti c'è somiglianza, sono ambedue scritti da un illetterato - probabilmente non scolarizzato - che ignora l'uso delle consonanti doppie.
      La lettera In me la notte non finisce mai è chiaramente opera di un mitomane capace di scrivere in discreto italiano, anche se in maniera insopportabilmente artificiosa, retorica e letteraria. Ne deduco che la lettera non è di mano né del MdF né di Salvatore. Una deduzione semplice e, a mio parere, sicura al 99,9%.
      Alla grafologia ci credo quanto all'astrologia. Se tu vuoi crederci, credi però anche che i numeri sul blocco Skizzen Brunnen fossero davvero stati scritti dalle commesse del Prelle Shop.

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  16. JACULA - n° 198
    del 24 novembre 1976

    Se il mdf può aver tratto ispirazione da un film, non si vede perchè non potrebbe averne tratta anche da un fumetto.
    Se non può averne tratta da un fumetto, non si vede perchè dovrebbe averne tratta da un film.

    PS:
    io personalmente non valuto indiziariamente una cicca quel fumetto (nè il film), inteso come ispiratore per il suo contenuto storio-grafico di quella puntata.
    Più che altro perchè non ve ne è alcuna necessità, ed in seconda battuta perchè se valenza deve avere, quella è più generica e afferisce al connubio pornografia-violenza che una volta che si uniscono nella mente di qualcuno, diventano auto-corroborantisi ed auto-alimentantesi l'una con l'altra [esiste soverchia bibliografia in tal senso].

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  17. Per dare una valutazione filologica di un testo, bisogna "saper distinguere lo stile di scrittura di una persona" e "confrontare i testi", ossia metterne uno a confronto con almeno un altro testo, se non simile, almeno di simile tono.
    Cosa che una ricevuta di un intervento tecnico di certo non è.
    Cosa che un appunto di una telefonata di certo non è.

    Cose a cui però invece si può far riferimento per una perizia calligrafica, da parte di chi titolato a farle.

    Non mi risulta invece che siano disponibili 'lettere' o 'diari' di SV.

    * Mi domando quindi dove "lo stile di scrittura" di SV, Tu lo abbia potuto trovare.

    * Mi chiedo con quale/i testo/i del SV per confronto possa essere stata fatta questa "analisi filologica del testo" che prende in considerazione "ragioni stilistiche".

    * Mi chiedo se e quando questa "analisi filologica del testo", sia/sarà disponibile alla lettura e valutazione dei lettori

    domande al momento senza risposta; in futuro chissà; commento pubblicato: chissà.
    male che vada, riproveremo a (ri)-inviare i commenti filtrati, censurati e bannati dal 28 febbraio 2022 in avanti.

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  18. Mi sono dovuto ri-sorbire la lettura dell'orrido Jacula ep. 198. In tale giornaletto un maniaco sessuale cloroformizza una vittima con un qualcosa che porebbe essere cotone e si accinge a violarla ecc con un coltello ma viene fatto fuori sul più bello da Jacula. Come è noto, Torrisi parla del fumetto, ma lo ha letto male, perché confonde il maniaco con la protagonista Jacula, che è ovviamente una vampira. Va bene, pazienza. Accosta l'uccisione della Meoni, per le modalità, al suicidio di Barbarina Steri; inoltra in allegato acclude proprio le pagine del fumetto ove avviene la narcotizzazione, ma l'attenzione sembra incentrata sul tentato sventramento della potenziale vittima da parte del "Mostro" (il maniaco). Seguono considerazioni sul fatto che Salvatore "era di casa" dalla Meoni. Può darsi; fatto sta che altre prostitute vennero uccise a Firenze in quegli anni e che la Meoni era già stata aggredita e rapinata in casa nel maggio di quello stesso 1984 (questa è una chicca, tratta da La Città 23 maggio 84, che pochi conoscono).

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  19. "Seguono considerazioni sul fatto che Salvatore "era di casa" dalla Meoni. Può darsi"[cit].
    Può darsi?
    Beh... diciamola meglio:

    c'è una ricevuta di un intervento del 1982,
    C'è un adesivo della sua ditta sullo scaldabagno.
    C'è la testimonianza dello SC
    C'è (e questa non è una chicca ma cosa nota fin dal 14 ottobre 1984, fonte La Nazione) che la Meoni era originaria di... Lastra a Signa (dove era nata nel 1938) e che, nel 1984 abitava a Firenze da una ventina di anni.
    Quindi:
    1984 meno 20 = 1964.
    Nel 1964 era una (1964-1938 = 26) 26enne di Lastra a Signa.
    SV, che è del 1935 (quindi coetaneo della Meoni) arriva in toscana nel 1960 e precisamente a Lastra a Signa, in via Tracoleria n. 19, presso l'abitazione del fratello Giovanni, ivi emigrato già dal 1952.

    Quindi, ci sono anni di entrambi, coetanei, maschio e femmina, giovani, in quel dell'immensa metropoli di Lastra a Signa.
    Si sono mai conosciuti in quel periodo?
    non lo sappiamo, ma è pur sempre un elemento indiziario di legame.

    Possiamo quindi più correttamente dire che:
    - sta di fatto che altre prostitute vennero uccise in quegli anni
    MA
    * le altre non erano originarie di Lastra a Signa
    * le altre non hanno vissuto anni in una cittadina come Lastra a Signa, in concomitanza con il SV
    * nelle abitazioni delle altre non sono stati trovati nè adesivi nè ricevute di interventi della ditta di SV
    * a differenza che per la Meoni, non ci sono testimoni che indichino una conoscenza diretta (e "prestazionale" nel doppio senso dei lavori di entrambi) tra il SV e le altre prostitute uccise in casa, come invece per la Meoni
    * le altre prostitute non sono state uccise con le medesime modalità della Meoni (modalità queste che hanno una certa qual somiglianza con quanto presente in un numero di un fumetto sequestrato in casa del SV)
    * la Meoni e il SV, a Firenze, frequentano entrambi la sala da ballo "il Poggetto", cosa invece per lo meno indeterminata per le altre prostitute uccise
    * ed altre 'spigolature' al momento superflue da citare (come quella per l'alibi fornito nel 1983 per il delitto di Giogoli dal SV, che lo vedrebbe a fare un intervento prorio nello stabile in cui l'anno successivo morirà assassinata la Meoni che ivi risiede da anni e che il SV conosce per nome e cognome almeno almeno dall'anno precedente [data ricevuta 1982] ma che per nome e cognome non indica nell'alibi).


    hzt

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