sabato 26 luglio 2014

Via di fuga a Vicchio (3)

Se si guarda la mappa che ho già postato (che però è recente) si nota bene che vi è un tratto centrale, dalla casa posta ad altitudine XXX fino ad altra casa posta poco prima (salendo) del bivio che porta a contrada Belvedere, che sulla mappa è segnato come carrareccia. Su altra mappa 1:100.000 degli anni 90 addirittura come sentiero. Questo ovviamente non esclude che nel 1984 fosse percorribile. In effetti, ho fatto due settimane fa un sopralluogo ed attualmente la strada in salita dalla Sagginalese fino alla fattoria La Rena, pur sterrata, sassosa e ripida, è ad oggi tranquillamente percorribile in auto, anche non 4x4, con un po' di cautela.


 
Più malandato, ma anch'esso percorribile quasi a passo d'uomo è il tratto superiore dalla cappella di San Martino a Scopeto, in discesa fino alla casa che ho detto prima.



Da lì, diventa un sentiero tra gli alberi, poi all'aperto, che riporta alla carrareccia per La Rena.







Ho interpellato un abitante del luogo, che mi ha detto che in passato lo stato del sentiero era migliore ( e comunque lui ci passa ancora con il pick-up; infatti i solchi delle ruote sono ben visibili).
Fatto sta che già nella carta più antica (anni Novanta) il tragitto è segnato come "mulattiera" ed è molto dubbio che fosse percorribile con auto normali – per quanto i contadini vadano normalmente nei loro campi con l'auto, sembra strano definire un tracciato del genere come "ideale via di fuga".  



















3 commenti:

  1. Complimenti e grazie per l'ottimo lavoro che stai facendo. Faccio però ancora un po' di confusione, illuminami.

    Dunque, a quello che ho capito io, in uscita dal tratturo del delitto i CdM sarebbero dovuti entrare nella SP 41 (Sagginalese) svoltando a destra in direzione di Dicomano. Ma la presenza di un passaggio a livello avrebbe suggerito a Pacciani una via alternativa, la sterrata dove sarebbero stati visti dai Martelli-Caini (conviene precisare che in sentenza l'avvistamento Frigo fu considerato non valido, mentre quello Martelli-Caini sì).
    Dunque avrebbero svoltato a sinistra, in direzione Vicchio, per poi svoltare ancora a sinistra dopo circa mezzo km per imboccare la famosa sterrata. Avrebbero poi percorso un mezzo anello fino a ritornare sulla Sagginalese con alle spalle il passaggio a livello. Poi però, invece di svoltare a destra per raggiungere subito Dicomano e tornare a casa da quella parte, avrebbero svoltato a sinistra per la storia della pistola nel buco.
    Sbaglio qualcosa?

    Ti invito poi a commentare quanto si sa del sopralluogo del Lotti del 12 marzo 1996 (Uno qualcuno ecc.., p.142). A me sembra che lui fu incapace di trovare l'ingresso alla strada sterrata, e alla fine entrarono dalla parte opposta con l'aiuto del cartello che indicava Bricciana.

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  2. Sì, la ricostruzione sarebbe quella che hai fatto tu. Tieni però conto che l'incontro con Caini Martelli sarebbe quasi alla fine del percorso sterrato, in discesa da San Martino a Scopeto verso la sagginalese (incrocio poco prima di Dicomano). Se non passarono dalla carrareccia per l'Arena la diversione diventa veramente assurda, perché sarebbero tornati indietro oltre ponte a vicchio per poi risalire ecc. Da San Martino a Scopeto, però, si poteva scendere direttamente a Bovino (invece di dover tornare di nuovo indietro per il nascondimento della pistola), come dirò nel prossimo post.
    il sopralluogo devo rileggerlo, ciao.

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  3. Allora attendo il prossimo post, perchè anche a me pare che a Bovino conveniva andare diretti da San Martino. Riguardo la parte adesso non percorribile, sarebbe davvero interessante raccogliere la testimonianza di qualcuno in grado di precisare definitivamente se nel 1984 invece lo era. Sarebbe stato un bel colpo della difesa del Vanni.

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