venerdì 18 luglio 2014

Viaggio 2014 (1)

Di ritorno dal consueto pellegrinaggio di studio sui luoghi del "Mostro di Firenze", ho riportato alcune informazioni e impressioni nuove, che condivido qui.
La prima, abbastanza marginale, riguarda le "Cascine di Lastra a Signa", sulla cui esistenza o meno si è discusso in altro luogo. Il dato è rilevante per la testimonianza fornita da Francesco Vinci, il quale, interrogato in tribunale nel processo del 1970 dai difensori di Stefano Mele, dichiarò:
"Non ho mai seguito la Locci quando costei era in compagnia di altri uomini. Mi trovai solo per caso a passare dalle Cascine di Lastra a Signa, quando si è verificato l'episodio che ho riferito circa gli atti compiuti sulla Barbara da un individuo che io conoscevo con il nome di Francesco.
Io mi avvicinai per ragionare un poco con quello individuo, meglio con il marito e la Locci per quanto era avvenuto (...)"
 Non avevo mai capito a quale luogo ci si potesse riferire con l'indicazione "Cascine di Lastra a Signa", finché girando per il paese non ho visto il cartello indicatore:


Richieste informazioni a un vigile intento a multare auto in divieto di sosta nel centro storico, mi ha chiarito che non esiste una "via delle Cascine", ma una "zona delle Cascine" alla quale si accede costeggiando il tracciato esterno delle mura percorrendo via del Prato. 
Infatti, dopo duecento metri circa, eccoci qua:

e qua; l'area è occupata da un parcheggio e un giardino pubblico:




E ritengo ben credibile che sia la stessa che fu teatro nel 1967-68 delle performance erotiche dell'ape regina. Si trova del resto a breve distanza, circa 500 metri, dall'abitazione della famiglia Mele – segnata sulla mappa con il numero 1, mentre il parcheggio delle Cascine è contrassegnato dal numero 2:

Il cartello non mente, le Cascine di Lastra a Signa esistono eccome.

6 commenti:

  1. Beh....caro Frank...chapeau ! Sui sardi dai 3 piste a tutti . Sinceramente.....

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  2. Adesso è il turno del tuo blog, a essere oggetto di sistematica lettura cronologica da quarantena! ;-)

    Intanto ti ringrazio per tutto il tuo lavoro, e ti faccio un paio di domande:

    1) ricordo vagamente l'episodio delle cascine qui citato, hai qualche dettaglio in più?

    2) l'edizione del tuo libro con il cinema in copertina e quella con la copertina rossa sono uguali o una è un aggiornamento? Nel caso, l'aggiornamento include l'appendice a copertina viola o quello resta un volume separato?

    3) come procedono i volumi successivi, hai delle date di uscita anche solo indicative?

    Grazie!

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  3. Francesco Vinci disse di essere intervenuto perché aveva visto un tizio che torceva le mammelle alla Locci alla presenza del marito... più o meno così. Scena che sarebbe avvenuta alle Cascine di Lastra a Signa e non a Firenze o alle Cascine del Riccio (Filastò in questo episodio fa confusione).
    L'edizione cartacea (copertina cinema) e IPAD/Kindle/pdf (pistola su sfondo rosso) sono identiche. L'appendice raccoglie in maniera ordinata solo la prima parte del blog, quindi se leggi il blog online non ne hai bisogno.
    Non credo di pubblicare più nulla in volume perché sono convnto che abbiamo ormai raschiato il fondo del barile su questo caso e non intendo ripetere cose già scritte e riscritte.
    Forse farò ancora qualche articolo, se avrò materiale, sarebbe interessante una consulenza psicologica sulle dichiarazioni di Natalino e una critica scientifica delle disgraziate consulenze Fornari-Lagazzi su Lotti e Pucci. Ovviamente devo trovare qualcuno all'altezza e disponibile.

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  4. Grazie per le risposte, gentilissimo.

    Non ricordavo i dettagli della dichiarazione di FV, suppongo che chi fosse il tizio non si sappia, o sì?
    E il racconto viene da un interrogatorio o dalla deposizione al processo Mele?

    Grazie ancora!

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  5. Si sa solo il nome: Francesco. Francesco Vinci lo raccontò al processo, ma io ho solo una pagina del verbale di udienza. Il particolare del torcimento di mammelle viene invece dall'appello degli avvocati di Stefano Mele.

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