giovedì 10 aprile 2014

Magdalen Nabb e il Mostro di Firenze (4)



Ho l'impressione che in pochi abbiano letto il romanzo The Monster of Florence, della Nabb. Magari ve ne traduco qui qualche passaggio.

 Qui il maresciallo Guarnaccia sta discutendo con un collega della polizia che ritiene che il Mostro sia Silvano Vargius (= Salvatore V.) e ritorna indietro nel tempo al presunto suicidio della giovane moglie in Sardegna.

"Quello che fece precipitare le cose fu che lei stava per lasciarlo, anche se non per un altro uomo. Non deve averne potuto più della vita che conduceva, affamata e costantemente picchiata da quel mostro di marito.. Si era decisa ed aveva ottenuto un impiego come inserviente in un orfanotrofio, dove avrebbe potuto portare con sé il bambino. Aveva già comprato il biglietto della corriera; lo avrebbe lasciato il giorno dopo. Naturalmente ora non c'è nessuno che può confermarcelo, ma abbiamo tutte le ragioni per pensare che lui la volesse coinvolgere a forza nelle sue acrobazie sessuali con il fratello e quando lei ne volle uscire, lui la fece fuori. Abbiamo la stessa situazione nel 68, quando Belinda Muscas (= Barbara L.) volle uscire dal triangolo Belinda – Sergio (= Stefano) – Silvano e si ebbe la stessa punizione. Probabilmente se ne era pure vantato, quando preparava il lavoretto del 68. Dopotutto, fu proprio Sergio a dirci: "Aveva ucciso la moglie in Sardegna e anche lì il bambino era stato fatto salvo". Chi glielo avrebbe potuto dire, se non lo stesso Silvano? Poi nel 74 la sua nuova moglie cerca di lasciarlo e lui diventa di nuovo omicida. Nel 1980 lo lascia davvero e si scatena l'inferno. Capisci cosa intendo?"

Il maresciallo non poté fare a meno di pensare come mai, se non aveva avuto scrupoli a uccidere la prima moglie e Belinda perché avevano osato lasciarlo, (Silvano) non avrebbe fatto lo stesso alla seconda moglie, piuttosto che andarsene in giro a uccidere quattordici estranei con una pistola la cui traccia riportava a lui. (…).


In sostanza, sembra chiaro che la Nabb aveva avuto modo di leggere il "Rapporto Torrisi", ma non concordava sul movente.

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