mercoledì 2 aprile 2014

I pedalini di Natalino (1)

Natalino arriva da De Felice stanco, ma non ferito e questo è ragionevolmente certo, tanto che nessuno riferisce di averlo disinfettato, incerottato, curato, anzi viene al più presto coinvolto nella ricerca dell’auto. Sullo stato dei calzini si è detto tutto e il contrario di tutto. Secondo il giudice Rotella, che studiò in maniera approfondita gli atti di polizia giudiziaria risalenti al 1968, i calzini non erano strappati – potevano ben essere impolverati, poiché, anche nella versione dell’accompagnamento, cui Rotella sembra prestare fede, Natalino avrebbe compiuto da solo il breve tratto di strada sterrata dall’ultimo ponticello alla casa. Per l’avvocato Filastò, i calzini “impolverati e con la pianta logora” sono al contrario la prova (una delle prove, insieme ad altre che vedremo in seguito) che Natalino ha fatto tutto da solo. Il colonnello dei carabinieri Olinto Dell’Amico, interrogato a proposito nell’udienza del 22 aprile 1994 del processo Pacciani, non ricorderà lo stato dei calzini, che pure avrebbe dovuto essere, all’epoca, un particolare importante; nel corso della stessa audizione, l’avvocato Bevacqua, difensore di Pietro Pacciani,  dirà che Risulta agli atti che i calzini erano addirittura bianchi, puliti”, ricevendone dal colonnello una non molto convinta conferma. Sembra che nel processo del 1970 altri testimoni abbiano parlato di calzini “sporchi, logori, strappati”.

Vediamo meglio. Il carabiniere Giacomini, il primo appartenente alle forze di polizia ad entrare in contatto con Natalino, riferisce che il bambino "era scalzo, con i calzini strappati". Il padrone di casa Marcello M. dice che "il bambino aveva la maglietta un po' sporca e calzini, senza scarpe, rotti e polverosi". Secondo la moglie del De Felice, Maria S. i calzini erano "strappati e impolverati". Già non ci rendiamo conto di come sia nata la leggenda, fatta propria in udienza dall'avv. Bevacqua e non smentita dal teste Dell'Amico, dei "calzini addirittura bianchi, puliti".

 

(segue)

2 commenti:

  1. Non ho dubbi che bianchi e puliti non potessero essere nemmeno nell'ipotesi in cui effettivamente Natalino fosse stato solo poggiato per pochi secondi davanti al citofono di De Felice. In ogni caso almeno subito dopo fu fatto un primo tentativo di tornare verso la macchina di Lo Bianco seeguendo Natalino per il primo tratto della strada sterrata che attraversa i campi, per poi tornare indietro e prendere l'auto del Marini per avvisare i carabinieri di S.Piero a Ponti, per cui Natalino i calzini sporchi li aveva senza dubbio.....

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    1. Intanto vinci il titolo - puramente simbolico - di primo commentatore di questo blog; grazie dell'interesse.
      Sul primo tentativo di raggiungere il luogo dell'omicidio (da parte di De Felice, Manetti, Giacomini + Natalino) a me sembra di leggere che sia avvenuto in macchina. Incollo il brano da Rotella:
      Insieme al vicino Marcello Manetti e con la macchina di lui, De Felice si reca a S. Piero a Ponti e ritornano a casa con il piantone della caserma dei Carabinieri. Tutti e tre, portando con loro il bambino, imboccano la stradina che, superato il fosso di fronte a casa, si inoltra nei campi.
      L'andare, dopo un po', si fa disagevole, perché la via è ostruita da cumuli di pietre. Superati i primi ostacoli, sono costretti a tornare indietro.
      A memoria non trovo una prima uscita di De Felice e Manetti con Natalino a piedi, puoi indicarmela? Il rapporto Matassino non aiuta (non ho però letto gli allegati, a parte il sopralluogo di Ferrero). L'impolveramento dei calzini a mio parere conferma un probabile accompagnamento a piedi (e cavalluccio) del bambino.

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