mercoledì 19 marzo 2014

L'enigma di Baccaiano (2)


Nella sentenza di appello CdM si trova un utile riepilogo delle dichiarazioni dei molti testimoni che accorsero sul posto, in tempi diversi, dopo l'omicidio.
La testimone BC dice che il ragazzo era disteso sul sedile di guida  che si trovava in posizione obliqua (bisogna intendere "reclinato all'indietro").
Il testimone MG dice che il ragazzo era al posto di guida.
Il testimone P.A. dice che sul sedile di guida, che era disteso (reclinato), si trovava la vittima, anch'essa distesa in posizione supina. In udienza aggiunge che la testa del ragazzo era sul sedile posteriore.
Il testimone C.S. dice che il ragazzo era molto reclinato all'indietro (frase di non facile interpretazione, se non facendo riferimento allo schienale del sedile di guida).
Il teste C.F. dice che il corpo di lui era sul sedile di guida in posizione supina.
Questi citati sono i testi che vedono la scena prima degli altri e danno l'allarme a carabinieri e Misericordia (Croce d'oro).
Dei quattro militi della Croce d'oro, due non hanno visto, non sanno o non ricordano; il teste A.L. insiste che il corpo del giovane si trovava sul sedile posteriore un po' accasciato; il teste G.S. riferisce una cosa interessante: il corpo della vittima era sul sedile posteriore accanto alla ragazza (che si trovava, questo lo sappiamo con sufficiente certezza, sulla destra) e che lui si era poggiato sul sedile di guida e si era allungato per togliere la sicura dal finestrino lato passeggero.  Quest'ultimo particolare contrasta con l'idea sempre ripetuta che lo sportello di sinistra fosse bloccato (a meno che i soccorritori non abbiano forzato anche quello, come fecero con il destro, ma non ne trovo traccia). D'altronde, se era possibile aprire lo sportello sinistro e se il ragazzo fosse stato ancora sul sedile di guida, perché il corpo sarebbe stato tirato via dai due militi della Croce d'oro dalla parte destra, obbligandoli a forzare lo sportello?
Il teste DL.M. ristoratore, giunto forse qualche attimo prima della Croce d'oro, riferisce che "il ragazzo era disteso con le gambe sul sedile anteriore e il corpo a bocconi nell'intercapedine tra i due sedili  con la testa sul sedile posteriore verso il centro. La testa del ragazzo quasi poggiava sul fianco della ragazza. Per estrarre il ragazzo abbiamo alzato lo schienale del sedile anteriore sinistro (che quindi era in effetti inizialmente reclinato all'indietro e venne poi basculato in avanti) e spinto il sedile verso il volante".
Fatta la debita tara sulle diverse espressioni verbali e impressioni fugaci che ciascuno può aver ricevuto nell'immediatezza, sembrerebbe che i due gruppi di testimoni (da una parte i quattro giovani che danno l'allarme, dall'altra i militi della Misericordia e il ristoratore) abbiano visto, all'interno dell'auto, due scene parzialmente diverse. Infatti, i due militi che hanno estratto il corpo sono concordi nel dire che la vittima maschile era – in qualche misura – dietro (anche se un accenno simile si ritrova nella testimonianza di P.A. (non nel 1982 però, ma solo nell'udienza del 97: "la testa del Mainardi era sul sedile posteriore").

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